Primo Piano Trentino Alto Adige

Trento, Riforma istituzionale in Commissione: il confronto è aperto ma i tempi sono stretti

Share Button

Riforma istituzionale, l’assessore Daldoss apre in Commissione il disegno di legge della Giunta. Non è escluso che il testo possa recepire una o più norme dei ddl presentati dalle opposizioni. Si prosegue il 10 e il 13 ottobre

PRIMA SEDUTA NUOVO CONSIGLIO PROVINCIALE DOPO ELEZIONI 2013

Trento – L’assessore agli enti locali Carlo Daldoss ha presentato oggi alla prima Commissione la riforma istituzionale il cui disegno di legge, da lui firmato ha così iniziato il suo iter a palazzo Trentini. La Commissione si riunirà nuovamente venerdì 10 e lunedì 13 ottobre per ultimare l’esame di questo testo e degli altri tre già presentati e aperti sulle comunità da Viola, Borga e Civettini.

Daldoss ha detto di essersi confrontato prima della riunione con Viola, ma si saprà solo la settimana prossima se il testo dell’esponente di Progetto Trentino e quelli degli altri consiglieri potranno confluire, e fino a che punto, nel provvedimento della Giunta. In ogni caso l’obiettivo è arrivare all’approvazione definitiva della riforma nella seduta del Consiglio provinciale prevista in aula il 4 e 5 novembre.

L’assessore ha ribadito che l’urgenza di approvare e varare il provvedimento è imposta dalle elezioni amministrative previste nel maggio prossimo e quindi dal fatto che occorre dare certezze a chi intende impegnarsi in un ente locale piuttosto che in un altro.

 Rodolfo Borga di Progetto Trentino ha chiesto un incontro di approfondimento del testo che, formato da 50 articoli, richiede chiarimenti perché si possa capire bene quali cambiamenti effettivi comporterebbe questa riforma. Daldoss si è subito reso disponibile ad incontrare quanto prima i consiglieri a questo scopo.

L’assessore ha poi sintetizzato la “filosofia” della proposta, che punta alla semplificazione delle comunità e al protagonismo dei territori. Lungi dal voler imporre un neocentralismo della Provincia, il testo mira a spezzare la modalità pluriverticale per cui ogni struttura e assessorato si rapporta in maniera separata coni territori. Principio cardine del disegno di legge è il binomio autonomia – responsabilità. I territori avranno in altri termini le più ampie possibilità di proposta, e solo laddove questa non emerga sarà la Giunta ad intervenire per operare la sintesi mancante a livello locale. Un altro punto qualificante è la partecipazione dei cittadini alla formazione delle scelte territoriali riguardanti le comunità, ferma restando la responsabilità degli amministratori eletti di prendere le decisioni finali dopo aver valutato i suggerimenti raccolti dalla popolazione.

Daldoss ha poi risposto ad alcune domande di chiarimento poste da Fugatti (Lega) sul potere sostitutivo della Provincia in caso di immobilismo dei comuni per definire ambiti territoriali omogenei entro sei mesi dalle prossime elezioni amministrative.

Sui rapporti con la Provincia l’assessore ha insistito molto sulla possibilità prevista dal ddl che i territori divengano protagonisti delle scelte di sviluppo e investimento. L’idea di fondo è che uno solo sia il rapporto Provincia – territori e che questi si pronuncino in modo autonomo con un progetto complessivo e puntuale. L’obiettivo è che non prevalgano gli egoismi rispetto alla capacità di fare sintesi e di mettersi assieme. Oggi – ha detto Daldoss – è tempo di ragionare in modo unitario e non come singoli comuni. Occorre che il territorio nella sua complessità indichi cosa serve e cosa no, non i singoli comuni.

A Simoni (Progetto Trentino) che gli ha posto una domanda sulla finanza locale, l’assessore ha ribadito che sulle scelte di investimento occorrerà ragionare come Comunità e non più come singoli Comuni. Servirà a suo avviso un nuovo patto sociale da concordare con i territori perché gli investimenti dei Comuni siano motore di sviluppo per tutto il territorio e non solo risposta a singoli bisogni locali più o meno reali.

 A Viola (Progetto Trentino) che gli ha chiesto di scorporare la parte della riforma istituzionale dedicata alla partecipazione per farla confluire nel disegno di legge di iniziativa popolare il cui esame è stato rinviato prima delle ultime elezioni provinciali, Daldoss ha risposto precisando che la proposta di iniziativa popolare firmata da Marini trattava essenzialmente di democrazia diretta attraverso i referendum. La proposta di riforma della Giunta è diversa dal ddl di iniziativa popolare per due motivi: perché riguarda solo le Comunità e non la Provincia, e perché stimola la partecipazione dei cittadini alla formazione delle scelte, senza sostituire la responsabilità di decidere che, pur tenendo conto dei suggerimenti raccolti, alla fine resterà in capo ai politici.

A Borga (Civica Trentina) che gli ha chiesto del raccordo tra questo disegno di riforma provinciale e quello riguardante le fusioni dei Comuni di cui sta già discutendo il Consiglio regionale, l’assessore ha ricordato che oggi in Trentino ci sono 35-40 Comuni che stanno ragionando di processi di fusione. Sicuramente oggetto di referendum saranno i Comuni dell’Alta Anaunia, Monclassico e Dimaro, per poter fare a referendum il 14 dicembre, in tempo per andare alle elezioni nel maggio del 2015. Per altri processi di fusione che dovessero richiedere più tempo, le elezioni amministrative slitteranno al novembre 2015.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *