NordEst

Veneto, 40mila i giovani disoccupati

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Sergio Rosato, direttore di Veneto Lavoro, nel corso degli stati generali dell’economia e del lavoro promossi dal consiglio regionale del Veneto e dal Crel presso l’istituto salesiano della Gazzera, a Mestre, ha detto: ‘Il vero problema dei giovani veneti e’ la qualita’ del percorso di inserimento. Anche se i dati sulla coerenza tra percorsi formativi e prospettive occupazionali sono confortanti: il 60 per cento dei giovani che escono dal sistema professionale trovano lavoro nell’arco di un anno e l’80 per cento trova un’occupazione coerente con le proprie apettative.
 
Giuseppe Favretto dell’universita’ di Verona che ha curato un’indagine specifica su un campione di 12 mila giovani, specifica che nonostante la crisi, si conferma la forte vocazione imprenditoriale dei giovani veneti: il 55 per cento dei giovani che frequentano i corsi di formazione professionale si vede imprenditore nei prossimi 5 anni, percentuale che cresce di qualche punto se la prospettiva si dilata a 10 anni. E anche tra gli universitari la propensione all’autoimprenditorialita’ o al lavoro autonomo e’ presente in uno studente su 5.
 
Tra le difficolta’ da superare sottolineate da Rosato, la discrasia che permane tra ammortizzatori sociali, tutti sbilanciati a favore della cassa integrazione e delle garanzie di reddito a chi un lavoro ce l’ha gia’ e finisce in mobilita’, e l’assenza di tutele per chi si affaccia ora al mondo del lavoro: ‘Servirebbe un terzo pilastro nelle nostre politiche del lavoro – ha concluso – cioe’ il ‘reddito di ultima istanza’, per tutelare chi esce dal mondo del lavoro e, al tempo stesso, chi e’ ancora alla ricerca del primo lavoro’.
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