NordEst

Consiglio provinciale di Trento, settimana di polemiche

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Un milione di euro per le divise – La polemica più recente è quella relativa al maxi finanziamento per bande, cori e Schützen, che per acquistare i loro costumi tipici potranno contare su uno stanziamento della Provincia di un milione di euro. Un articolo specifico è stato inserito nella legge finanziaria, dall’assessore alla cultura Franco Panizza. L’assessore spiega però che l’impegno era già stato ottenuto nel 2008 dall’allora assessore Cogo con un  suo ordine del giorno che fu approvato dal consiglio provinciale. Questi soldi non furono mai utilizzati perché non vennero definite le modalità.

Lo scontro con i giornalisti dell’Ufficio Stampa – 
La definizione di "giornlisti relitti" attribuita al presidente del Consiglio, con riferimento all’ufficio stampa dell’ente, ha sollevato un polverone in Trentino. "I giornalisti dell’Ufficio stampa del Consiglio provinciale, lette le affermazioni del Presidente del Consiglio provinciale Giovanni Kessler, osservano in primo luogo che i termini offensivi e lesivi della dignità umana e professionale usati dal Presidente Kessler, appaiono del tutto ingiustificati ed infondati.

Le questioni sollevate dal Presidente si inseriscono nell’ambito di una vertenza sindacale da tempo in atto a seguito di una proposta di modifica del regolamento del Consiglio che finirebbe di fatto per snaturare il ruolo e le caratteristiche dell’Ufficio Stampa. L’eventuale nomina a capo di questa struttura di una figura di fiducia del Presidente modificherebbe infatti la funzione dell’Ufficio Stampa del Consiglio provinciale che, per sua natura, è al servizio di tutti i componenti dell’Assemblea legislativa. E’ questa l’unica modalità che può consentire all’Ufficio Stampa di interpretare un ruolo di garanzia nei confronti dei cittadini e dei loro rappresentanti istituzionali. Inoltre, il rapporto strettamente fiduciario che il Presidente Giovanni Kessler vorrebbe instaurare, appare incompatibile con l’autonomia professionale prevista dal contratto nazionale di lavoro giornalistico"

L’intervento dell’Ordine – "I termini offensivi e lesivi della dignità umana e professionale usati dal Presidente Kessler, appaiono del tutto ingiustificati ed infondati". Lo affermano in una nota i giornalisti dell’Ufficio stampa del Consiglio provinciale di Trento. "Le questioni sollevate dal Presidente si inseriscono nell’ambito di una vertenza sindacale da tempo in atto a seguito  di una proposta di modifica del regolamento del Consiglio che –
viene detto – finirebbe di fatto per snaturare il ruolo e le caratteristiche dell’Ufficio Stampa. L’eventuale nomina a capo di questa struttura di una figura di fiducia del Presidente modificherebbe infatti la funzione dell’Ufficio Stampa del Consiglio provinciale che, per sua natura, è al servizio di tutti i componenti dell’Assemblea legislativa.
E’ questa – affermano i giornalisti – l’unica modalità che può consentire all’Ufficio Stampa di interpretare un ruolo di garanzia nei confronti dei cittadini e dei loro rappresentanti istituzionali. Inoltre, il rapporto strettamente fiduciario che il Presidente Giovanni Kessler vorrebbe instaurare – conclude la nota -, appare incompatibile con l’autonomia professionale prevista dal contratto nazionale di lavoro giornalistico".

Le scuse del presidente del Consiglio Giovanni Kessler – "Recentemente ho proposto una modifica del regolamento del personale del Consiglio per poter assumere il capo dell’ufficio stampa a tempo determinato per la durata della legislatura, anziché doverlo a assumere a vita. Ciò al fine di evitare di imporre un collaboratore di fiducia di questa presidenza alla presidenza successiva, con cui quel rapporto potrebbe non esserci. Spiegando questo, ho detto che non ritengo giusto "lasciare relitti" a chi verrà dopo di noi.

Quella espressione, che non era un giudizio su persone, ma che voleva spiegare il sistema di "spoils system" e il concetto di sobrietà che ispirava la proposta, è stato esteso ai giornalisti che lavorano già presso la struttura. Non era questa la mia intenzione, mi dispiace che la mia espressione possa essere stata intesa diversamente e riaffermo la mia stima nei confronti dei giornalisti del Consiglio".

La polemica sulle spille –
Una spilla dorata raffigurante l’Aquila di San Venceslao e commissionata ad un noto orafo trentino, è quella che ha regalato il presidente del Consiglio provinciale Giovanni Kessler a tutti i consiglieri trentini. "Un simbolo storico – secondo il politico – un segno distintivo e anche di umiltà, costato poco meno di diecimila euro". L’oggetto snobbato dai consiglieri, ha contribuito a riscaldare il clima dell’aul impegnata con 80 ordini del giorno presentati, dei quali ne sono stai esaminati più di 30.

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