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8 marzo tra luci ed ombre: non solo mimose e cioccolatini, ma riconoscimento di quanto le donne hanno dovuto lottare

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E’ la giornata Internazionale della Donna

di Liliana Cerqueni

NordEst – Siamo abituati ad etichettare tutto con precisione, dando connotazioni regolari agli avvenimenti, date, scadenze e ricorrenze che popolano la nostra vita, con riferimenti rassicuranti che ci possano restituire certezze. Abbiamo sempre attribuito all’8 marzo una sua origine ben precisa facendo riferimento ad un orribile episodio che, nella leggenda, riguarda la morte di un numero imprecisato di operaie americane che nel 1857 furono rinchiuse in fabbrica dal loro datore di lavoro, certo Mr Johnson, affinchè non partecipassero ad uno sciopero indetto per rivendicare i propri diritti. Nell’edificio divampò un incendio, qualcuno sostiene che venne appiccato volontariamente il fuoco, mietendo più di un centinaio di vittime tra le donne presenti che non trovarono vie di fuga poiché porte e finestre erano barricate.

Secondo altre versioni, la festa dell’8 marzo è da collegare all’incendio del 1911 nella fabbrica tessile Triangle Shirtwaist Company di Manhattan in cui morirono 146 operaie, quasi tutte immigrate di origine italiana ed ebraica. Dalla documentazione negli archivi statunitensi, non emergono dati precisi corrispondenti che possano suffragare gli episodi: l’incendio di Manhattan non trova conferma nella datazione, il numero delle vittime e le circostanze variano a seconda dell’interpretazione e dell’informazione circolata nei vari Paesi del mondo. Nessuna certezza, quindi. I fatti certi, invece, riguardano alcune date importanti per comprendere come sia nato il “Woman’s Day”, la Giornata della Donna.

Il 18 agosto 1907 a Stoccarda prese avvio il VII Congresso dell’Internazionale Socialista in cui si parlò con attenzione della questione femminile, diritto al voto e suffragio universale. Il 3 maggio 1908, nel corso della Conferenza del Partito Socialista di Chicago si discusse dello sfruttamento ai danni delle donne lavoratrici, dei salari bassi e le ore di lavoro, la discriminazione, i diritti più elementari. Il 28 febbraio 1909 è la data che segna la prima Giornata della Donna, ripetuta anche l’anno seguente, quando fu designata e istituita ufficialmente come ricorrenza permanente. La data cambiava da un Paese all’altro ma il significato della giornata era riconosciuto da tutti i Paesi aderenti.

Negli Stati Uniti continuò ad essere celebrata l’ultima domenica di febbraio, in molti altri Paesi europei il 19 marzo, in Francia il 18 marzo, in Italia, per la prima volta, il 12 marzo 1922. L’8 marzo 1917 in Russia non può che avere un volto femminile: le tessitrici di Torshilovo e le dipendenti dei trasporti dell’isola Vassilievskij sfilarono sulla prospettiva Nevskij a San Pietroburgo, chiedendo la fine della guerra e pane per le loro famiglie. La zarina Alessandra che le osservava dalla finestra, annotò nel suo diario “…ragazzine che corrono e urlano di non avere pane, incitando gli altri. Se il tempo fosse stato più freddo sarebbero rimaste a casa.”.

Solo nel 1975 le Nazioni Unite proclamarono l’8 marzo giornata da dedicare a tutte le donne e lo stesso anno “Anno internazionale delle donne”. Ma aldilà della storia reale o degli aspetti leggendari che contornano la Festa della Donna, è importante mantenerne il significato per ricordare le conquiste in ambito culturale, politico e sociale ma riconoscere anche che rimane molto da fare per contrastare violenze e discriminazioni ancora evidenti.

Questo giorno non sarà solo il tripudio delle mimose e dei cioccolatini a forma di cuore ma un riconoscimento autentico di quanto le donne abbiano dovuto lottare per ottenere quanto hanno raggiunto!

 

  • Buon 8 marzo a tutte le donne da LaVocedelNordEst.it
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