Primo Piano Trentino Alto Adige

Trento, Provincia: manovra da 120 milioni di euro (AUDIO)

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Riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sui cittadini, per oltre 120 milioni di euro

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Trento – Sviluppo della coesione sociale, con interventi che vanno dall’attuazione della delega in materia di ammortizzatori al reddito di attivazione, fino al potenziamento della filiera scuola-lavoro-formazione; riprogrammazione degli investimenti pubblici; rafforzamento della modernizzazione del settore pubblico provinciale: poggia su questi quattro pilastri la manovra di assestamento del bilancio 2014 della Provincia, illustrata dal presidente Ugo Rossi alle parti sociali.

Per il presidente Rossi, “accanto ad un pacchetto significativo di sgravi fiscali che avranno un forte impatto sul sistema economico e sulle famiglie, nella manovra ci sono misure significative per la coesione sociale, a partire dall’attuazione della delega in materia di ammortizzatori, che va a completare il pacchetto di interventi in favore di chi ha perso il lavoro. Diamo garanzie assolute su sanità e sociale, e prevediamo un piano di ulteriore contenimento dei costi della macchina pubblica che renderà possibile la contestuale creazione, in accordo con le parti economiche e sociali, del Fondo per la riduzione della pressione fiscale.

Ci occupiamo anche di accesso al credito, con un Fondo strategico per per lo sviluppo e la competitività dell’imprenditoria locale, alimentato da Provincia, Laborfonds e altri soggetti istituzionali, che sarà attivo dal secondo semestre 2014. Stiamo cercando di contrastare gli effetti della crisi, ma con questa manovra vogliamo soprattutto dare al mondo economico e ai cittadini un segnale di fiducia nel futuro”.

Una manovra che ha tra i suoi obiettivi la valorizzare ulteriore del patrimonio dell’Autonomia, la difesa e il miglioramento della qualità della vita, il rilancio dell’economia. Una manovra che allenta ulteriormente la pressione fiscale, per venire incontro alle esigenze delle imprese e delle famiglie e rilanciare produzione e consumi, garantendo al tempo stesso alla Provincia e agli enti collegati le risorse necessarie per la realizzazione dei loro programmi, in particolare salvaguardando gli investimenti strategici. Una manovra che punta a modernizzare la macchina pubblica e che ha fra i suoi cardini anche un “pacchetto lavoro” (in primis la delega sugli ammortizzatori sociali e l’adozione del reddito di attivazione, consentendo l’applicazione anticipata della riforma nazionale). Una manovra che pensa ai giovani e che prevede interventi specifici nel campo della scuola (con la progressiva stabilizzazione del comparto ma anche, ad esempio, con l’avvio del piano per il trilinguismo).

Questa, in sintesi, la proposta presentata dal presidente Rossi alle associazioni economiche e ai sindacati confederali

Al primo posto l’importante partita della riduzione della pressione fiscale, destinata ad incidere sulle imprese – la riduzione dell’Irap a loro carico da sola si aggira attorno ai 108 milioni di euro, e ad essa si somma l’esenzione dalla Tasi degli immobili produttivi, per altri 7 milioni – ma anche sulle famiglie, per le quali è confermato il non-incremento delle addizionali provinciali, in particolare Irpef, e la riduzione delll’impatto della nuova disciplina nazionale in materia di tributi locali sul patrimonio immobiliare, esercitando la nuova competenza in materia di tributi locali introdotta dalla revisione dell’art. 80 dello Statuto di Autonomia, per altri 5 milioni di euro. Sempre in favore delle imprese un pacchetto di misure che vanno dall’incremento del fondo di rotazione (che da 80 sale a 100 milioni), all’attivazione del Fondo strategico per il Trentino Alto Adige, che potrà contare su un plafond di 200 milioni di euro, risorse, queste, messe a disposizione da Provincia, Laborfonds, fondazioni e così via, da considerarsi alternative/aggiuntive al credito bancario. Previsto infine il rafforzamento del ruolo di Mediocredito nel sistema bancario locale.

L’assestamento di bilancio 2014 ed è questo il secondo pilastro, poggia su una serie di interventi volti a promuovere la coesione sociale, nei settori del lavoro, della scuola e della sanità. Fra le misure previste, alcune già in corso di esecuzione, l’attivazione della delega sugli ammortizzatori sociali (complessivamente per la delega sono previsti finanziamenti per 21 milioni di euro nel triennio 2014-2016), gli interventi previsti dall’atto di indirizzo sull’asse scuola-lavoro-formazione, il rafforzamento dei criteri di condizionalità (disponibilità del beneficiario di provvidenze economiche alla ricerca attiva del lavoro, alla formazione e riqualificazione professionale). Vengono confermate le risorse finalizzate alla sanità e al Fondo socio-assistenziale e anche quelle previste sul Fondo famiglia (22 milioni di euro), nonché quelle destinate agli interventi di sostegno al reddito dell’Agenzia del lavoro (5 milioni di euro).

Il terzo pilastro è quello degli investimenti. La manovra conferma le risorse relative alle opere non riprogrammabili dei diversi piani pluriennali o immediatamente cantierabili (in settori strategici come viabilità, scuola, sanità), per circa 100 milioni all’anno e complessivi complessivi circa 350 milioni nel triennio 2014-2016 e di oltre 450 milioni negli anni successivi, a cui vanno aggiunti gli investimenti degli enti locali. Potrebbero sommarsi inoltre altri 40 milioni di euro all’anno circa a seconda di quale sarà l’esito della trattativa in corso con lo Stato.

Infine, la modernizzazione del settore pubblico, con il Piano di miglioramento della pubblica amministrazione, che consentirà un risparmio di 200 milioni di euro annui, con i relativi interventi sul fronte del prepensionamento di parte del personale e l’attuazione della staffetta generazionale. Rientrano in quest’ultima voce le azioni di semplificazione dei processi di programmazione urbanistica e la Riforma delle Comunità di valle, assieme alla contestuale promozione dei processi di fusione tra i comuni.

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