NordEst

Italia Patria dei Musei: sono 4.340

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Sono i risultati rilevazione a carattere censuario condotta dall’Istat sugli istituti di antichita’ e d’arte e sui luoghi della cultura non statali, avviata nel settembre 2007 a 15 anni di distanza dalla precedente, e condotta anche nel 2008 in stretta collaborazione con le Regioni e le Province autonome.

Le regioni con la maggiore dotazione, in valore assoluto, di strutture espositive sono Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Marche, le quali, con oltre 300 unita’, ospitano oltre la meta’ (52,1%) del patrimonio museale nazionale.

In rapporto all’estensione territoriale, pero’ – a fronte di una media nazionale pari a 1,4 istituti ogni 100 km quadrati – le regioni che presentano la maggiore incidenza di istituti museali e similari sono Marche, Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Toscana, con almeno due strutture ogni 100 km2 di superficie (rispettivamente 3,2; 2,9; 2,1 e 2,0).

Delle 4.340 strutture espositive che compongono il patrimonio nazionale non statale censito, 3.409 (pari al 78,5% del totale) sono propriamente musei. Oltre ad essi, l’indagine ha rilevato 129 aree e parchi archeologici e 802 tra monumenti, complessi monumentali musealizzati e altre strutture espositive similari, permanenti e dotate di modalita’ di accesso e di visita organizzate e regolamentate, quali ville e palazzi di interesse storico o artistico, edifici di culto, architetture fortificate o civili, ecc.

Una dotazione di tali dimensioni – che sommata al patrimonio statale direttamente gestito dal Ministero per i beni e le attivita’ culturali e’ quantificabile in 4.742 istituzioni museali – risulta rilevante anche in confronto a quella degli altri Paesi europei. Si tratta, infatti, di un patrimonio inferiore soltanto a quello della Germania, dove nel 2006 complessivamente risultano presenti 6.175 musei e istituzioni similari. Le strutture museali del Regno Unito, invece, sono poco meno di 2.000, quelle della Spagna meno di 1.500, gli istituti d’oltralpe riconosciuti come Muse’es de France sono 1.173. In tutti gli altri Paesi europei il patrimonio museale non raggiunge le 1.000 unita’.

Quasi un terzo dei musei italiani non statali (29,8% del totale) e’ composto da gallerie, pinacoteche e raccolte che conservano ed espongono al pubblico collezioni d’arte antica, moderna, contemporanea o sacra, alle quali si aggiungono 460 musei che raccolgono prevalentemente beni e collezioni archeologiche (13,5%) e 277 musei di storia (pari all’8,1%).

Un’altra importante componente della rete dei musei italiani e’ costituita dalle istituzioni che presentano materiali, documentazioni e testimonianze d’interesse prevalentemente etnografico e antropologico (16,0% del totale), compresi i numerosi musei agricoli e di arte contadina, per i quali il valore artigianale delle collezioni assume un interesse prevalente rispetto a quello artistico.

Se a questi si aggiunge la quota (pari al 4,5% del totale) dei musei che si qualificano propriamente come ‘musei territoriali’ e che propongono al pubblico elementi documentali della tradizione storica, culturale, etnica, economica e/o sociale della comunita’ locale di appartenenza, si ottiene un totale di circa 700 istituzioni caratterizzate da un forte riferimento al territorio di appartenenza, di cui sono diretta espressione e testimonianza.

Sono 439, invece, i musei che espongono collezioni di interesse prevalentemente tecnico e scientifico: in tale insieme rientrano i musei che espongono collezioni di scienze naturali (pari al 9,0% del totale) e quelli che espongono reperti macchine, strumenti, e modelli scientifici e tecnologici (3,8%).

Infine, 517 musei (pari al 15,2% del totale) si autodefiniscono ‘specializzati’, in quanto espongono raccolte monotematiche di beni e materiali che riguardano un soggetto specifico, non classificabile in altre categorie di carattere generale.

Secondo quando riportato dalle strutture museali intervistate, le persone che hanno visitato i musei e gli istituti similari non statali nel 2006 sono state oltre 62 milioni e 700 mila, ma tale cifra sottostima la domanda di fruizione del patrimonio museale, dal momento che spesso le strutture espositive non sono in grado di registrare sistematicamente il numero di visitatori. In particolare, gli ingressi a titolo gratuito tendono a sfuggire a un’esatta quantificazione, tanto che circa l’8% delle strutture non ha potuto fornire il numero tali visite.

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