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Trento, Consiglio delle Autonomie: dal 10 novembre nuove fusioni e gestioni associate obbligatorie

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Via libera dal Consiglio delle Autonomie di mercoledì 5 novembre alla proposta di individuazione dei nuovi ambiti associativi: non mancheranno le novità in ogni vallata trentina

comunitrentini
Trento – Nuovo incontro per il Consiglio delle Autonomie, a pochi giorni dalla rivoluzione territoriale che interesserà tutte le municipalità del Trentino. Dovrebbero essere almeno 20 le nuove fusioni in provincia di Trento.
PROPOSTA DI INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI ASSOCIATIVI PER LA GESTIONE ASSOCIATA OBBLIGATORIA

Parere favorevole
Il Cal ha dato parere favorevole alla proposta di individuazione degli ambiti associativi per la gestione associata obbligatoria dei compiti e delle attività di cui all’art. 9 bis della L.P. 3/2006.  L’Assessore Daldoss ha illustrato ambiti, deroghe e obiettivi. La proposta esce da una discussione molto partecipata con il Cal, che ha coinvolto tutto il territorio. Riguarda 143 Comuni per 220mila abitanti. La scadenza per predisporre il progetto di riorganizzazione dei servizi, che individua opportunità e criticità dei vari ambiti, slitta da febbraio a giugno 2016. La data per la partenza di almeno due servizi (con la segreteria) è fissata al 31 luglio, mentre entro il 2016 i servizi dovranno essere a regime. Uno degli scopi delle Gestioni associate è quello di recuperare 30 milioni di euro dal piano di miglioramento/misure di riduzione della spesa corrente. Il modello di calcolo sulla spesa standard è attivo da oltre 10 anni e tiene in considerazione diversi parametri che vanno dal frazionamento geografico, all’età degli abitanti, ai posti letto turistici, ai servizi dei centri di sistema. La Provincia determina la spesa standard per ogni singolo Comune, ma anche la spesa effettiva con dati che vanno dal 2007 al 2012. I risparmi, infatti, vengono conteggiati dal 2013. I risparmi delle gestioni associate escono da un’analisi oggettiva dei dati di conto consuntivo rapportati a una popolazione di ambito di 5mila abitanti.

DISPOSIZIONI PER IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE EUROPEE SULLA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI APPALTO E DI CONCESSIONE DI LAVORI, DI SERVIZI E DI FORNITURE

Illustrata la proposta
L’Assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Trento Mauro Gilmozzi ha illustrato al Consiglio delle autonomie locali la proposta di delibera della Giunta provinciale concernente “Approvazione del disegno di legge provinciale recante “Disposizioni per il recepimento delle direttive 2014/23/UE e 2014/24/UE – disciplina delle procedure di appalto e di concessione di lavori, di servizi e di forniture”. Il Disegno di legge si fonda su una serie di novità: attenzione alle micro, piccole e medie imprese; semplificazione della procedure; meno subappalti e più appalti; meno prezzi e più qualità negli appalti; la tutela del lavoro e il ruolo dei professionisti. Puntuali, e di aspetto tecnico, le osservazione che sono emerse, con la richiesta che La Legge preveda la redazione di un testo unico in materia contrattuale. Il tutto al fine di garantire una effettiva e più completa semplificazione sia per le Amministrazioni aggiudicatrici che per gli operatori economici. L’auspicio è che il Disegno di Legge, da condividere con il Cal,  entri in vigore il più Presto possibile. “Sono obiettivi da condividere cercando in tempi rapidi soluzioni concrete” ha concluso il Presidente Paride Gianmoena.

PROTOCOLLO D’INTESA IN MATERIA DI FINANZA LOCALE PER L’ANNO 2016

Parere favorevole
Il Consiglio delle autonomie locali ha approvato all’unanimità il Protocollo d’intesa in materia di finanza locale per l’anno 2016 e dato mandato al Presidente Paride Gianmoena alla relativa sottoscrizione. Il documento è parte integrante della manovra di bilancio della Provincia  e si distingue per una riduzione della spesa e un rilancio degli investimenti con agevolazioni fiscali per imprese e cittadini. Il Presidente Paride Gianmoena ha ricordato il lavoro svolto per arrivare alla stesura finale del documento. “È un Protocollo – ha detto – in cui i Sindaci hanno dimostrato di essere responsabili e allo stesso tempo riformisti. Gli obiettivi sono stati raggiunti. In particolare – ha aggiunto – sul Patto di garanzia siamo riusciti a ridurre da 9 a 5 milioni il nostro impegno finanziario. Per quanto riguarda il territorio – ha continuato Gianmoena – abbiamo condiviso la necessità di non aumentare le imposte comunali e le tariffe, non vogliamo far pesare la contrazione delle risorse a imprese e cittadini, ma ci faremo interpreti delle necessità con un attenta revisione dei bilanci, ricordando che il prossimo anno entrerà in vigore il pareggio di bilancio”.  Gianmoena ha aggiunto, ancora, che in merito agli investimenti si impone la necessità di utilizzare gli avanzi di amministrazione attraverso il Fondo di Comunità in una logica territoriale più ampia. Ha sottolineato però la necessità che i Sindaci in rappresentanza dei Comuni che hanno conferito, devono poter decidere l’impiego e la destinazione dei fondi. Soddisfatto del lavoro svolto e della condivisione sull’impostazione del Protocollo si è detto, anche, l’Assessore provinciale agli Enti Locali Carlo Daldoss. Una numerosa serie di interventi sono emersi dall’assemblea, indirizzati, soprattutto, alle necessità di avere chiarimenti sugli avanzi di amministrazione. E vale a dire qual’è il ruolo dei Comuni nel Fondo strategico che gestisce le risorse sbloccate. Soldi che, è stato ribadito, sono dei Comuni. E i Comuni non hanno nessuna pregiudiziale a ragionare in termini di territorio, ma serve chiarezza sul destino delle risorse che si sono liberate per una corretta programmazione degli investimenti.
“La scommessa – ha detto Daldoss – è quella della condivisione, con i Comuni impegnati in un esercizio di libertà nella scelta delle opere. Opere decise dai Comuni, alle quali la Provincia potrà dare il suo contributo”. Un incontro informativo, su questo tema, è stato fissato per martedì 10 novembre. La norma, sull’utilizzo dei fondi di Comunità sarà scritta di concerto con il Consiglio delle autonomie.
Nello specifico il Protocollo prevede una rimodulazione delle aliquote Irap e una riduzione delle aliquote Imis sui fabbricati. Il costo di questa agevolazione  è stimato in circa 13.5 milioni per il biennio 2016-2017.
In merito agli accantonamenti statali per il 2016, e riferiti al maggior gettito IMUP rispetto al gettito ICI, in seguito alle richieste del Cal la Provincia assumerà a proprio carico 4 milioni di euro dei 126,1 richiesti. Il concorso dei Comuni in termini di accantonamenti a valere sul 2016 corrisponde, quindi, a complessivi 122,1 milioni di euro, di cui 48,8 milioni riferito al gettito degli immobili di categoria D e 73,3 milioni riferito al maggior gettito relativo agli altri immobili. Per il 2016 il Fondo perequativo è ridotto a 5,3 milioni di euro. In merito al Fondo Servizi Specifici Comunali, che si attesta sui 60 milioni 455mila 500 euro si concorda di integrare le riserve accumulate negli esercizi precedenti di 1 milione 170 mila euro. Sul fronte della spesa corrente, così come previsto, la riduzione dei trasferimenti è di 5,3 milioni di euro.
La trattativa sul personale (per 2016 resta in vigore il blocco delle assunzioni di ruolo per i Comuni e le Comunità) ha visto il Cal ottenere di portare dal 10 al 25 per cento la possibilità di nuove assunzioni per sostituire personale cessato dal servizio. Su questo tema, entro il 30 luglio 2016, le parti si impegnano a valutare l’impatto dell’applicazione del limite al turn-over sui Comuni soggetti all’obbligo di gestione associata, per ridefinire eventualmente la percentuale di risparmio sulle cessazioni utilizzabile per nuove assunzioni.
Per quanto riguarda i Segretari comunali il Consiglio delle autonomie locali, pur in un’ottica di contenimento della spesa, ha ritenuto basilare la necessità di garantire, per i Comuni inseriti negli ambiti di gestione associata, un’unità di 3 comuni, ovvero un segretario ogni 3mila abitanti. Verranno inoltre garantite le assunzioni del personale stagionale.
Nella politica di sostegno agli investimenti per il 2016 la Provincia rende disponibili 52milioni 247mila euro della quota ex FIM. I Comuni potranno disporre anche delle risorse che si sono liberate in seguito all’estinzione anticipata dei mutui. Saranno disponibili, anche, i flussi finanziari attualmente non utilizzati dai Comuni per i vincoli del Patto di stabilità. Si tratta di circa 120 milioni ad integrazione del Fondo unico territoriale.
Il Protocollo fissa al 31 dicembre l’approvazione del bilancio di previsione 2016. Entro il 30 giugno è posticipato il termine per approvare il conto consuntivo 2015, mentre per i Comuni istituiti dopo il 1 gennaio 2016 l’approvazione del bilancio di previsioni è prevista entro 90 giorni dalla nascita del nuovo Comune.
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