NordEst

Veneto: Persi quasi 100 mila posti lavoro in due anni

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Il direttore dell’Agenzia Veneto Lavoro Sergio Rosato ha reso noti i dati occupazionali della regione a Palazzo Balbi, sede del governo veneto, nel corso di una conferenza stampa indetta dall’Assessore alle politiche del lavoro Elena Donazzan (impossibilitata a essere presente per il contemporaneo svolgimento dei lavori in Consiglio regionale) e alla quale sono intervenuti il direttore di Veneto Lavoro, l’ente strumentale della Regione che ha curato il rapporto e Bruno Anastasia responsabile dell’Osservatorio regionale sul lavoro. 
 
Secondo gli analisti dell’agenzia, in Veneto gli effetti della crisi economica cominciano ad attenuarsi. Tuttavia, se fino allo scorso anno le perdite si riscontravano soprattutto sul manifatturiero, nel primo semestre del 2010 si stanno spalmando anche su altri settori.
La crisi economica ha colpito severamente il mercato del lavoro del Veneto, che ha perso tra l’estate 2008 e il 2010 quasi 100 mila posti. Tra luglio 2008 e giugno 2009 ne sono stati persi 53 mila e altri 41 mila dall’estate scorsa ad oggi. Il saldo occupazionale dell’anno scorso è certamente negativo, ma se inferiore rispetto all’anno precedente.
Altri dati rilevati sono stati il cambiamento della composizione della contrazione occupazionale, un leggero miglioramento nella dinamica delle assunzioni (con piu’ contratti a termine), un risollevamento della domanda del manifatturiero con un miglioramento della domanda di assunzione rivolta ai maschi adulti, la continuazione dell’espansione del lavoro intermittente e di quello parasubordinato (co.co.co. etc).
 
Elena Donazzan ha commentato così la relazione dell’osservatorio:  ‘E’ un mercato del lavoro profondamente cambiato dalla crisi quello che abbiamo davanti, ma che grazie agli strumenti di monitoraggio di cui la Regione si e’ dotata, puo’ essere letto e valutato con appropriatezza per poter proseguire nella seconda fase della crisi".
"Nella prima fase – aggiunge Donazzan – abbiamo dato priorità al sostegno al reddito attraverso un’estensione degli ammortizzatori sociali anche a coloro che non avevano diritto, cambiando le regole per poter dare quelle risposte alle nostre piccole imprese e a quelle dell’artigianato e ai loro lavoratori.
Ora – sottolinea l’assessore regionale – la nostra azione deve proseguire mantenendo la forte adesione sociale che ci ha fatto affrontare i primi momenti di impatto della crisi, con l’obbiettivo di accompagnare i lavoratori in difficolta’ verso una riqualificazione e ricollocazione, e la consapevolezza che questa nuova fase di assestamento del mercato del lavoro vedra’ ancora per diversi mesi in sofferenza la domanda di lavoro, ma che dovremo essere capaci di agganciare la ripartenza delle aziende e dei diversi settori con una formazione specifica ed efficace’.
‘Ai giovani inoltre – conclude Donazzan – dovranno essere dedicate misure speciali: un pacchetto per i giovani che vada dalla riforma della scuola a quella dell’universita’ in un ottica di inserimento lavorativo, valorizzando le esperienze con l’apprendistato, con gli stages, con delle ‘doti’di inserimento professionale’.
 
A fronte di questi dati, le opposizioni (Pd, Idv, Udc, Rc, Bortolussi e Unione Nordest) hanno ottenuto la riunione del Consiglio regionale per una seduta straordinaria dedicata agli effetti della crisi economica sulla regione e sull’occupazione. Il lungo dibattito sulle strategie da attivare per il sostegno alle imprese e alle famiglie,  ha portato alla stesura del documento unitario del Consiglio regionale veneto, che ha fatto sintesi delle proposte della maggioranza e dell’opposizione alla Giunta per affrontare la crisi e accompagnare la ripresa in Veneto.
 
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