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Shoah, Wiesel:”Epoca in cui gli assassini hanno tormentato”

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Riproduci video Video completo dell’intervento alla Camera

La commemorazione –
Tutti in piedi nell’Aula di Montecitorio quando lo scrittore ebreo Elie Wiesel, premio Nobel per la pace, ha preso la parola durante l’evento organizzato alla Camera per "Il Giorno della Memoria", alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di tutte le alte cariche dello Stato. "Il silenzio non ha mai aiutato le vittime", sottolinea lo scrittore ebreo, scampato alla morte nei campi di concentramento nazisti e autore di numerosi libri sulla persecuzione degli ebrei.

"Io e mia moglie Marion ci congratuliamo con l’Italia – dice nell’incipit del discorso – Abbiamo partecipato a tante cerimonie e visitato tanti paesi dove viene celebrata la Memoria e posso dire che l’Italia costituisce un modello perché questa commemorazione abbraccia tutte le sfere sociali".

"Siamo qui impegnati a ricordare un’epoca della storia che ha avvolto nelle tenebre la speranza dell’uomo – continua Wiesel – epoca in cui gli assassini hanno tormentato, torturato, isolato, affamato e ucciso sei milioni di uomini, donne e bambini non per qualcosa che avevano fatto, detto, scritto o posseduto ma semplicemente perché erano discendenti di un popolo antico sopravvissuto all’antichità".

Attraverso documenti, fotografie e lettere inedite, oggetti provenienti dai ghetti e dal campo di Auschwitz-Birkenau, testimonianze scritte e figurate e filmati, la mostra intende offrire al pubblico la possibilità di conoscere quanto vissuto da milioni di persone prima, durante e dopo il loro internamento nel campo di sterminio.

Dopo l’inaugurazione della mostra, si è svolta la celebrazione in aula della Giornata della Memoria, aperta dall’intervento di Fini cui seguirà quello di Elie Wiesel. "C’è solo una parola che definisce la mia vita – ha detto Elie Wiesel, sopravvissuto all’Olocausto – che definisce ciò di cui la nostra generazione ha più bisogno.. è la memoria. Senza la memoria la speranza non potrebbe esistere. Senza di essa l’umanità non sarebbe quello che è. Senza il ricordo, ci sarebbe solo una storia di assoluta disperazione". "Sia per coloro che ci parlano ancora, sia per quelli che sono morti, c’è solo una parola che li accomuna ed è: ricordare. L’appello alle generazioni che verranno è: ricordare, ricordateci".

La cerimonia –
Cade a dieci anni dall’entrata in vigore della legge che ha istituito il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah. Dopo il leader dell’Olp Yasser Arafat il 15 settembre 1982 in occasione della Conferenza interparlamentare mondiale, Re Juan Carlos di Spagna il 29 settembre 1998 davanti ai deputati e Giovanni Paolo II il 14 novembre 2002 di fronte al Parlamento riunito, Wiesel è la quarta autorevole personalità a prendere la parola nell’aula di Montecitorio.

Wiesel è dal 1963 cittadino statunitense, insegna alla Boston University, dove dirige il Center for Judaic Studies e ha presieduto, tra l’altro, la Commissione presidenziale sull’Olocausto tra il 1978 e il 1986. Ha fortemente voluto e appoggiato la creazione dello United States Holocaust Memorial Museum di Washington ed è stato insignito nel 1985 della Medaglia d’oro del Congresso degli Stati Uniti. Subito dopo l’assegnazione del Premio Nobel nel 1986 ha fondato la Elie Wiesel Foundation for Humanity, della quale è presidente, per combattere ogni forma di indifferenza, intolleranza e ingiustizia attraverso la promozione del dialogo internazionale.

La mostra –
Resterà aperta fino al 26 febbraio con ingresso gratuito da piazza Montecitorio, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 14, il 27 gennaio dalle 14 alle 19.

  • La Shoah

    Che cosa significa Olocausto –
    Il termine olocausto (dal greco holos "completo" e kaustos "rogo") è stato introdotto alla fine del XX secolo per riferirsi al genocidio compiuto dalla Germania nazista di tutte quelle persone ed etnie ritenute "indesiderabili" (omosessuali, ebrei, oppositori politici, zingari, testimoni di geova, pentecostali, ecc.), in particolare si stima che sei milioni di ebrei siano stati sterminati.
  • Il termine Shoah – Shoah (in lingua ebraica ????? ), significa “desolazione, catastrofe, disastro”. Questo termine venne adottato per la prima volta, nel 1938, dalla comunità ebraica in Palestina, in riferimento alla Notte dei cristalli (9-10 novembre 1938)[senza fonte]. Da allora definisce nella sua interezza il genocidio della popolazione ebraica d’Europa. Ciò spiega come la parola Shoah non sarebbe sinonimo di Olocausto, in quanto la seconda si riferisce allo sterminio compiuto dai tedeschi nei confronti di ebrei, omosessuali, comunisti, Rom, testimoni di Geova, dissidenti tedeschi e pentecostali, mentre la prima definisce solamente il genocidio degli ebrei. Infine molti Rom usano la parola Porajmos o Porrajmos («grande divoramento»), oppure Samudaripen («genocidio») per descrivere lo sterminio operato dai nazisti.
  • Venerdì 29 GENNAIO 2010   ORE 20.00

    Sala Cassa Rurale Canal San Bovo (TN)
    Shoah per non dimenticare – evento culturale
  • Altre iniziative in Veneto:

27 gennaio ore 18.00 – partenza Piazzale Giustinian -Cipressina- arrivo all’Auditorium di Via Ciardi
Fiaccolata della Memoria
incontro con un testimone dell’olocausto a cura dell’associazione "Figli della Shoah" e della Municipalità Chirignago-Zelarino

27 gennaio ore 18.00 – Ateneo Veneto – Aula Magna
Alberto Melloni: "I protocolli di Auschwitz: fuggire e raccontare la Shoah"
conferenza a cura dell’Ateneo Veneto di Scienze, lettere e arti nell’ambito del ciclo di conferenze coordinate da Renata Segre: Gli Ebrei nella storia d’Italia.

27 gennaio ore 11.00 – Burano scuola A. di Cocco
Inaugurazione mostra
1938-1945 La persecuzione degli ebrei in Italia Documenti per una storia
Parlerà un testimone della Shoah.
La mostra rimarrà aperta, in orario scolastico, fino al 3 febbraio
a cura de La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea e Figli della Shoah, in collaborazione con la Municipalità di Venezia-Murano-Burano

29 e 30 gennaio – Teatrino Groggia
Spettacolo teatro
"Silenzio, voci della stanza del nulla" pièce teatrale a cura dell’ Associazione Culturale Diecimenodiecicon la collaborazione della Municipalità Venezia Murano Burano e della Fondazione Venezia

  • A Udine rotoli della memoria
Per la Giornata della memoria 2010 le Sezioni Moderna, Musica, Ragazzi della Biblioteca V. Joppi e le Biblioteche di Circoscrizione hanno ritenuto di partecipare alla riflessione comune per non dimenticare, lasciando parlare le voci delle storie e delle testimonianze di chi ha vissuto e ripercorso l’inferno dei campi di concentramento. Così sono stati selezionati alcuni brani tratti da romanzi, saggi, film, canzoni e sono stati confezionati dei piccoli rotoli, denominati rotoli della memoria, che per tutta la settimana dal 25 al 30 gennaio saranno messi a disposizione degli utenti della Biblioteca nelle sue diverse sedi, unitamente ad un depliant dove sono indicati i titoli dei testi riportati nei rotoli. Sono stati previsti rotoli per gli adulti e rotoli per ragazzi – vista la complessità del tema essi non saranno distribuiti ai bambini di età inferiore ai 9 anni.
Presso ogni sede, oltre alla locandina, sarà esposto un testo cumulativo di tutti i pezzi citati nei rotoli che potrà essere usato come base di un tazebao dove gli utenti – e i cittadini -potranno affiggere i loro post-it con segnalazioni di altri titoli o pensieri e riflessioni. Infine sarà disponibile alla consultazione il catalogo bibliografico realizzato per la precedente edizione della Giornata della Memoria, aggiornato al gennaio 2010.
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