Primo Piano Trentino Alto Adige Valsugana Tesino

Lagorai, Rifugio Tonini distrutto da incendio. Il Presidente SAT Bassetti: “Fa male vederlo così, ma lo ricostruiremo”. Alto rischio incendi

Share Button

Rifugio Tonini, fiamme domate ma il rischio incendi permane alto. Tutta l’area continua ad essere attentamente tenuta sotto controllo, soprattutto in considerazione della grande siccità ed in particolare della presenza del vento. Siccità e vento sono anche le circostanze che inducono a raccomandare a tutti di prestare la massima attenzione per evitare incendi. A titolo precauzionale la protezione civile trentina, ha chiesto al Dipartimento nazionale di poter eventualmente attivare l’invio di mezzi aerei antincendio del tipo Canadair, qualora nella zona del rifugio le fiamme dovessero tornare a divampare. Per tutta la giornata sono stati impiegati due elicotteri del nucleo dei vigili del fuoco di Trento, al lavoro anche giovedì, eventualmente rinforzati dal Canadair nel caso di un significativo peggioramento della situazione

rifugiotonini

Trento – Decine di Vigili del fuoco sono intervenuti mercoledì mattina, per spegnere l’incendio al rifugio Tonini, sul Lagorai, nel Comune di Bedollo, sopra passo Redebus, nella catena del Lagorai, a quota 1.900 metri. Sul posto, sono intervenuti anche due elicotteri per circoscrivere le fiamme che hanno devastato le strutture del rifugio aperto dal giorno di santo Stefano. Molte erano già le prenotazioni anche per il cenone di Capodanno.

I gestori della struttura distrutta, Narciso Casagranda e Hana Poncikova, sono sconvolti dal tragico incendio. In zona si è recato in giornata anche il presidente  della Sat provinciale per verificare quanto accaduto e ha confermato: “Lo ricostruiremo meglio di prima”. Il rogo è scoppiato poco dopo le 10 del mattino. Si ipotizza che l’incendio possa essere partito da una stufa e poi alimentato dal vento che ha fatto divampare le fiamme, che si sono poi estese al bosco. Difficili le operazioni proprio a causa del forte vento in quota.

tonini2

Dove si trova il Rifugio

Situato in Trentino, nella catena del Lagorai, il Rifugio Tonini si raggiunge facilmente partendo già in quota dal Passo del Redebus, attraverso strade forestali e sentieri per lo più pianeggianti e immersi nel bosco. Si può arrivare al Rifugio anche da Malga Stramaiolo.

La storia del Rifugio

Bollettino SAT n.3 – 2006, testo di Mario Corradini

 

Giovanni Tonini ha vissuto con partecipazione ed eroismo la vicenda irridentistica ed il Primo conflitto mondiale. Fu infatti il più giovane capitano della Guerra 15/18, grado conferitogli a 21 anni e mezzo. Combatté poi in Carinzia, fu catturato in un ospedale militare di Ragusa e rinchiuso nel campo di concentramento di Witzendorf, in Austria.

Durante questa prigonia, dove vedeva morire molti suoi compagni e la salute si faceva sempre più precaria, incominciò a scrivere un diario, a raccontare la sua vita, indirizzandolo alla figlia Chiara di pochi anni (Chiara divenne poi una nota ed apprezzata artista, famosa per i suoi dipinti e le sue ceramiche).

Finite le guerre Giovanni Tonini si laureò al Politecnico di Milano e progettò una diga nel Messico. Divenne in seguito un grande costruttore di dighe, molte in Italia (come la diga in pietrame secco dell’Home in Sicilia e sempre in Sicilia la diga dell’Alcantara) ma ance in Francia, nel Belgio, in Scozia, in Polonia ed una diga antisismica, la prima del genere, a Tepuxtepec in Messico.

Ma Tonini è noto anche per l’arte. Alle “Scuole reali” di Rovereto (queste scuole furono frequentate anche da Depero, Bonazza, Cainelli, Melotti ed altri) si specializzò e produsse ottimi acquerelli.

Nella sua vita Giovanni Tonini ha allestito solo tre mostre di pittura: la prima a Pavia quando aveva 27 anni, la seconda a Trento nel 1947 e la terza a Baselga di Piné nell’agosto del 1971.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *