NordEst

Veneto, Caccia: Approvato nomadismo venatorio, a breve il regolamento

Share Button

La norma era stata fortemente osteggiata dagli animalisti e dalla Coldiretti

caccia

Venezia – Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato un emendamento alla legge 50 del 1993 in materia di “Protezione della fauna selvatica e prelievo venatorio” che introduce una regolamentazione aggiuntiva per la caccia alla selvaggina migratoria.
Tradotto: qualsiasi cacciatore in possesso di licenza potrebbe invadere il territorio e il terreno di privati per 30 giorni nella caccia in capanno e 15 giorni in quella vagante creando un incremento, se non un’invasione di presenze non regolamentate.
“La novità più significativa, sulla quale si sono registrate posizioni differenziate delle quali terremo conto in sede applicativa – spiega l’assessore regionale all’agricoltura e alla caccia – è quella che prevede un pacchetto di giornate per i cacciatori che intendono accedere agli ambiti territoriali di caccia ove non sono iscritti. E’ una possibilità che viene offerta sulla base di esperienze collaudate da anni in altre regioni italiane, ove l’accesso regolamentato al territorio da parte dei cosiddetti ‘migratoristi’ non ha determinato particolari problemi. La Regione non può ignorare le aspettative di una parte importante del mondo venatorio, sempre più vessato da un ordinamento comunitario e nazionale che ha di fatto bloccato il rifornimento di richiami provenienti da cattura e messo in crisi una forma di caccia tradizionale che il Veneto vuole difendere, ovviamente in un contesto di sostenibilità che contempli il rispetto dell’ambiente, della fauna e degli agricoltori”.
“Non ci piace il termine nomadismo venatorio – continua l’assessore –, vogliamo solo che i nostri cacciatori, che certamente dovranno dare dimostrazione di serietà e correttezza, abbiano le stesse regole che vigono in altre regioni. L’istituto dell’ospitalità è infatti da rivisitare, essendo troppo legato alla discrezionalità e foriero di disparità tra i vari Ambiti Territoriali di Caccia. La mobilità regolamentata può rappresentare una svolta positiva e la Giunta regionale, avvalendosi soprattutto della  Polizia Provinciale, vigilerà affinché le regole siano rispettate”.
“Inoltre, su iniziativa della Giunta – conclude l’assessore – proporremo a breve al Consiglio un’ulteriore novità: la creazione di un coordinamento regionale dei corpi di Polizia Provinciale per consentire agli agenti di operare anche al di fuori dei confini della Provincia di appartenenza, in particolare per la gestione di emergenze faunistiche, come quelle relative a nutrie, cinghiali e cormorani”.

Contraria Coldiretti: «Riteniamo sia una modifica azzardata», afferma il presidente di Coldiretti Venezia, Iacopo Giraldo, «che potrebbe anche mettere a repentaglio la sicurezza visto l’elevato numero di cacciatori che potrebbero arrivare nelle nostre campagne andando a mettere a repentaglio degli equilibri già a volte poco stabili. L’attività venatoria è un ambito che per quanto ci riguarda deve essere regolamentato con la stessa inflessibilità, disciplina e programmazione fino ad oggi praticata, questo a garanzia di una maggiore sicurezza ambientale e faunistica oltre che umana».

«Il mondo agricolo», conclude il suo intervento, «necessita di regole chiare a tutela di un territorio che non può più essere preda di espropri, interessi e pericoloso nomadismo venatorio»

La petizione contro il nomadismo venatorio su change.org:
https://www.change.org/p/no-all-approvazione-della-legge-sul-nomadismo-dei-cacciatori-in-veneto

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *