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Imprese e professionisti: vademecum per la certificazione dei crediti

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Il Governo sblocca i pagamenti nei confronti delle aziende creditrici, ma per queste ultime ottenere il dovuto non è affatto semplice né automatico

Taking money in an envelope

NordEst – Il Ministero dell’Economia, a tal proposito, ha pubblicato un vademecum per spiegare, anzitutto, come ottenere la certificazione dei crediti, passaggio preliminare necessario per ricevere i propri arretrati.

Di seguito, ne sintetizziamo i contenuti principali.
LA CERTIFICAZIONE – Si tratta di una procedura effettuata dalle amministrazioni pubbliche su richiesta del creditore; la PA interessata valida l’esistenza delle somme spettanti per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali. L’operazione è gratuita e gestita attraverso la Piattaforma predisposta al link http://certificazionecrediti.mef.gov.it, a cui il creditore dovrà accreditarsi comunicando i propri dati personali, il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, e seguire le indicazioni fornite dal sito web.

QUALI CREDITI SONO CERTIFICABILI – I crediti devono essere certi, liquidi ed esigibili. Inoltre, non devono essere prescritti.

PA PRESSO CUI NON E’ POSSIBILE RICHIEDERE LA CERTIFICAZIONE – L’istanza di certificazione non può essere presentata agli enti commissariati per fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso e agli enti delle regioni sottoposte a piano di rientro dai disavanzi sanitari che hanno in atto operazioni ricognitive del debito (come Campania e Calabria). Sono escluse, inoltre, le PA di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, università, istituti autonomi case popolari, enti pubblici non economici regionali e locali, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni e agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300).

COSA SUCCEDE SE LA P.A. NON CERTIFICA UN CREDITO LEGITTIMO – Se la PA non provvede a rilasciare la certificazione entro 30 giorni dalla presentazione della domanda, il creditore può rivolgersi all’Ufficio Centrale di Bilancio o alla Ragioneria Territoriale dello Stato (sempre tramite la Piattaforma) per richiedere la nomina di un commissario ad acta. Costui provvederà a rilasciare la certificazione, includendo la data entro cui la p.a. dovrà onorare il proprio debito.

COSA PUO’ FARE IL CREDITORE UNA VOLTA OTTENUTA LA CERTIFICAZIONE – Il creditore ha tre opzioni: può aspettare di essere pagato entro il termine stabilito; recarsi presso una banca o un intermediario finanziario abilitato ed effettuare la cessione, anche parziale, per chiedere un’anticipazione; chiedere ad un Agente della riscossione o all’Agenzia delle entrate la compensazione di tutto o di parte del credito certificato.

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