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Elezioni Provinciali in Trentino, i partiti sono già 25. Dopo il via libera a Tonini, Daldoss decide di non ricandidarsi

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Depositati i primi  contrassegni in Provincia. Intanto Daldoss annuncia l’uscita di scena e sui social si apre il dibattito 

Trento – Sono 25 i partiti che hanno presentato venerdì uno o più contrassegni in vista delle elezioni provinciali del 21 ottobre in Trentino. Sarà possibile farlo anche sabato, dalle 8 alle 12.

L’elenco dei partiti che hanno depositato contrassegni:

Popoli liberi Primon Freie Völker, Civica trentina, Agire per il Trentino – Claudio Cia, Associazione Fassa (sei contrassegni), Patt – Partito autonomista trentino tirolese (sei contrassegni), Autonomisti popolari, Casapound Italia, Futura 2018 (tre contrassegni), Moviment ladin de Fascia, Fronte sovranista italiano, La catena, Movimento 5 stelle, Unione di centro (2 contrassegni), Lega Nord Trentino (2 contrassegni), Verdi, Primaveratrentina, Partito democratico del Trentino, L’Altro Trentino a sinistra, Ual – union autonomista ladina, XII Stelle, Tre – territorialità responsabilità economia (due contrassegni), Progetto trentino, Forza Italia (due contrassegni), Autonomia dinamica, Partito socialista italiano (due contrassegni). 

L’ex assessore ‘tecnico’ Daldoss al TGR

Il dibattito dopo l’uscita di Daldoss

Il Punto sulle Elezioni

di Liliana Cerqueni

“Se sarò eletto…” comincia sempre così la sequenza di argomentazioni che anticipano le promesse elettorali, le grandi intenzioni, i progetti rispolverati dall’ultimo appuntamento al voto perchè lasciati in sospeso, le dichiarazioni su nuove idee avveniristiche, panacea di tutti i problemi del presente. Anche quando i problemi ci sono davvero e si presentano in tutta la loro reale drammatica serietà e il loro impatto culturale e sociale. Il Trentino è chiamato al voto e mai come in questa tornata il grado di fibrillazione all’interno dei partiti e delle forze interessate alla competizione elettorale, è al cardiopalmo. L’aria è sensibilmente cambiata dopo le ultime decisioni sulle coalizioni, i candidati Presidente e gli appoggi da garantire o negare. Da un lato il sottosegretario della Lega Maurizio Fugatti, portabandiera dello schieramento di centrodestra; dall’altra il plurisenatore Giorgio Tonini per l’Alleanza democratica e Popolari per l’autonomia, la cui nomina esclude quella di Paolo Ghezzi, che poteva rispondere a pieno titolo al ritratto del nuovo, del cambio di pagina. Due rappresentanti politici di spicco, che duelleranno a preferenze tra loro e si confronteranno con il Movimento 5 Stelle oltre che, se mancheranno i presupposti per il sostegno alla grande coalizione prospettata agli albori, con il Patt e i Civici in solitaria. Una fotografia distorta rispetto all’immagine a cui eravamo abituati, in cui si poteva scorgere una compattezza e una condivisione di un forte obiettivo comune: servire al meglio i nostri territori, ciascuno nella propria specificità, ma uniti da motivazioni solide, onestà intellettuale, eguale capacità e spinta d’ azione. Questi giorni saranno fondamentali per confermare o apportare modifiche che potrebbero determinarsi sostanziali agli esiti del voto, che mai come ora si sottrae a facili previsioni. La gente è stanca e sfiduciata ma segue ancora i fatti che segneranno il cambio di governo in Trentino e sta a guardare, in attesa che chiarezza e credibilità forniscano delle garanzie di buona governabilità in un momento storico difficile e complesso per tutti. Perché, come ebbe a dire Sandro Pertini, “non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi si approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. E’ un affarista, un disonesto.”

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