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Trento, Consiglio delle Autonomie locali: il confronto in aula

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Edilizia, nuove norme e fondi territoriali al centro del confronto nella seduta di mercoledì 11 novembre. Attivata la procedura per posticipare l’approvazione dei bilanci al 29 febbraio

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REGOLAMENTO IN MATERIA DI EDILIZIA PUBBLICA “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI POLITICA PROVINCIALE DELLA CASA”

Parere positivo con osservazioni

Parere positivo, con osservazioni, del Consiglio delle autonomie locali alla proposta di delibera della Giunta provinciale concernente “Modificazioni al decreto del Presidente della Provincia 12 dicembre 2011, n. 17-75/Leg “Regolamento in materia di edilizia pubblica (L.P. 15/2005 “Disposizioni in materia di politica provinciale della casa e modificazioni della L.P. 21/1992 (Disciplina degli interventi provinciali in materia di edilizia abitativa) articolo 11). Le modifiche sono state illustrate dall’Assessore alle Attività sociali del Cal Stefano Bisoffi che ha sottolineato come la delibera vuole correggere alcune criticità emerse negli anni scorsi. In particolare si vuole evitare di creare situazioni di assistenzialismo perpetuo privilegiando i bisogni reali. Una filosofia sposata in pieno dal Cal. Nel dettaglio, in merito al contributo integrativo la modifica al regolamento prevede di interromperlo per un anno dopo la concessione del contributo per due periodi consecutivi.

Lo scopo è quello di evitare distorsioni nella politica della casa, fermo restando che, per gli inquilini di età superiore ai 65 anni, lo stacco di un anno non verrà applicato. Sulla misura del contributo integrativo all’affitto viene fissato un limite minimo di 40 euro e un massimo di 300 euro mensili. Altro obiettivo della Giunta è quello di  ridurre l’impatto della contribuzione della Provincia sull’aumento dei canoni di mercato.  La modifica al regolamento mira, ancora, a favorire una maggiore efficienza  energetica degli alloggi  con nuove modalità. In caso di lavori la quota di risparmio energetico verrà destinata alle imprese che si occupano dell’intervento per un tempo stimato di 10 anni, poi sarà a beneficio dell’inquilino. Sul canone moderato si procederà a una semplificazione delle procedure per l’assegnazione degli alloggi.

Verrà, anche, allungata da 2 a 4 anni la durata delle graduatorie. Altro tema importante è quello legato alla residenza dove si propone di introdurre un punteggio (fino a un massimo di 10 punti) che premi la residenza nel Comune o nella Comunità. Punteggio da sommare ai 25 punti massimi oggi riconosciuti per la residenza in Trentino. Un’altra novità, decisamente attuale, riguarda la possibilità di destinare un alloggio adeguato (non più con una sola stanza) ai nuclei monopersonali con figli in affido condiviso. La variazione al regolamento prevede anche un aumento, dal 10 al 20 per cento, della quota di canone oggettivo per i nuclei con Icef superiore a 0,23. La quota del canone oggettivo si riferisce al valore dell’immobile e alla compartecipazione degli inquilini con migliori capacità economiche. Cambiano le regole anche per il subentro, oggi previsto fino al sesto grado di parentela: la modifica lo restringe, escludendo coniuge e figli, al secondo grado. Nel caso del superamento della condizione economica e di revoca dell’alloggio il periodo concesso per lasciare l’abitazione passa da uno a due anni in casi particolari. Tra le osservazioni è emersa la necessità di affrontare il problema delle coppie in difficoltà economiche che senza alloggi si vedono cumulare il reddito con quello dei genitori che eventualmente li ospitano.

 
DISPOSIZIONE NORMATIVA RELATIVA ALLA COSTITUZIONE DEL FONDO STRATEGICO TERRITORIALE

Illustrazione
Il Cal ha preso in esame la costituzione del Fondo strategico territoriale che verrebbe alimentato dagli avanzi di bilancio dei Comuni, costituito, anche, con risorse provinciali.  “L’obiettivo è quello di trovare la formula migliore per decidere l’impiego delle risorse – ha affermato il Presidente del Cal Paride Gianmoena che ha aggiunto come sia necessario trovare uno strumento che permetta di non perdere gli avanzi. All’assemblea è stato illustrato l’articolo 13 comma 3 del Disegno di Legge di stabilità provinciale 2016. L’articolo prevede che Pat, Comuni e Comunità sottoscrivono accordi di programma per realizzare interventi di sviluppo locale e coesione territoriale. I criteri di riparto e le modalità di utilizzo delle risorse provinciali sono disciplinate dalla Giunta provinciale d’intesa con il Cal; la destinazione delle risorse conferite dai Comuni è stabilita in un’apposita intesa tra la Comunità e i Comuni che alimentano il Fondo. Partecipata la discussione, soprattutto, in merito alla destinazione delle risorse del Fondo. Gli interventi hanno sottolineato la necessità di indicare i criteri e il peso nelle scelte per la destinazione del Fondo per quei Comuni che versano le cifre maggiori. Il Presidente Gianmoena ha sottolineato che il fondo alimentato con l’avanzo venga deciso attraverso lo strumento dell’intesa tra Comuni e Comunità responsabilizzando il territorio.

PROPOSTE NORMATIVE DA INSERIRE NEL DISEGNO DI LEGGE COLLEGATO ALLA MANOVRA DI BILANCIO PER IL 2016

Parere positivo con osservazioni
Parere positivo, con osservazioni, del Consiglio delle autonomie locali alle proposte normative da inserire nel disegno di legge collegato alla manovra di bilancio per il 2016 che la Giunta regionale approverà il 19.11.2015. Si deve assicurare, infatti, piena compatibilità tra le norme regionali e l’attuazione dei nuovi assetti organizzativi dei Comuni. Le modiche si riferiscono alla nuova normativa che, per i Comuni della Provincia di Trento con popolazione inferiore ai 5mila abitanti, prevede l’obbligo di svolgere in forma associata le proprie funzioni, tra le quali quelle riferite al segretario comunale. Su questo tema le modifiche riguardano, ancora, la necessità di ricalibrare il trattamento economico per quei segretari che rientrano nelle gestioni associate. Su questo punto il Presidente Gianmoena è stato chiaro: “Il ruolo del segretario comunale – ha detto – è importante e va tutelato in questa fase di riorganizzazione lasciando alla contrattazione collettiva il compito di decidere in merito ai trattamenti economici, ricordando che sia nell’ambito delle gestioni associate che nelle fusioni il ruolo del Segretario è strategico per raggiungere gli obbiettivi.
Il punto all’ordine del giorno prevede anche modifiche allo schema dei parametri per la concessione dei contributi in favore della fusione dei Comuni: si tratta di due criteri riguardanti la garanzia di un importo minimo annuale nella misura del 30 per cento dei limiti massimi e del vincolo ad utilizzare il 50 per cento del contributo in conto capitale. Criteri da applicare anche ai processi di fusione in corso e realizzati con la nascita dei nuovi Comuni nel 2016. Su questo punto Gianmoena ha ribadito che riesce difficile approvare una delibera che penalizza nelle destinazione delle risorse quei Comuni che hanno già intrapreso un processo di fusione. Concetto ribadito anche dagli interventi in aula. Il Cal ha espresso parere contrario sull’applicazione “retroattiva”.

DISPOSIZIONI PER FACILITARE L’ACCESSO ALLE LISTE E PER PROMUOVERE LA RAPPRESENTANZA DI GENERE NEI COMUNI

Parere negativo

Parere negativo del Cal a DDL regionale n. 55 “Disposizioni per facilitare l’accesso alle liste e per promuovere la rappresentanza di genere nei comuni. L’articolo 1 della legge è teso a promuovere il riequilibrio della rappresentanza di genere nei consigli comunali. Il numero massimo di candidati di un genere consentito, pari a due terzi, non si riferisce più al numero massimo di candidate e candidati, ma al numero effettivo di candidati della lista. L’articolo 2 facilita l’accesso alle elezioni alle liste presenti in Consiglio comunale e che intendono ricandidarsi al termine della consiliatura esonerandoli dalla raccolta delle sottoscrizioni. Facoltà finora riservata a partiti e raggruppamenti presenti in Consiglio Provinciale o alla Camera dei Deputati. Il voto contrario è stato motivato con la necessità di non dover ricorrere a mezzi artificiosi per tutelare i generi e con la volontà di mantenere un radicamento sul territorio delle liste politiche.

ELEZIONE DIRETTA DEL SINDACO E MODIFICA AL SISTEMA DI ELEZIONE DEI CONSIGLI COMUNALI

Parere negativo

Il Consiglio delle autonomie locali ha espresso parere negativo al DDL regionale n. 56 concernente “Modifiche alla L.R. 3/1994 “Elezione diretta del sindaco e modifica al sistema di elezione dei consigli comunali nonché modifiche alla L.R. 1/1993” ess.mm.”. L’articolo 1 apporta una modifica ai sistema elettorale nei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti della provincia di Trento in merito al sistema dei ballottaggi non ammettendo il collegamento fra liste che risultavano disgiunte ai primo turno. Per i candidati ammessi ai ballottaggio rimangono fermi i collegamenti con le liste per l’elezione del Consiglio dichiarati al primo turno. Gli interventi hanno precisato che questa proposta di Legge, seppure motivata, e per alcuni condivisibile, comprometterebbe lo spirito di fondo della Legge elettorale.

NUOVE NORME SULLO STATO GIURIDICO ED IL TRATTAMENTO ECONOMICO DEI DIPENDENTI DEI COMUNI E DEI SEGRETARI COMUNALI

Parere positivo

Il Consiglio delle autonomie locali ha espresso parere positivo al DDL regionale n. 58 concernente “Modifiche all’articolo 44 della L.R. 4/1993 “Nuove norme sullo stato giuridico ed il trattamento economico dei dipendenti dei Comuni e dei segretari comunali”, come modificato dall’articolo 3 della L.R. 1/2010″. Il disegno di legge si rifà alle fusioni tra Comuni, processi che evidenziano i limiti e la riduzione della domanda effettiva di nuove figure segretariali. La proposta di Legge prevede che, invece dei corsi per segretario comunale organizzati ogni due anni, venga effettuata  ogni biennio, una ricognizione preventiva assieme al Consorzio dei Comuni, al fine di stabilire l’effettivo fabbisogno di nuovi segretari comunali. Una proposta, è stato detto, che denota buon senso, anche alla luce dei cambiamenti che nei prossimi anni investiranno la figura del segretario comunale.

CHIESTA L’INTESA PER POSTICIPARE I BILANCI

In chiusura il Presidente, con regolare votazione, ha avuto mandato dall’assemblea di attivare una procedura  d’intesa  con il Presidente della Pat Ugo Rossi per posticipare l’approvazione dei bilanci al 29 febbraio.

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