Primo Piano NordEst Valsugana Tesino Primiero Vanoi

Diga sul Vanoi, Campobase Primiero: “Non diventi debito ecologico dei nostri figli”. Un comitato locale si mobilita per la protesta

Share Button

In questi giorni anche il noto professore emerito Luigi D’Alpaos (docente di Idraulica dell’Università di Padova) alla stampa bellunese, ha confermato: “La diga non serve. L’acqua c’è, smettiamo di sprecarla”. Cresce la preoccupazione anche a Fonzaso, primo paese a valle. Intanto, mercoledì 17 aprile alle ore 20.30 a Imèr (Sala Adunanze Comune) si ritrova il comitato locale per programmare altre iniziative


 

NordEst –  Campobase Primiero dice no alla diga sul Vanoi. Ci arriva dalla referente locale Elisa Faoro, la posizione dettagliata del movimento politico trentino, che spiega le motivazioni. Pubblichiamo integralmente il documento.

“NO ALLA DIGA DEL VANOI

Autonomia, sovranità, rispetto istituzionale e dei cittadini, diritto a preservare e conservare il territorio, sono stati bellamente calpestati dalla Giunta Regionale Veneta che intende realizzare un invaso in casa d’altri nello specifico nella valle del Vanoi, la cui fragilità è dimostrata da diversi studi che a partire dagli anni ’20 del secolo scorso hanno sempre dimostrato la scelleratezza dell’idea più volte proposta e che oggi pretende di concretizzare.

Ciò a cui si sta assistendo è molto più che una controversia, molto più di una contesa è un’offesa, un grave attacco sferrato al nostro territorio! Appare davvero incomprensibile, oltrechè arrogante, la decisione di procedere con la progettazione della diga sul torrente VANOI, un’opera dall’impatto ambientale devastante. È importante evidenziare che esistono alternative molto più sostenibili per raggiungere gli stessi obiettivi, come dimostrato anche dall’Università di Padova.

Progetti di basso impatto ambientale in grado di soddisfare le esigenze della pianura, garantendo nel contempo la conservazione ambientale della valle del Vanoi e delle aree circostanti e decisamente meno onerosi (ovviamente per le tasche dei cittadini, prima ancora che per l’ente Regionale). Con un colpo di spugna si è spazzata via una lunga storia fatta di scambi, di relazioni, di finanziamenti sulle aree di confine, sulla condivisione di servizi (pensiamo solo alla convenzione per i servizi sanitari garantiti dall’Ospedale di Feltre, struttura indispensabile per il Primiero e appena sottoscritta), fatta di rispetto reciproco e di spirito di collaborazione e solidarietà.

Una domanda sorge quindi spontanea, come mai di fronte al NO deciso della Provincia di Belluno e di quella di Trento, dei comuni di Sovramonte, Lamon, Fonzaso, e la crescente preoccupazione manifestata da Comitati e cittadini, la Regione Veneto avanza spedita? Non sarà, che qualche Presidente, stia pensando di togliere queste spine nel fianco, rendendo l’opera di interesse nazionale, bypassando gli enti locali, arrogandosi il diritto di devastare impunemente un territorio fragile, ma con una biodiversità ricchissima, provocando un disastro ambientale in termini di microclima, incuranti della sicurezza del territorio e delle persone, pronti a dilapidare una quantità immensa di denaro pubblico, per la realizzazione di un’opera che non sarà mai ammortizzata?

La decisione della maggioranza della Regione Veneto, determinata nel perseguire i propri interessi non può che destare enorme preoccupazione e profondo sdegno, è una presa di posizione di fronte alla quale è necessario reagire con fermezza, promuovendo un dialogo aperto e trasparente tra le parti interessate, cercando soluzioni che tengano conto delle diverse esigenze e preoccupazioni, garantendo al contempo il rispetto per l’autonomia regionale, i diritti dei cittadini e la protezione dell’ambiente.

Come evidenziato nel corso del dibattito in Consiglio Provinciale di Trento, lo scorso 6 febbraio 2024, dal consigliere Michele Malfer, non possiamo e non dobbiamo permettere che l’avidità e la mancata visione di oggi, diventi debito ecologico dei nostri figli domani. Abbiamo il dovere di esprolare soluzioni alternative per garantire anche alle future generazioni un futuro sostenibile, basato prima di tutto sul rispetto e sulla responsabilità”.

Campobase Primiero

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *