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Provincia Belluno, nodo deleghe e problemi con viabilità, per il riconfermato presidente Padrin

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Il 30 dicembre si terrà il primo consiglio per la convalida degli eletti dopo le elezioni nel Bellunese

NordEst – Primo confronto in questi giorni, fra gli eletti della lista “Provincia Comune Belluno 2030” e Roberto Padrin, riconfermato presidente della Provincia di Belluno. La lista di centrosinistra, che ha appoggiato proprio la ricandidatura di Padrin al vertice di Palazzo Piloni, ha eletto sei consiglieri. Il 30 dicembre è in programma il consiglio provinciale con la convalida degli eletti.

Poi una serie di punti legati al bilancio, l’approvazione dello schema di convenzione con la Regione in materia di caccia e pesca, il contributo al Comune di Agordo per i lavori di messa in sicurezza del versante a nord dell’ex scuola congegnatori meccanici, da destinare a sede della protezione civile, del Soccorso alpino e sala Coc e Com. Il consiglio continuerà con il riconoscimento di due debiti fuori bilancio per lavori di somma urgenza, l’acquisizione di immobili al centro ittico sperimentale di Tomo, la convenzione per la gestione del museo di Seravella.

Gli eletti in provincia a Belluno

Roberto Padrin non aveva rivali. Candidato unico, è stato riconfermato alla guida dell’amministrazione provinciale di Belluno impegnata ad affrontare una serie di temi che sono legati principalmente allo spopolamento e quindi alla ricerca di migliorare servizi e infrastrutture. Anche se non mancano i ritardi, per molte importanti opere locali, a cominciare dal tunnel Pala Rossa sullo Schenèr, che attende una soluzione urgente da anni ormai. Sempre per quanto riguarda la viabilità, ci sono i lavori urgenti e indifferibili alla galleria del Comelico.

In consiglio provinciale entrano per il centrosinistra Lucia Da Rold, suo il record di preferenze, Walter Cibien, Simone Deola, Paolo Perenzin, Franco De Bon e Fabio Lucchetta;

Per il centrodestra: Dario Scopel, Danilo De Toni, Mattia Gosetti e Serenella Bogana. Fuori per un pugno di voti Massimo Bortoluzzi. 

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