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Progetto “Cigno nero”: scuola ed economia non si fermano nonostante l’emergenza

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L’IC Primiero, nell’ambito dell’Indirizzo Economico, ha promosso il progetto di attualità “Cigno Nero”, un osservatorio che intende indagare i riflessi sull’economia dell’attuale emergenza sanitaria e del conseguente lockdown

Primiero (Trento) – Il termine “Cigno Nero” indica un evento imprevedibile di grande impatto sull’economia e la società: è sembrato quindi un titolo perfetto per descrivere l’inimmaginabile situazione che stiamo vivendo.

Il progetto prevede anche una serie di incontri in videoconferenza con operatori economici del settore industriale, commerciale e turistico per sentire il loro punto di vista, parlare delle misure adottate in queste settimane e fare delle previsioni sull’andamento dell’economia.

Il primo incontro è avvenuto nelle scorse settimane e ha visto la partecipazione dell’Amministratore delegato di Technowrapp, l’ing. Davide Ceccarelli. Technowrapp è un’azienda giovane e dinamica nata nel 2002 a Fonzaso: si occupa della progettazione di avvolgi-pallet automatici realizzati su misura e di intralogistica, cioè della tracciabilità dei carichi all’interno delle aree produttive.

Da qualche anno la ditta collabora con l’IC Primiero accogliendo gli studenti in attività di tirocinio Asl e organizzando visite aziendali per alunni e docenti. In questa occasione, collegati in videoconferenza, gli studenti di alcune classi dell’indirizzo Economico, insieme alla loro docente di Economia, professoressa Alessia Daprà, hanno rivolto all’ing. Ceccarelli alcune domande.

Come avete reagito alle prime misure di sicurezza previste dal lockdown?

“Abbiamo subito pensato alla sicurezza delle persone e solo dopo alla modalità con cui la nostra azienda poteva ancora essere produttiva. Sono stati subito adottati i dispositivi di protezione e creato un protocollo di sicurezza. Per le persone che lavorano in abbiamo immediatamente attivato lo smart working, quindi il lavoro da casa. Si è deciso chi poteva lavorare e chi invece no, non possiamo permetterci di non garantire la sicurezza ai soggetti a rischio.”

State registrando una perdita di fatturato?

“Va innanzitutto precisato che noi lavoriamo su commessa. Attualmente siamo ancora impegnati in commesse già ricevute nei mesi precedenti l’emergenza sanitaria, per cui gli effetti sul fatturato si registreranno nei prossimi mesi. Stiamo però cercando di contenere alcuni costi, quali i corsi di formazione e i costi per la ricerca e lo sviluppo, che devono compensare i costi necessari a riadattare l’Azienda alla nuova realtà. Fortunatamente la liquidità in questo momento non ci preoccupa.”

Come giudica la qualità del lavoro da casa?

“Lo smart working dovrebbe essere progettato, per essere davvero efficace. In questo caso è stato attivato confidando nella capacità dei nostri collaboratori di adattarsi. Cerchiamo di considerare le situazioni in cui i dipendenti si trovano dovendo lavorare da casa: presenza dei figli, difficoltà di connessione, ecc. Fortunatamente possiamo assistere ugualmente la nostra clientela, poiché riusciamo a risolvere il 93% dei problemi dei clienti in modo remoto collegandoci attraverso la rete al loro impianto, o guidando un operatore sul posto.”

Quale tipo di azienda sarà più danneggiato da questo fenomeno?

“Sicuramente le aziende sottocapitalizzate e le piccole imprese. Una crisi come questa costringerà molte imprese a modificarsi o ad unirsi con altre. Da soli e piccoli si soffre sicuramente di più.”

In questo periodo quali cambiamenti ha adottato Technowrapp per adattarsi alla nuova situazione?

“La nostra azienda ha sempre fatto della flessibilità una risorsa e questa è un’occasione per sfruttare questa caratteristica. Il rapporto con i clienti, che per noi è essenziale, è cambiato. Eravamo soliti ospitare i nostri clienti per mostrare loro la nostra realtà e le nostre macchine, ora dobbiamo muoverci diversamente, reiventando una strategia comunicativa on line: per esempio, stiamo lavorando a dei video registrati. Inoltre abbiamo creato un team composto dai nostri collaboratori in cui, figure con ruoli diversi, possono esporre dei problemi nuovi che hanno osservato e le soluzioni che si possono adottare. In Technowrapp si lavora così”.

Lei è preoccupato per il futuro? Cosa ci si può aspettare e quali mercati saranno toccati di più?

“La crisi colpirà tutti i mercati, non solo quello italiano, questo è certo. Il mercato cambierà e alcune soluzioni adottate nell’emergenza saranno mantenute, come ad esempio lo smart working. Certamente, sono preoccupato, ma è una preoccupazione attiva e non passiva, cioè il mio atteggiamento è quello di attivarmi per reagire e cercare di fare della crisi un momento di opportunità e di cambiamento. Al Covid-19 si sopravvive con la flessibilità, con la riflessione e con la preparazione.”

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