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Trento, Mozione in Regione del Consigliere Kaswalder a tutela delle Rurali trentine

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‘Non siamo omologabili alla situazione bancaria extraregionale’, precisa il Consigliere Patt

euro

Trento – “Oggi – scrive nella mozione presentata il Consigliere autonomista Walter Kaswalder – si sta verificando un gravissimo attacco all’autonomia delle nostre Casse Rurali, il disegno è forse lo stesso : aggregare gli Istituti di Credito Cooperativo, fare in modo che le logiche di governance siano nazionali e non locali, poi , magari, modificate le norme vigenti, quotarsi in borsa e infine finire nelle mani della Banca Europea che paga di più. Non siamo omologabili alla situazione bancaria extraregionale – continua – la nostra realtà di cooperazione creditizia ha indici di redditività, di produttività e rischiosità sensibilmente migliori rispetto al sistema nazionale. Insomma i veri valori del cooperativismo rurale lasciano il posto alle logiche di mercato, alle parole del Presidente della Cooperazione e al Consigliere delegato della stessa che richiamano per iscritto le Casse Rurali ad un atteggiamento che “prescinda dalle asserite specificità, magari pretestuose, delle singole situazioni aziendali o locali.

Per fortuna qualcuno che si chiama fuori esiste – continua Kaswalder – i confinanti amici del sudtirolo non si sono piegati alle logiche nazionali, non hanno ceduto alle pressioni corporativistiche ed hanno fatto prevalere la loro specificità, il loro essere autonomi, la loro ragione. Infatti la federazione altoatesina non ha disdettato il contratto collettivo di secondo livello e, al contrario, sta lavorando con le Organizzazioni sindacali altoatesine per un nuovo contratto autonomo, rifiutandosi di assecondare Federcasse in una direzione, prontamente seguita invece dalla federazione trentina, che azzera in un istante anni di contrattazione, di attenzione ai propri dipendenti, di confronto e di tutela degli interessi dei trentini.

Ed infine, il valore del lavoro e dell’impegni dei tremila dipendenti del sistema trentino che valgono il sessanta per cento della quota del mercato locale possono essere assimilati alle banchette cooperative che sono ruscelli nel mare del Credito Nazionale? I nostri lavoratori trentini, che stanno nelle Casse Rurali ben oltre il loro orario di lavoro, che si impegnano come soci in tutto il tessuto cooperativo trentino , possono vedersi trattati come i bancari, i travet, del resto d’ Italia ?

Dobbiamo – conclude il consigliere –  come amministratori e come organo esecutivo, farci carico di una situazione che rasenta il conflitto sociale, che rischia di disperdere il patrimonio costruito nei secoli, che potrebbe compromettere il rapporto fra Casse Rurali e territorio”.

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