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Turismo sostenibile: in Trentino le prime strutture ricettive certificate

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A meno di un anno dall’avvio del progetto premiate 21 aziende che operano nell’area del Parco Naturale Adamello Brenta

 agriturismo

Trento – “Le nostre aree protette, i nostri parchi sono il paradigma di un modo di vivere in montagna e di un modo di fare turismo nel segno della sostenibilità, è questa la prospettiva per il nostro turismo ed alla quale la Provincia crede convintamente; in un contesto nel quale sono i grandi gruppi economici a dettare legge ed a spazzare via tali sensibilità, sarà sempre più importante fare squadra e credere nel nostro ambiente”. Queste le parole con cui l’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi ha salutato, complimentandosi con loro, le 21 strutture ricettive che operano nell’area del Parco Naturale Adamello Brenta alle quali è stato consegnato oggi presso le Cantine Ferrari di Ravina il riconoscimento della “Carta europea del turismo sostenibile – Fase II”.

Sono le prime in Italia – tra di loro compaiono hotel, garnì, campeggi – ad ottenere tale certificazione, punta avanzata di un fenomeno che, come ha spiegato il presidente di Federparchi-Europarc Italia, Giampiero Sammurri, si sta sempre più affermando, determinando ricadute ecoomiche positive, un “effetto parco” che rende evidente come le aree protette siano una vera risorsa per l’economia italiana.

La Carta Europea del Turismo Sostenibile è una certificazione nonché un metodo di lavoro ideati da Europarc Federation che finora è stata ottenuta in Italia solo da aree protette. Il Parco naturale Adamello Brenta l’ha ottenuta nel 2006 confermandola poi nel 2012. Ma l’obiettivo della Carta è quello di certificare tutta la filiera turistica offrendo un’esperienza complessiva di vacanza. E’ stata quindi pensata in tre fasi: la prima è relativa alla certificazione delle aree protette, mentre nella seconda vengono certificate le imprese e nella terza le agenzie di viaggio e i tour operator.

Ad oggi in Europa sono 438 le aziende locali attestate FASE II, distribuite in 25 aree protette accreditate tra Spagna, Francia, Regno Unito e Finlandia. Sostenuti da Federparchi e dal Parco naturale Adamello Brenta, a fine dello scorso anno, un gruppo di albergatori aderenti a “Qualità Parco” ha deciso di intraprendere questo nuovo percorso impegnandosi al rispetto di un preciso disciplinare, che si compone di una piattaforma comune a livello nazionale e tutta una serie di requisiti specifici che caratterizzano ogni realtà locale. In tre tornate di valutazione dei requisiti da parte di valutatori esterni, tutte le 21 aziende sono state certificate.

Entrare nella rete virtuosa delle imprese attestate con la Carta Europea significa ora aggiungere vantaggi per migliorare il livello qualitativo della propria offerta. Si tratta, per esempio, di occasioni di maggiore visibilità internazionale, la conoscenza di possibili fonti di finanziamento, l’opportunità di formazione mirata e scambio di esperienza con gli educational tours e la possibilità di godere di studi di mercato specifici svolti da Federparchi (es. attività di benchmarking, analisi flussi turistici, tendenze di mercato, customer satisfaction).

Si tratta, naturalmente, anche di un impegno per le aziende – come ha voluto sottolineare lo stesso assessore Gilmozzi, che ha ringraziato il Parco per “il grandissimo lavoro svolto”.

“Il raggiungimento di questo nuovo traguardo, dopo meno di un anno dall’avvio – ha tra l’altro affermato il presidente del Parco Naturale Adamello Brenta, Antonio Caola – rappresenta per il Parco, oltre che motivo d’orgoglio e soddisfazione, un importante stimolo a lavorare in sinergia e un’ulteriore presa di coscienza di come l’area protetta possa rappresentare, anche per le aziende private, un’occasione di crescita e diversificazione sul mercato.

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