Primiero Vanoi

DITE LA VOSTRA/Simoni Depaoli: un duello politico lungo una vita

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“Mi vien da votare”/Primiero diviso il 27 ottobre tra il leader UPT Depaoli e lo sfidante PT Simoni: ambedue ex sindaci e presidenti DC

 simonidepaoli

di Paolo Mantovan 

dal quotidiano TRENTINO 

Primiero (Trento)  – Tutti parlano del match fra Grisenti – Dellai. Ma a Primiero c’è un duello che a Trento neanche ve lo immaginate. Uno scontro fra titani. Che se gli dici titano a Marco Depaoli (a sinistra) un po’ si spaventa.

Ma Marino Simoni (a destra) no che non si spaventa. Lui lo chiamano il «Leone Marino». Sì, «Leone Marino», perché lui ruggisce, lui vuole le cose in grande, ha pure cubettato la piazza di Transacqua – di cui è sindaco – così bene ma così bene che la chiamano «piazza del Vaticano». E quando i “biografi” scriveranno di Marino Simoni (che è presidente del Consorzio dei Comuni), lo raffigureranno come un decisionista, di quelli che non amano discutere e vanno avanti come treni. Uomo del “fare”, più che tessitore di alleanze. Qualcuno tirerà in ballo qualche somiglianza con Grisenti, c’è da giurarci. D’altra parte Simoni – grande amico di Grisenti, ma anche di Dellai – alla fine ha deciso di stare con Grisenti. Con cui è sempre stato, sia ben chiaro; ma adesso è proprio lì, in lista con Grisenti, ed è uno dei candidati più accreditati per l’elezione con Progetto Trentino, la creatura di Grisenti che sfida l’Upt di Dellai.

Su Marco Depaoli (vicepresidente del consiglio regionale), invece, i “biografi” lo descriveranno come il «mediatore», l’uomo che cerca l’incontro tra le parti fino all’ultimo respiro. Depaoli non è un decisionista, è un tessitore. E lui ha davvero unito il Primiero nella sua elezione: nel 2003 è riuscito a costruire – in lista con la Margherita – una candidatura territoriale unita nel suo nome ed è entrato in consiglio regionale, secondo primierotto nella storia, esattamente cinquant’anni dopo l’unico rappresentante del Primiero, ossia Emilio Gilli, classe 1902, che entrò in consiglio alle elezioni del 1948. Poi stop, nessun altro. Fino a Marco Depaoli.

Che quando lo vedi è così umile e tranquillo che quasi ti pare un po’ dimesso. E invece c’ha la tempra di quello che non molla mai, che si muove senza sosta, che ha ben chiaro l’obiettivo. E in Primiero è riuscito a unire tutti attorno al suo nome. Anche lo stesso Marino Simoni che nel 2008, per amor di partito, ha pubblicamente dichiarato che sosteneva la candidatura di Depaoli. Che tra i due, a questo punto dell’articolo è giunto il momento di dirlo, non è che siano baci e abbracci, eh. Anzi! Sono stati tutti e due nella Dc prima, poi nella Margherita, poi con l’Upt. Ma per trovare una foto in cui ci sono tutti e due (e comunque divisi da una persona che sta tra loro) ho dovuto scavare negli archivi per ore fino a trovare un’immagine di un viaggio dei sindaci trentini in Bulgaria, pensa te. Solo in Bulgaria si sono lasciati immortalare nello stesso fotogramma.

E poi lo scontro tra i due (sempre borbottato e mai conclamato) è nei fatti, nel comportamento, nelle diverse alleanze. Qualche polemica sì. Mai secche. Anche se a un certo punto è arrivato un siluro contro Simoni, che faceva il sindaco e anche il segretario comunale: è stata fissata l’incompatibilità tra la carica di sindaco e lo svolgimento della funzione di segretario comunale nel territorio provinciale. Subito la norma è stata chiamata «emendamento Simoni» perché vestiva perfettamente la sua taglia, ma qualche maligno l’ha chiamata anche «emendamento Depaoli», perché sarebbe stata suggerita da lui. Sta di fatto che Simoni è segretario comunale in aspettativa. E la cosa divertente è che anche Depaoli (prestissimo sindaco e poi consigliere provinciale) è insegnante elementare in aspettativa, tanto che nessuno se lo ricorda più in veste di maestro.

Così il Primiero è diviso tra i due. Depaoli si porta appresso la forza di due mandati e l’apporto di tutta l’area “sociale”, in particolare delle Acli (in Primiero su circa diecimila abitanti ci saranno quasi mille aclisti, e poi la moglie di Depaoli, Delia Scalet, è vicepresidente delle Acli del Primiero). Vicino al vicepresidente del consiglio regionale uscente c’è Cristiano Trotter, presidente della Comunità, ma il vero punto è se Depaoli raccoglierà voti anche fuori dal recinto del Primiero. Perché in Primiero, malgrado la sua arte di tessitore, c’è Marino Simoni (più vicino all’area degli imprenditori) che di voti gliene porta via per forza.

Dieci anni fa, giusto per capirci, ci fu un’assemblea pubblica dove il candidato Depaoli aveva al suo fianco Dellai a sinistra e Grisenti a destra: una specie di trittico del “potere politico trentino”. Per portare il Primiero a Trento e per fare del Primiero un petalo di Margherita, mangiandosi tutti i voti. Adesso le cose non stanno così: Dellai e Grisenti sono in lotta e nessuno dei due sarà presidente. E c’è Simoni che raccoglie voti per Progetto Trentino. Dice Simoni: «È giunto il momento di voltare pagina» (che poi era lo slogan di Dellai di quindici anni fa, pensa te). «È il momento di ritrovare il vecchio raccordo tra la politica e la base». Ma, Simoni, tutti questi anni con Dellai, ora non le pare di lasciare casa?

«È sempre difficile prendere queste decisioni, ma serve una scossa. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, se no don a fondo». Simoni è entrato in politica nel 1978. Depaoli un po’ dopo, ma poi non si è perso nulla: sindaco di Tonadico, presidente del parco di Paneveggio, presidente del distretto sanitario, dentro un cda e poi nell’altro; a un certo punto lo chiamavano il “signor mille cariche”.

Adesso Depaoli ci prova di nuovo, per tenere il Primiero agganciato al treno trentino. «Non è il tempo di grandi opere – dice Depaoli, attaccando “dolcemente” il “grisentismo” – Sono giorni in cui occorre stare uniti alla propria gente e guardare ai problemi essenziali, difendendo ciò che si ha con i denti. Per questo occorre unità». Ma l’unità è compromessa: la battaglia Grisenti-Dellai va in replica con Depaoli-Simoni. E poi c’è anche il presidente del parco di Paneveggio, Giacobbe Zortea, che si fa avanti con il Pd. E c’è pure il professor Renzo Gubert che cerca di piazzare voti anche su altre ali di Mosna. Il Primiero andrà a guardarsi dentro l’urna.

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