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PIL, Istat:”Rivedere le stime: da illegalità e ricerca, 59 miliardi in più”

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Il Pil dell’Italia, dopo l’introduzione di nuovi parametri per stimarlo, valeva più dell’ammontare sin qui stimato

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NordEst- Il Pil dell’Italia, nel 2011, valeva più dell’ammontare sin qui stimato; l’Europa ha modificato i parametri per determinarne l’entità introducendo con il sistema Sec 2010, tra i dati da prendere in considerazione, la prostituzione, le droghe e il contrabbando di sigarette. Così facendo, l’importo è passato a 1.638,9 miliardi di euro, contro i 1.579,9 miliardi delle misurazioni effettuate con i criteri precedenti (Sec 95).

Complessivamente, quindi, si è trattato di una rivalutazione pari a 59 miliardi di euro (di cui circa 16 derivanti dalle attività illegali), ovvero il 3,7 per cento in più. L’istituto di statistica nazionale precisa, inoltre, che tra i fattori che determinano la formazione del Pil, la spesa per consumi finali è stata rivalutata del 3,1 per cento (il sotto-indicatore relativo alle famiglie è aumentato del 4 per cento), gli investimenti fissi lordi del 6,9, mentre le importazioni e le esportazioni di beni e servizi hanno subito un calo, rispettivamente, del 2 e del 2,9 per cento. L’Istat ci tiene a sottolineare, inoltre, che ben 20,6 miliardi in più, ovvero l’1,3 per cento del Pil, sono attribuibili alla capitalizzazione delle spese per ricerca e sviluppo.

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