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Bilancio Regione Veneto 2016: dal 2010 ad oggi 700 milioni in meno a libera destinazione

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La manovra finanziaria cerca di mantenere inalterati i servizi essenziali e quelli destinati ad affrontare le difficoltà dovute alla crisi economica

soldi

Venezia – Dal 2010 al 2016 le entrate regionali a libera destinazione sono diminuite di 700 milioni di euro, a causa dei tagli ai trasferimenti praticati dai diversi governi che si sono succeduti, passando da 1 miliardo 617 milioni a 932 milioni. Lo ha sottolineato il vicepresidente Gianluca Forcolin presentando oggi alla competente commissione consiliare il bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2016 e pluriennale per gli esercizi 2017 e 2018. “Sono 700 milioni che vengono a mancare alla politica e si traducono in minori possibilità di dare risposte alle esigenze dei cittadini veneti – ha aggiunto – anche se nella manovra finanziaria abbiamo cercato di mantenere inalterati i servizi essenziali e quelli che destinati ad affrontare situazioni di difficoltà dovute all’attuale contingenza economica. Mi riferisco al sociale, ai disagi delle famiglie, ai servizi per l’infanzia da zero a sei anni, alle scuole paritaria”.

“A fronte di questa situazione – ha detto Forcolin – nell’impostare il bilancio 2016 si è dato spazio anche a quei i meccanismi contabili che consentano di fare da volano allo sviluppo degli investimenti. E’ stato quindi aumentato a 50 milioni per il 2016 e a 65 milioni per il 2017/2018 il cofinanziamento regionale dei programmi europei (FSE, FESR, FEARS e FEAMP) che ha un effetto moltiplicatore importante: per ogni milione messo dalla Regione ne vengono attivati 6,6. Per il 2016 si parla quindi di circa 300 milioni di risorse. Lo stesso vale per i 6 milioni stanziati per attivare, con Veneto Sviluppo, Hydrobond che genereranno investimenti sul territorio per 160 milioni”.

Tra gli altri impegni di spesa, il vicepresidente ha ricordato i 40 milioni per il personale delle Province, il cui riordino è stato disposto con la legge regionale appena approvata ma, come fortemente voluto dal presidente Zaia, il bilancio interviene a sostegno delle scuole paritarie del Veneto (31 milioni di cui metà per i servizi rivolti ai bambini da zero a tre anni e l’altra metà per l’infanzia da 3 a 6 anni), oltre che garantire la continuità dei servizi di trasporto pubblico locale con l’assegnazione di ulteriori 14 milioni di euro che vanno ad aggiungersi al fondo di 406 milioni.

Altri 21 milioni di euro sono previsti per lo svolgimento delle attività dei lavoratori forestali; in questo modo sarà disponibile fin da subito l’intera posta per coprire l’attività annuale 2016 a carico dei servizi forestali. Tra le poste previste nel bilancio ci sono anche i 20 milioni che andranno a costituire il fondo regionale per le calamità naturali, di recente introduzione; 30 milioni sono stanziati per il sistema della formazione professionale; 15 milioni all’anno sono destinati ad opere infrastrutturali strategiche e altri 7 milioni per lavori pubblici su opere strategiche; 29 milioni vengono accantonati per ottemperare agli obblighi previsti dal decreto legislativo n. 118 del 2011 in materia di crediti di dubbia esigibilità e, infine, è presente lo stanziamento di 73 milioni a copertura degli oneri per i mutui che la Regione ha dovuto assumere con lo Stato per far fronte ai debiti del servizio sanitario regionale. Una cinquantina di milioni sono suddivisi fra gli assessorati per l’attività amministrativa di competenza.

“L’importante – ha auspicato Forcolin chiedendo spirito di collaborazione in sede consiliare – è dare in tempi brevissimi al Veneto un bilancio chiaro e certo. Quello proposto è un bilancio credibile che, oltre alle spese obbligatorie per il funzionamento della sanità, garantisce la copertura di tutte le poste su cui la Regione ha preso precisi impegni. Un bilancio sobrio che mi auguro venga approvato entro gennaio per dare le risposte di cui c’è bisogno alle famiglie, al tessuto sociale, alle imprese del Veneto”.

Forcolin ha concluso sottolineando che la rapida approvazione del bilancio servirà anche a liberare – se sarà mantenuto quanto attualmente previsto dalla legge di stabilità dello Stato – la cassa regionale, pari a 1,1 miliardi di euro, attualmente bloccata a Roma dal patto di stabilità. Ciò significa poter avviare da subito liquidazioni verso creditori che le attendono, per alcune situazioni, anche da anni. Significa iniettare da subito linfa per il nostro territorio, sviluppando ulteriori investimenti e nuovi posti di lavoro.

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