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‘Primiero Comune Unico’, l’ex Consigliere Depaoli: “Partire subito con i Comuni favorevoli”

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Depaoli: “Importante è partire subito con quei Comuni che si dichiarano favorevoli”. Dopo l’incontro tra i Comuni dell’Alto Primiero, senza il fondovalle ma con Fiera favorevole alla fusione – tra le molte polemiche sulle modalità di gestione del sondaggio da parte della Provincia, ecco alcuni spunti di riflessione sulla questione Comune Unico

depaolimarcoedellaiL’ex presidente Marco Depaoli a sinistra, con l’ex governatore Lorenzo Dellai 

di Marco Depaoli*

Primiero (Trento) – Mi permetto di intervenire nel dibattito, che da qualche mese tiene banco per quanto riguarda le fusioni dei Comuni in Trentino. Questo tema riguarda da vicino anche la realtà di Primiero, dove da tempo le conflittualità tra enti Istituzionali, i continui distinguo, spesso su aspetti di secondaria importanza, ostacolano una visione condivisa e costringono ad una seria riflessione sull’assetto istituzionale anche di questo territorio. Proprio il territorio di Primiero, da sempre laboratorio di esperienze positive e spesso modello di governo per il resto del Trentino, sembra ora in difficoltà nel trovare la necessaria coesione.

In verità, ancora più di dieci anni fa, come Sindaco di Tonadico mi ero impegnato in modo convinto per avviare un processo di fusione dei Comuni (Tonadico Siror e Sagron Mis) con l’idea di ampliare poi anche agli altri comuni vicini. Purtroppo il progetto non si concretizzò poiché, in uno dei tre comuni, il referendum popolare, anche se per poco, non ha dato esito positivo; tuttavia si è mantenuta la sperimentazione dell’Unione Alto Primiero, istituzione che doveva portare alla nascita del nuovo Comune. Tra i tanti obiettivi c’era anche quello di risolvere l’annosa questione di San Martino di Castrozza, frazione che insiste dal punto di vista amministrativo sui Comuni di Siror e Tonadico, ma che di fatto riveste un ruolo turistico ed economico strategico e di traino per tutta la Valle.

Se già allora l’ipotesi della fusione parve la soluzione più efficace ed efficiente, oggi sono quanto mai necessari progetti ancora più forti e innovativi. In questo momento storico, caratterizzato da una preoccupante situazione economica con evidenti segnali di stagnazione e di decrescita anche a Primiero, risulta difficile giustificare, per un territorio di neppure 10 mila abitanti, l’esistenza di otto Comuni, dell’Unione Alto Primiero (Siror, Tonadico e Sagron Mis) e della Comunità di Valle. Una situazione dunque poco sostenibile dal punto di vista economico, ma anche poco funzionale per le scelte che il territorio attende.

È necessario quindi definire un assetto istituzionale più snello e agile, ma al tempo stesso attento a favorire la partecipazione democratica dei cittadini nella gestione del bene comune oltre che a garantire standard di qualità ottimali per quanto riguarda i servizi offerti. Si possono prevedere percorsi graduali di fusione degli attuali otto Comuni in due o tre Comuni di ambito, come già avvenuto con successo in altre realtà del Trentino e come peraltro doveva avvenire con il progetto dell’Unione Alto-Primiero.

In alternativa i Comuni che credono in un progetto unitario di fusione di maggior respiro possono confluire nel comune unico, che diventerebbe il nuovo Comune di Primiero, assorbendo le competenze comunali oltre che le funzioni trasferite dalla Provincia. Gli amministratori hanno il dovere e il potere di orientare i propri cittadini per favorire un modello positivo di autogoverno: il migliore possibile.

Sono due soluzioni ragionevoli, prive di connotazioni ideologiche, in grado di risolvere senza traumi e nel rispetto della nostra storia, un problema di ordine gestionale, ma anche di valenza politica con l’obiettivo di raggiungere una maggior capacità di negoziazione e di sintesi rinforzando nel contempo anche il senso di comunità coesa.

Importante è partire subito con quei Comuni che si dichiarano favorevoli, evitando il rischio, come nel passato, che la contrarietà di uno condizioni gli altri. La difficile epoca che stiamo attraversando non consente neanche a Primiero di giocare ai tempi supplementari. È necessario in breve tempo fare scelte innovative; servono la reale volontà, la capacità di condivisione che vada oltre il singolo Comune e, soprattutto, la convinzione dei singoli cittadini.

Proprio in questi giorni è in atto il sondaggio telefonico sulle diverse ipotesi di fusione dei Comuni di Primiero. L’iniziativa dell’intervista, realizzata tramite il Servizio Statistica della Provincia, ha lo scopo di capire le intenzioni dei cittadini in vista di prossimi importanti appuntamenti per la valle. L’assessore Carlo Daldoss, nella lettera inviata ai cittadini, scrive “il percorso che la Vostra comunità sta portando avanti nel Primiero può considerarsi come un positivo contributo verso una ridefinizione del quadro istituzionale in grado di rispondere all’esigenza di creare migliori condizioni organizzative e di governo del territorio, garantendo al contempo lo stesso standard qualitativo di efficienza dei servizi di cui noi oggi beneficiamo”. Pur convinto che dovremmo avere maggior coraggio di decidere in modo autonomo in merito al nostro futuro, auspico che tale iniziativa possa essere di stimolo per capire che uniti riusciamo a promuovere meglio le nostre potenzialità.

Primiero deve ritrovare l’orgoglio di tornare a essere centro, esempio di sperimentazione positiva per condividere al meglio con la Provincia i propri progetti e pianificare in modo sistematico il proprio sviluppo.

Mi permetto di suggerire alcune proposte operative, che, se ben codificate, potrebbero facilitare la realizzazione di questo progetto. Il nuovo/i Comune/i articola il territorio secondo i Municipi oggi esistenti (in altre realtà circoscrizioni) allo scopo di valorizzare tutte le singole comunità locali; la delimitazione territoriale dei Municipi corrisponde a quella degli ex comuni fusi nel nuovo/i Comune/i che diventano, da una prospettiva amministrativa, frazioni che mantengono la titolarità dei beni e dei diritti di uso civico (gestione boschi, malghe, patrimonio..); la sede del Municipio diventa sportello decentrato di servizi ed è a disposizione dei cittadini per assemblee e attività pubbliche di carattere culturale, sociale, politico, secondo le modalità stabilite dal Consiglio comunale e infine il nuovo Comune assicura quanto necessario al funzionamento dei Municipi”.

Marco Depaoli (UPT) – Ex Presidente Consiglio Regionale Trentino Alto Adige

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