NordEst

Eluana Englaro, il Tar accoglie il ricorso

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Il Tar ha accolto il ricorso di Beppino Englaro e ha annullato il provvedimento con il quale la Regione Lombardia aveva negato la possibilita' a tutto il personale sanitario di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiali a Eluana.

Intanto potrebbe slittare alla prossima settimana la decisione della Casa di riposo ''La Quiete'' di Udine sull'opportunita' di accogliere Eluana Englaro per l'attuazione della sentenza che autorizza la sospensione dell'alimentazione-idratazione artificiale della donna, in stato vegetativo da 17 anni. Lo ha confermato il vicedirettore generale della struttura, Luciano Cattivello. ''Stiamo ancora verificando il percorso tecnico – ha detto Cattivello – e gli approfondimenti potrebbero richiedere l'intera settimana''. La presidente de ''La Quiete'', Ines Domenicali, ha confermato che ''la verifica e' in corso e se ne stanno occupando i dirigenti e gli uffici''.

I commenti e le reazioni

''Non posso che essere soddisfatto''. E' quanto ha detto Beppino Englaro, il padre di Eluana, dopo aver appreso che il Tar di Milano ha accolto il ricorso da lui presentato. Il Tribunale amministrativo regionale ha annullato il provvedimento con cui la Regione Lombardia aveva negato la possibilita' al personale sanitario di interrompere l'idratazione e l'alimentazione artificiale che tengono in vita la figlia Eluana in stato vegetativo permanente da 17 anni. Beppino Englaro non ha voluto aggiungere altro. L'autorizzazione alla sospensione del trattamento vitale era stata data lo scorso 9 luglio con un decreto dei giudici della Corte d'Appello di Milano. 

'A Udine deve prevalere la sacralita' della vita'': lo ha affermato il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, a proposito della vicenda di Eluana Englaro. Secondo Fontanini, che – informa una nota – ha incontrato Gian Luigi Gigli, docente di neurologia a Udine e coordinatore della Commissione ministeriale sullo stato vegetativo, ''nelle case di riposo le persone vanno per trascorrere nel modo il piu' assistito possibile gli ultimi anni della loro vita, non per morire''. Per il presidente della Provincia, la vicenda ''ha assunto i connotati dello show visto che qualcuno, spentisi i riflettori su Udine, si e' premurato di farli riaccendere dopo pochi giorni''. 

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