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A Trento padre uccide due figli e si toglie la vita, lo psichiatra Crepet: “E’ solo l’ultima goccia”

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Dramma familiare nel nuovo quartiere di Trento: Gabriele Sorrentino ha ucciso a martellate Alberto, 4 anni e Marco, 2. Poi si è tolto la vita a Sardagna.  Lo psichiatra Crepet: “E’ solo l’ultima goccia in un vaso già pieno, non venite a parlarmi di famiglia da Mulino Bianco. I debiti non spiegano questa violenza”

 

Trento – La città si è risvegliata incredula dopo il dramma che ha portato Trento su tutte le prime pagine e nei Tg nazionali. Il giorno dopo si cerca di capire. Ci si interroga sulle cause di questo dramma.

Gli inquirenti durante la conferenza di lunedì sera hanno confermato che: “Sorrentino non era in cura psichiatrica”. Secondo l’ipotesi più accreditata, ci sarebbero problemi finanziari all’origine del folle gesto di Gabriele Sorrentino. E’ quanto ipotizzano gli inquirenti in queste prime fasi di indagini.

Gabriele Sorrentino, 43 anni ex carabiniere a Riva e a Laives, ora operatore finanziario, non ha lasciato alcuna lettera per spiegare quello che ha fatto. Sotto choc, Sara, moglie di Sorrentino e la terza figlia in gita in questi giorni in Spagna.

Il computer fisso, ma anche il cellulare e i documenti cartacei. Tutto è stato sequestrato nell’attico su due piani dove viveva Gabriele Sorrentino assieme alla moglie Sara e i tre figli.  Proprio lunedì era fissato il rogito per l’appartamento, ma i conti di Sorrentino erano in rosso e la moglie ne era all’oscuro. Nelle prossime ore intanto, i corpicini dei bimbi sottoposti ad autopsia.

La cronaca di una tragica giornata

Drammatico lunedì a Trento, dove un padre ha ucciso due suoi figli a martellate prima di togliersi la vita. “Un gesto sorprendente, incomprensibile, imprevedibile, disperato” commentano così gli inquirenti il gesto di Gabriele Sorrentino. Possibile movente – conferma il pm trentino Profiti – problemi di carattere finanziario del padre. Sorrentino aveva appuntamento lunedì dal notaio, per il rogito di un altro appartenento nel quartiere delle Albere a Trento.

I due bambini sono stati uccisi in un appartamento a Trento, nel nuovo quartiere delle Albere. Ad ucciderli è stato il padre, Gabriele Sorrentino, che poi si è gettato da una scarpata. Sorrentino lavorava a Trento come operatore finanziario. La moglie, Sara Failla, è veterinaria. In passato l’uomo era stato carabiniere in servizio a Riva del Garda e, prima del congedo, ha seguito un corso per elicotterista a Bolzano. I due hanno anche una terza figlia, di 13 anni, che al momento della tragedia era in gita scolastica.

Secondo gli investigatori, i due piccoli potrebbero essere stati uccisi con un corpo contundente, forse un martello. Il corpo senza vita dell’uomo – rinvenuto dopo aver analizzato i tabulati telefonici – è stato trovato ai piedi di uno strapiombo roccioso a Sardagna, località che domina il capoluogo trentino raggiungibile con una funivia.

La sua auto era stata ritrovata in precedenza nel parcheggio dell’hotel Panorama, situato nei pressi della stazione di arrivo della funivia.

Le prime testimonianze (TGR)

“Il padre dei due bimbi mi aveva detto pochi giorni fa che stava per firmare il rogito per l’acquisto della casa”. Lo dice un vicino della casa del dramma di Trento: “Apparentemente – prosegue – se uno decide di acquistare casa dovrebbe essere una persona equilibrata e normale.

Non avrei mai pensato che Gabriele avrebbe potuto fare una cosa del genere, sembravano la famiglia del Mulino Bianco, dice il vicino di casa. Qualche volta ci si incontrava sulla strada e Gabriele sembrava una bellissima persona, una persona che adorava i suoi bambini”.

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