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Conclusa l’attivita’ di studio sull’evoluzione dei ghiacciai delle Dolomiti

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Il bilancio di massa delle masse gelate presenti sulle montagne è un indicatore molto importante per le valutazioni ambientali

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Venezia – Si è conclusa, in questi giorni, la campagna glaciologica nell’area dolomitica, una attività a supporto del progetto di monitoraggio ambientale portato avanti dall’Assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte. L’obiettivo che si propone questa iniziativa riguarda la conoscenza degli impatti delle attuali dinamiche climatiche sui territori di alta quota, delle Dolomiti in particolare, dalla evoluzione delle masse gelate presenti nei diversi gruppi montuosi, alla sicurezza idrogeologica derivante dalle possibili variazioni del permafrost.

Il bilancio di massa delle masse gelate presenti sulle montagne è un indicatore molto importante per le valutazioni ambientali su una ben definita area geo-climatica.

La Regione del Veneto per questo studio si è affidata al glaciologo Franco Secchieri che ha portato a termine le indagini sul territorio soprattutto grazie al rilievo aereo. Sono state rilevate così le condizioni di innevamento, prima della stagione estiva 2013 e, quindi, di quella 2014. I risultati saranno messi a confronto con la lunga ed ininterrotta serie di dati raccolti in collaborazione col Centro Valanghe di Arabba (ARPAV) a partire dal 1982.

La regione Veneto ha redatto quindi un Catasto dei Ghiacciai delle Dolomiti, agendo in collaborazione anche con il Comitato Glaciologico Italiano e l’Università di Padova, sulla base delle indicazioni fornite dall’UNESCO (World Glacier Inventory).In conclusione un bilancio glaciologico estremamente positivo, e solo in apparenza in contrasto con quella che sembra essere l’attuale tendenza della evoluzione climatica.

Al momento si tratta di osservazioni preliminari a livello qualitativo, che verranno poi successivamente elaborate al fine di avere una immagine più chiara e completa della situazione dei ghiacciai e dei glacionevati delle Dolomiti, nel frattempo ci si augura che si possa proseguire nel cammino intrapreso più di trenta anni or sono per l’adeguamento del nuovo Catasto dei Ghiacciai delle Dolomiti, raccogliendo ed eventualmente coordinando i contributi di quanti si occupano di climatologia e glaciologia, per le Dolomiti in particolare.

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