NordEst

Trento ricorda Andreatta, Letta:”Vorrei essere un trentino”

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File:Beniamino Andreatta.jpgIn ricordo di Nino Andreatta – Giovedì pomeriggio alla sala Depero alla presenza di famigliari e politici è stata ricordata la figura Beniamino Andreatta.
A fare gli onori di casa ci ha pensato il Presidente della Provincia Lorenzo Dellai che ha ricordato gli insegnamenti di Andreatta. Nello specifico l’importanza dell’investimento nelle risorse umane e il benessere come frutto di fatica, di impegno quotidiano e di produzione di valori.
 

Romano Prodi e il “maestro”- Allievo di Nino Andreatta, l’ex-presidente del Consiglio Romano Prodi, presente all’incontro, ha ricordato gli anni trascorsi assieme al "maestro" in Trentino. All’epoca giovane laureato, Prodi ha ricordato l’importanza del Piano urbanistico varato con Kessler. "Sono stupito che esso non abbia beneficamente “infettato” il resto del Paese – ha detto – perché fu un atto di estrema importanza sia sul piano della sprovincializzazione del territorio, sia su quello della crescita democratica. Trento oggi gode ancora, nella preparazione della sua classe politica, nella complessità della sua governance, delle scelte fatte all’epoca, che purtroppo altrove abbiamo dimenticato."

 
Il ricordo di Enrico Letta – Enrico Letta, uno degli "allievi" di Nino Andreatta, per ricordare il suo maestro ha lodato la terra di origine del politico dicendo: “Vorrei essere un Trentino a tutti gli effetti, perché ho sempre invidiato i modi di essere e di vivere propri di questa terra e che vedevo riflessi in Beniamino Andreatta. Per Nino il Trentino era la Mitteleuropa e questa considerazione guidò anche le sue decisioni nel campo della politica estera, compresa la sua visione critica dell’allora G7, in cui pure l’Italia sedeva, di fronte all’incedere della globalizzazione."
 
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