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IL DIBATTITO/”Quale futuro per Primiero?” 3 L’ex Sindaco e Consigliere Regionale Marino Simoni: “Siamo sempre stati realtà di eccellenza”

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L’intervento di Marino Simoni al Dreier Landtag di Schwaz (Austria) con i consiglieri provinciali di Trento, Bolzano e Innsbruck: “Maestranze locali costruirono la chiesa del mio paese – ha sottolineato – e un mio nonno è morto in Galizia, da ufficiale dei Kaiserjaeger. “Lavoriamo assieme, guardiamo con intelligenza alla future generazioni”

 

di Marino Simoni*

Primiero (Trento) – “Sono stato stimolato da più parti a partecipare al dibattito promosso dalla Voce del Nordest ed alimentato in prima battuta da Fiorenzo Simion, con il suo accorato appello a riprendere in mano tutta una serie di ipotesi non ultima l’opportunità di costituire un unico Comune per tutto Primiero.

Ho trovato altrettanto interessante l’intervento di Roberto Galbiati, che propone di ampliare lo sguardo su alcuni aspetti che, secondo lui, potrebbero contribuire a rilanciare la Valle. Vorrei suddividere il mio contributo in due parti. La prima di analisi e la seconda di proposta.

Ritengo non si possa affrontare la seconda se non dopo aver fatto una profonda analisi della storia recente e passata, di chi siamo, da dove veniamo e quali sono i fondamentali su cui basiamo qualsiasi proposta.

Primiero è sempre stato caratterizzato da un profondo senso di autonomia e di autogoverno. Già dalle prime espressioni note nella storia possiamo notare la forte presenza delle Istituzioni nella vita locale, con Statuti importantissimi che hanno sempre regolato la vita della nostra comunità. La presenza di una Magnifica Comunità e dei Columelli ( oggi Comuni ) espressione forte dei cittadini ( “ gli Uomini liberi di Primiero”), capaci di governare, amministrare e gestire il territorio, ha creato le fondamenta per un autogoverno, solo in parte affievolito dalle presenze feudali e senza alcuna soggezione ai poteri di vescovile principesca memoria, che qui in valle hanno solo avuto un potere, sia pur forte, di carattere religioso e non politico.

Ma è altrettanto certa e testimoniabile come la forte partecipazione e credo in quello che definirei cattolicesimo popolare, ha permeato tutto il vivere nei secoli della nostra comunità. Le risposte alle difficoltà di sopravvivenza della nostra gente sono state originate dai profondi valori religiosi che tutti praticavano, fornendo risposte concrete ai bisogni emergenti. Nascono così le Casse rurali, le Cooperative di consumo, i Caseifici turnari, le Società Malghe, le Cooperative edilizie, permeate dai valori del cattolicesimo attivo, premessa per la collaborazione, la solidarietà ed il senso civico.

In questo anche le Istituzioni locali interagivano come motore e corollario del sistema sociale, come espressione finale di quell’autogoverno che era, pur con tutti i limiti del caso, collante del senso di appartenenza. Ne è testimonianza chiara il fatto che quando un cittadino di Valle usciva da qui, si definiva “Primierotto” e come tale lo si riconosceva, non solo per la cadenza dilettale che ci ha sempre contraddistinto.

Non possiamo che partire da queste considerazioni se vogliamo guardare al futuro con credibilità.

Una pianta non ha prospettive di sopravvivenza e sviluppo se non cura ed alimenta le proprie radici.

Ma vorrei sottolineare un altro aspetto importante della nostra Valle. E’ sempre stata una realtà di eccellenza, sia dal punto di vista politico che socio-economico, dove si sono sperimentate ed attuate iniziative additate da tutti come originale e positive.

Ricordiamo che siamo stati tra i primi in Italia a costruire delle Centrali idroelettriche già agli albori del ‘900. San Martino di Castrozza è stata una delle prime località di eccellenza nel turismo sia invernale che estivo di tutto l’arco alpino; siamo stati tra i primi in Trentino a sviluppare ed attuare politiche di pianificazione urbanistica del territorio, a proporre ed attuare una autonoma risposta alle esigenze socio sanitarie della popolazione, a proporre ed attuare una politica di riappropriazione dei patrimoni dei nostri territori ricordando con questo la riacquisizione delle Centrali idroelettriche presenti e degli impianti di risalita invernali.

Da queste riflessioni, pur in sintesi, parto per riprendere il filo del cosa fare.

Credo sia ormai passato il tempo, in prima battuta, di recuperare l’orgoglio della nostra identità, smettendo di piangerci addosso e riprendendo con lena e fiducia l’azione. Da dove?

L’identità, il senso di appartenenza, lo stare assieme parte dal presupposto fondamentale dell’essere coscienti di chi siamo e da dove veniamo. Pertanto Cultura!

E’ giunto il momento di proporre con forza, come hanno fatto altre realtà, la costituzione di un Istituto Culturale di Primiero, che in via autonoma rafforzi la conoscenza del nostro essere e coordini scientificamente le importanti realtà culturali, per lo più volontaristiche, presenti sul territorio.

Secondo passo fondamentale è il recupero del senso delle Istituzioni, oggi da più parti delegittimate, attraverso strumenti di partecipazione ed autogestione. Bene se si porta avanti il percorso per la costituzione di un Comune unico per la Valle. Ma questo deve essere uno strumento per razionalizzare l’amministrazione e rafforzarne la forza politica verso l’esterno. Non può essere uno strumento che azzerra le storiche realtà dei vecchi Comuni, esse stesse espressione di identità, di senso di appartenenza, di storia, di usi civici, di regolamenti e modi di vivere, che hanno anche con l’emulazione stimolato crescita, sviluppo e dibattito. Per fare questo gli strumenti ci sono, possono essere studiati e concretizzati, convinto che non possiamo creare dentro la Valle centri e periferie, che saranno frustrate e quindi amorfe.

Va rilanciato con forza il progetto energetico. Primiero negli anni scorsi ha portato la sua capacità di sviluppare iniziative e progetti nelle energie rinnovabili in Trentino, in Italia e nel Mondo. Oggi possiamo riprendere quel filone sia rafforzando la produzione di energie rinnovabili, sia riprendendo il filone dell’idrogeno che quello del biogas.

Va ripreso, rivisitandolo, il progetto legno, va valorizzato il patrimonio delle Malghe e dei pascoli, vanno rivitalizzati gli usi civici, garantito il sostegno all’agricoltura di montagna ed alle cooperative del settore, affrontando con urgenza la questione della presenza dei grandi carnivori su tavoli aperti.

Anni scorsi si tentò di affrontare il problema rifiuti con varie proposte, dalla pirolisi, alla realizzazione di un termovalorizzatore in accordo con la vicina realtà feltrina, Non se n’è fatto nulla. La grave crisi ecologica con il conseguente riscaldamento globale impone a tutti di fare la propria parte: dal singolo cittadino, alle piccole comunità fino ai sistemi nazionali ed internazionali. Ma non è credibile nessuna posizione che si fermi alla contrarietà ed al no! Sono credibili posizioni che con la contrarietà di fronte alle proposte indicano soluzioni alternative credibili ed economicamente sostenibili.

La pandemia di Covid ha messo in crisi tutti i nostri sistemi, sia istituzionali che socio economici.

Deve essere questo un momento nel quale non solo si attendono risorse straordinarie dal fondo di ripresa e risilienza, tra il resto in debito, per fare qualcosa, ma deve essere lo stimolo per rivedere radicalmente l’assetto generale del nostro vivere la comunità.

Rilanciamo la necessità che Primiero ritorni ad avere il Distretto socio sanitario, con una certa capacità di autogestione, trovando nuovi modi di interfacciarci alla sanità trentina e veneta. Rafforziamo i presidi sanitari locali ad iniziare dal poliambulatorio e con la riorganizzazione della medicina di base, unica presenza stabile per la nostra gente, vista la distanza dagli ospedali di riferimento.

Va rafforzato il sistema scolastico locale, creando opportunità da più parti auspicate e sperimentali con scuole di ogni ordine e grado di fuori e con le Università, creando capacità attrattive nell’offerta scolastica, unica soluzione per superare il pesante debito di natalità che anche Primiero sconta.

E’ chiaro che anche questo va direttamente collegato alla definitiva risoluzione dei collegamenti esterni, non solo per la ormai sfibrante situazione dello Schener e del Rolle, ma ipotizzando nel contempo anche altri collegamenti collegati alla programmazione di medio e lungo periodo.

Sappiamo tutti quanto il turismo sia elemento fondamentale per la nostra economia. Ma sta languendo. Assistiamo al fallimento di troppe aziende alberghiere, senza un sistema, anche trentino, di costituzione di un fondo capace di intervenire per impedire la svendita di un importantissimo e fondamentale patrimonio per la tenuta del settore.

Facciamo difficoltà a cofinanziare il completamento degli impianti di risalita non ultimo il collegamento fondamentale San Martino Rolle, senza guardare avanti cercando partners con le nostre stesse esigenze. Avevo a suo tempo proposto che se vogliamo uscire dal nostro stallo dobbiamo collegare il nostro sistema impiantistico al Valles ed alle Tre Valli. Ne rimango ancora fermamente convinto, tanto più oggi con le Olimpiadi invernali di Cortina del 26 ormai alle porte.

Chiudo con un‘ultima provocazione. Ritengo che Primiero debba farsi promotore della modifica della legge elettorale per l’elezione del Consiglio provinciale, garantendo con l’istituzione di collegi elettorali la rappresentanza in Consiglio anche delle realtà meno popolate, ma che devono poter portare le istanze dei propri territori direttamente nelle sedi che contano”.

 

 

*Marino Simoni
ex Consigliere Regionale (Progetto Trentino)
già Sindaco di Transacqua
Presidente del Consorzio dei Comuni Trentini – CAL
e Presidente del Comprensorio di Primiero

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2 Replies to “IL DIBATTITO/”Quale futuro per Primiero?” 3 L’ex Sindaco e Consigliere Regionale Marino Simoni: “Siamo sempre stati realtà di eccellenza”

  1. Apprezzo nella misura più piena l’intervento di Marino Simoni sul dibattito aperto sul futuro di Primiero. Mi rammarica che ancora non ci sia stato in proposito alcun contributo da parte di amministratori e di forze politiche e culturali locali attualmente attive. Mi auguro quindi che ci possano essere ancora tanti altri che sull’argomento vogliano far sentire la loro voce.

  2. condivido ogni parola e ritengo che gli argomenti descritti siano estremamente importanti per noi primierotti.

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