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Coliving Trentino, “5 Appartamenti gratis nel Vanoi” entro il 31 agosto, mentre sempre più giovani lasciano la valle

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E’ una delle tante contraddizioni del progetto coliving in Trentino, che giunge al termine il 31 agosto, passando poi alla fase della selezione delle 5 famiglie assegnatarie dell’alloggio gratuito, in cambio di volontariato nel Vanoi. Proprio in questo periodo anche il Piemonte lancia un progetto simile per salvare la montagna, ma con ricadute molto più consistenti

Il paese di Canal San Bovo, nel Trentino orientale

Canal San Bovo (Trento) – Cinque nuove famiglie arriveranno a breve nella valle del Vanoi, mentre sempre più giovani del posto continuano a cercare fortuna nei territori vicini o anche all’estero. Sono le contraddizioni più evidenti del progetto, che affiderà gratuitamente 5 case in tre diversi paesi del comune di Canal San Bovo, per combattere lo spopolamento.

Non mancano alcune perplessità sull’iniziativa che non ha brillato per la condivisione con la popolazione locale, meritevole certamente di più attenzione, visto che a breve dovrà accogliere i nuovi residenti. Alla visita dell’assessore provinciale Stefania Segnana a Caoria, non sono seguiti altri momenti di informazione nei paesi coinvolti: Canal San Bovo e Prade. Non sono mancati invece comunicati istituzionali e campgna stampa su tutti i media per lanciare il bando, presentando una valle di montagna un po’ troppo ‘patinata’.

Le visite negli appartamenti si sono susseguite per due giornate in queste settimane, con passeggiate nei paesi di turisti dotati di telefonino e macchina fotografica, ma senza alcun precedente confronto con i residenti per spiegare i prossimi passi. Aspetti che non si possono delegare ad una diretta facebook o ad uno sportello mobile poco partecipato, senza parlare al cuore della gente, che attende più di una risposta sul tema.

Il progetto coliving è certamente un’iniziativa che presenta molti aspetti positivi, ma non mancano i nodi irrisolti: dalle ricadute, al rischio di brevi permanenze, dalla limitata offerta lavorativa della valle, fino ad un buon inserimento nella comunità di almeno 5 famiglie (15/20 persone complessivamente). Tra i molti vantaggi, sicuramente vi è l’arrivo di nuove giovani famiglie da fuori valle che contribuiranno a migliorare la valle.

Ma sono state considerate invece le giovani famiglie della zona o dei comuni vicini, che forse avrebbero aderito all’iniziativa, alle stesse condizioni? Sono state coinvolte queste coppie, ci siamo chiesti più volte nei mesi scorsi? L’assessorato competente e i delegati/e al sociale di Canal San Bovo, hanno indagato adeguatamente i bisogni della popolazione? Abbiamo i numeri realmente aggiornati sulla situazione locale post covid, anche in termini di reddito? Quanti sono i giovani che hanno lasciato la valle in questi ultimi mesi/anni? Sarebbero disposti a rientrare, portando nel Vanoi anche la sede di piccole aziende innovative create fuori valle? Si tratta di aspetti non secondari che prima o poi dovranno essere affrontati.

Coliving, domande entro il 31 agosto

Il progetto vede coinvolte Provincia autonoma di Trento (Agenzia per la coesione sociale, la famiglia, la natalità, Servizio politiche della casa, UMST- Unità di missione strategica Innovazione Settori Energia e Telecomunicazioni), Comune di Canal San Bovo, Comunità di Primiero, Itea spa, Fondazione Franco Demarchi, con il supporto del Manager territoriale del Distretto famiglia e del Piano giovani del Primiero. IL BANDO: https://www.trentinofamiglia.it/Servizi-Family/Coliving-collaborare-condividere-abitare/Edizione-2021-22-Canal-San-Bovo INFO: Comunità di Primiero (tecnico@primiero.tn.it; telefono 0439 64641). ALTRE INFORMAZIONI: Comunità di Primiero (tecnico@primiero.tn.it; telefono 0439 64641).

Il progetto del Piemonte e le ricadute locali

Torino – La Regione Piemonte avvia invece in questo periodo il bando dotato di 10 milioni di euro affinché chi risiede in un centro urbano e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5mila abitanti, da rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, potrà ricevere un contributo da 10 a 40 mila euro.

Si tratta di una concreta occasione di crescita sociale ed economica dei territori per far sì che le nuove residenze, che si spostano negli Appennini e nelle Alpi dalle zone urbane, portino ad una crescita delle comunità, generando sviluppo, inclusione, incontro, oltre che consistenti ricadute economiche.

Il bando regionale sarà pubblicato dal primo settembre su: https://bandi.regione.piemonte.it e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande, aperta fino a fine di dicembre 2021. Sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5mila abitanti protagonisti del bando, 48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli.

Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto. Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20mila euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci  anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.

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