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Sfregiata lapide ai caduti di Nikolajewka, Zaia: “Sacrilegio contro gli alpini”

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 Il  capogruppo degli alpini coneglianesi Piero Masutti  “Gesto fatto da gente vuota moralmente e culturalmente”

nikolajevka

Venezia – “Lo sfregio della lapide che ricorda il coraggio degli alpini e i caduti che questo nostro corpo ha lasciato a Nikolajevka nel gennaio del 1943 è un autentico “sacrilegio”: nei confronti delle penne nere, delle comunità che li esprimono, di Conegliano”.

Il presidente Luca Zaia è sdegnato e scosso per un gesto che “definire atto vandalico è riduttivo, semplicistico e tradisce una memoria che non si esprime solo nei ricordi di quanti sono sopravissuti a quell’incredibile ed eroico evento, ma che è nostro retaggio comune”.
“Condivido in pieno il giudizio dato dal capogruppo degli alpini coneglianesi Piero Masutti: è un gesto fatto da gente vuota moralmente e culturalmente. Sono convinto che si tratti di tanta stupidità e abissale ignoranza, che va tuttavia rintuzzata, perché quella carica è divenuta parte delle nostre radici”.
“Mi auguro che gli autori vengano individuati – conclude Zaia – e consegnati non solo alla giustizia, ma agli alpini stessi, con i quali condividere un po’ di esperienza di vita e imparare cosa ha voluto dire e cosa ancor oggi significhi far parte di un esercito che nasce dal popolo, che si è sacrificata anche in guerre e vicende belliche non cercate, non volute e non condivise, dimostrando sempre grande umanità e immenso coraggio e che nella vita civile è sempre e ovunque in prima linea per prestare aiuto a chi ne ha bisogno”.

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