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Messa “Rorate” al Monastero delle Clarisse Cappuccine di Tonadico: giovedì 7, 14, 21 dicembre alle 6 del mattino

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La Messa “Rorate” è una bella tradizione della Chiesa che ci aiuta a entrare nel periodo dell’Avvento, e ci aiuta a ricordare e a riflettere su una verità centrale della nostra fede: l’oscurità è un’ombra e si dissolve più rapidamente quando vede una moltitudine di luci

L’Arcivescovo di Trento, Lauro Tisi a Primiero con le Suore Clarisse

Primiero (Trento) – “L’Avvento cade ogni anno nel buio mese di dicembre – spiega Suor Chiara Francesca –  un mese in cui vediamo il tema generale della stagione liturgica che riecheggia nella natura. L’oscurità si è insinuata nel mondo e aumenta ogni giorno, e tuttavia c’è la speranza che presto le giornate inizieranno ad allungarsi e il sole conquisterà la notte. La terra rivela che c’è una luce in questo posto oscuro, e quella Luce regna vittoriosa. La Chiesa rende questa verità più visibile con un’antica tradizione (spesso dimenticata), chiamata Messa “Rorate. L’aspetto peculiare di questa celebrazione dell’Eucaristia è che si svolge tradizionalmente al buio, con la luce solo delle candele e in genere proprio prima dell’alba. Il simbolismo di questa Messa è consistente, ed è un’espressione suprema del periodo d’Avvento”.

Un’iniziativa originale del Monastero delle Clarisse di Tonadico, per accogliere in modo autentico il periodo dell’Avvento, scoprendo il significato più vero del Natale.

“Un momento di attesa dell’arrivo del Figlio di Dio – aggiunge  – spiega Suor Chiara Francesca –  la Luce del Mondo. Nella Chiesa delle origini Gesù era spesso rappresentato come il Sol Invictus (Sole invitto) e il 25 dicembre era noto nel mondo pagano come il Dies Natalis Solis Invicti (Giorno della nascita del Sole invitto). Sant’Agostino fa riferimento a questo simbolismo in uno dei suoi sermoni: “Celebriamo questo giorno come una festa non per questo sole (…), ma per colui che ha creato il sole”.

Questa celebrazione richiama anche la ovvietà per cui l’oscurità della notte non dura, ma è sempre superata dalla luce del giorno. È una semplice verità che spesso dimentichiamo, soprattutto quando affrontiamo dure prove e tutto il mondo sembra che voglia distruggerci. Dio ci rassicura del fatto che questa vita è solo temporanea e che siamo “stranieri e ospiti” in una terra estranea, destinati al Paradiso.

Infine, uno splendido simbolismo si rinviene nel costume per cui tutti i presenti tengono in mano delle candele durante la Messa. È sicuramente un modo pratico per illuminare la chiesa, ma simboleggia anche la realtà per cui l’oscurità viene spazzata via dall’unificazione di molte luci individuali. Quando tutti insieme permettiamo che le nostre luci brillino davanti agli uomini, non nascondendole sotto il moggio, riusciamo davvero a illuminare il mondo e a distruggere facilmente l’oscurità davanti a noi”.

 

  • Monastero delle Clarisse Cappuccine di Tonadico:

Giovedì 7, 14, 21 dicembre alle ore 6 del mattino

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