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Trento, Assestamento Bilancio approvato nella notte: bocciato l’ordine del giorno su Rolle, nessun ritardo nel Protocollo secondo la Provincia

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Alle 1.35, con 18 sì e 10 no, il ddl sull’assestamento di bilancio è stato approvato. Successivamente l’aula ha affrontato il Defp, il documento di economia e finanza della Pat, sul quale è stata approvata, con 19 sì, 7 no, un astenuto (Donata Borgonovo Re del PD, mentre Borga non ha partecipato al voto), una risoluzione della maggioranza

Trento – Concluse le votazioni sugli articoli e gli emendamenti si è arrivati alle dichiarazioni di voto dell’assestamento di bilancio. Unico intervento quello di Marino Simoni, capogruppo di PT, che, annunciando il no all’assestamento, ha sottolineato in modo negativo il rigetto da parte della maggioranza di un suo odg che impegnava la Giunta ad aprire la porta alla maturità ai ragazzi delle professionali trentine. Un no, ha detto, ad una richiesta che è venuta dai territori e che avrebbe dato una risposta ad una situazione scandalosa che colpisce giovani e famiglie.

Sulla questione del Rolle ha affermato che il risultato ottenuto dall’opposizione rischia di creare problemi. Si chiede di aprire un altro tavolo quando altri sono già aperti da tempo. Perché le risorse ci sono, ha ricordato Simoni, e quindi non si capisce la necessità di istituire altri “tavoli”. Ora c’è la proposta della società “La sportiva”, che può essere buona, ma, ha continuato, rischia di ritardare ancora una volta la soluzione del collegamento S.Martino di Castrozza – Passo Rolle che deve essere realizzata in temi brevi. Sulla tassa di soggiorno Simoni ha affermato che per la finanziaria 2018 si dovranno avere le idee chiare, ad esempio introducendo una tassa una tantum già predefinita. Il capogruppo PT ha detto, inoltre, che va definitivamente affrontato il nodo della stratale della Valsugana e quello dello Schener che collega il Primiero col Veneto.

Si è passati quindi al Defp. L’assessore Gilmozzi, per la Giunta, ha dato l’appoggio alla risoluzione firmata dai capogruppo della maggioranza con la quale si impegna il governo provinciale, in primo luogo, a concentrare le politiche di incentivazione delle imprese sui temi dell’innovazione, la ricerca, l’internazionalizzazione, la nuova imprenditorialità e la crescita delle dimensioni aziendali. Altro punto, il potenziamento delle risorse umane e l’efficientamento della macchina pubblica attraverso la “spending review”. Di conseguenza, secondo il regolamento, quella proposta da Borga non è stata discussa.

Il consigliere di Civica Trentina ha comunque spiegato i contenuti della sua proposta di risoluzione che avrebbe voluto impegnare a mettere mano ad una lacuna del Defp, quella della natalità. In Trentino c’è stato un piccolo miglioramento del tasso di natalità, dello 0,6 per mille, ma molto inferiore a quello dell’Alto Adige che è del 6,6. Evidentemente a nord di Salorno, ha detto, c’è speranza nel futuro contrariamente a quello che accade da noi. Borga avrebbe voluto assegnare, nei criteri dell’assegno unico provinciale, 75 milioni per 40 mila persone, il sostegno della maternità. Un argomento, ha affermato ancora, che evidentemente non interessa, anche se la nostra comunità, in un tempo medio, sparirà e verrà sostituita da altri che provengono da culture diverse. Una posizione, evidentemente, condivisa dalla maggioranza.

Anche Viola di PT ha detto che quello della natalità è un problema enorme e inserire il tema della maternità nell’assegno unico sarebbe il segno di una responsabilità collettiva e sarebbe in contro tendenza rispetto allo Stato che ha tagliato 6 miliardi di aiuti alle famiglie. L’assegno unico, ha aggiunto, potrebbe essere uno strumento per affrontare il tema sempre più drammatico della denatalità. Nel merito, Viola ha detto che la risoluzione della maggioranza altro non fa che ripetere quello che c’è nel Defp. Un documento, ha aggiunto Simoni, che non affronta le conseguenze del calo demografico a partire dalla scuola e il problema della fuga dei giovani trentini all’estero con i quali non il Trentino non riesce a tenere i collegamenti. ​

  • Passo Rolle, Odg bocciato

    No all’odg Fugatti sulle rassicurazioni per la realizzazione del collegamento funiviario S. Martino di Castrozza – Rolle

    Il testo proposto dal consigliere della Lega Nord Trentino, bocciato con 18 no e 11 sì, intendeva impegnare la Giunta ad adottare tutti gli atti e le iniziative necessarie per garantire in tempi brevi la realizzazione del collegamento S. Martino – passo Rolle come previsto dal protocollo dl’intesa sottoscritto dalla Provincia nel 2015. Il presidente Rossi ha espresso parere negativo perché, ha detto, l’odg è inutile, visto che gli atti sono stati scritti in un protocollo che, fin qui, è stato rispettato: dall’innevamento artificiale, alla sostituzione di alcuni impianti a S.Martino di Castrozza, alla progettazione della strada e la relativa gara. Il protocollo, quindi, si attua nelle tempistiche previste. Protocollo, ha ricordato Rossi, che prevede il collegamento per il quale è in corso una progettazione che tiene presente l’impatto paesaggistico e sul Parco. Da parte della Pat ha aggiunto Rossi, se ci sono proposte nuove che si possono inserite nel tavolo di chi ha firmato il protocollo e che individuano alternative per il collegamento, ci dev’essere la massima disponibilità per studiarle e valutarle. Approvare un odg come questo, invece, significherebbe fare i “tifosi” di una parte o dell’altra e porterebbe danno a tutto il territorio. Simoni (PT) ha ricordato che il collegamento S.Martino – Rolle è una questione trentennale che oggi però sembra arrivare ad una soluzione. E se un imprenditore entra in un territorio dove è stato realizzato un protocollo deve sedersi ad un tavolo con tutti gli interessati e non limitarsi a dire che non capisce perché non viene dato via libera al suo progetto. Quindi, per Simoni il protocollo va rispettato fino in fondo. Bezzi (FI) ha detto che nell’incontro tra l’imprenditore che ha presentato il suo progetto per il Rolle la maggioranza dei presenti ha espresso un parere positivo. Ma si lamentavano, invece, dell’inadempienze della Pat nel rispetto del protocollo. Borgonovo Re (PD) ha chiesto la possibilità di una votazione separata dell’odg perché contiene la richiesta di avere certezze sul rispetto del protocollo, e perché alcuni tempi previsti dall’accordo non sono stati rispettati. Anche secondo la consigliera Pd i promotori della nuova proposta devono sedersi al tavolo del protocollo. Fugatti, ricordando che il protocollo non è stato rispettato, non ha accettato il voto separato e l’odg è stato bocciato dalla maggioranza.

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