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Parmigiano o Grana? I “Re” della tavola alla prova

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Grattuggiati o in pezzi, il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano non mancano mai sulla tavola degli italiani

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NordEst – Altroconsumo porta in laboratorio e di fronte ai giudici assaggiatori i due giganti della produzione italiana di formaggio, mettendo sotto esame 24 spicchi preconfezionati. Ecco i risultati del test e segui alcuni semplici consigli per capire la qualità del prodotto comprato al supermercato.
Che sia grattuggiato o in pezzi, il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano non mancano mai sulla tavola degli italiani. Ma quali sono le differenze tra questi due imitatissimi formaggi (insieme rappresentano ben il 60% della produzione casearia Dop)? E quali sono i prodotti migliori in vendita al supermercato per entrambi i tipi di formaggi? Scoprilo nel nostro ultimo test su 12 spicchi preconfezionati di Parmigiano Reggiano Dop e 12 di Grana Padano Dop.
In generale, questi prodotti da banco sono di qualità e sapore accettabile. Ma come riconoscerne la qualità? Vista e palato sono le prime antenne da addrizzare di fronte a entrambe questi formaggi.

La crosta non deve presentare spaccature o crepe. La pasta deve mostrare una consistenza soda e decisa, con una buona resistenza alla penetrazione.
Quando si taglia il prodotto stagionato, deve essere evidente la struttura a scaglie (quindi la pasta deve staccarsi in lingue sottili).
Se sono troppo secchi o sabbiosi non sono formaggi di grande qualità.
Non sempre quelli che sembrano difetti della pasta sono tali: possono esserci dei piccoli punti bianchi che si formano naturalmente con la stagionatura (più il formaggio è invecchiato e più ce ne sono), oppure dei “buchini” che si formano con la fermentazione; ma attenzione a quando ci sono degli spacchi particolarmente grandi nella pasta, chiamati anche “occhi”: vuol dire che c’è stato qualcosa di anomalo nella stagionatura con una proliferazione eccessiva di batteri.

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