Primo Piano Trentino Alto Adige Valsugana Tesino

Trento è primo nella classifica Legambiente 2021 ma nelle Valli riaprono le discariche

Share Button

Capoluogo tentino premiato per il terzo anno consecutivo ma è un premio tra luci ed ombre per il territorio provinciale, che assiste in queste settimane alla riapertura delle discariche di rifiuti “sospese” da alcuni anni a Imèr (Primiero) e Monclassico (Dimaro), con ischia Podetti (Trento nord) in piena emergenza. Dalla Provincia: “Soddisfazione per il 1° posto di Trento nella classifica di Legambiente delle città green”

Trento – Il capoluogo trentino – secondo Legambiente – è ancora al primo posto grazie alle performance in materia di raccolta differenziata, piste ciclabili, verde urbano, solare pubblico. In miglioramento la qualità dell’aria. Effetto Covid: meno passeggeri sui bus.

Le performance ambientali dei capoluoghi italiani invece non decollano. Legambiente denuncia l’immobilismo delle città italiane verso la sostenibilità urbana. Più auto in circolazione e un crollo quasi uniforme nell’utilizzo del trasporto pubblico. Livelli di smog e di perdite lungo la rete idrica che rimangono preoccupanti. Poche note positive che poco incidono sul trend complessivo: tra tutte, l’aumento della raccolta differenziata e dei chilometri di piste e infrastrutturazioni ciclabili.

Nel 2020 segnato dall’emergenza pandemica, i capoluoghi italiani non migliorano le loro performance ambientali: se è vero, infatti, che il Covid-19 colpisce anzitutto le città, modificandone contorni, regole e indirizzi, le emergenze urbane evidenziate negli anni precedenti rimangono le medesime e riflettono un sostanziale immobilismo nelle politiche improntate alla sostenibilità, seppur con qualche importante eccezione e best practice cui guardare per tracciare la rotta del cambiamento su scala nazionale.

È il quadro che emerge dal rapporto Ecosistema Urbano 2021, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE 

>Anteprima dei dati

>Rapporto Ecosistema Urbano 2021

>Best Practice 2021

>Consulta Ecosistema Urbano 2021 piattaforma interattiva Sole 24 Ore

La situazione di Trento

Ecosistema urbano, l’indagine di Legambiente pubblicata oggi sul Sole 24 ore, consegna nuovamente a Trento il titolo di città più sostenibile d’Italia. Trento si conferma prima, come lo scorso anno e due anni fa, con 84,71 punti su 100 (79,98% nella passata edizione e 81,2% due anni or sono). E lo fa – scrive Legambiente –  “migliorando ancora le già buone performance complessive, uno dei pochi capoluoghi a riuscirci in questa edizione del rapporto, nei settori chiave del nostro studio”.

Migliorano ancora i valori medi complessivi sia per quel che concerne il biossido di azoto (No2) che per le Pm10, mentre aumentano leggermente i giorni di superamento dei limiti per l’ozono: erano 40 giorni di superamento lo scorso anno, 44 quest’anno. Cresce la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato: Trento supera l’83% (83,1%) in questa edizione, era poco sopra l’81% nel 2018, all’82,6% nel 2019.

Calano ancora i rifiuti prodotti dai trentini, ma la produzione scende quasi ovunque, altro segnale del periodo particolare che è stato il 2020: Trento passa dai 462 chili per abitante/anno dell’anno passato, agli attuali 438. Scendono, confermando una delle tendenze più evidenti in questa edizione di Ecosistema urbano caratterizzata dagli effetti della pandemia, i passeggeri trasportati dal servizio di trasporto pubblico locale: dopo i 185 viaggi per abitante annui del 2018 e i 190 del 2019, Trento arriva nel 2020 ai 101 viaggi per abitante all’anno. Contestualmente, torna a crescere prepotentemente, dopo il calo evidenziato nella passata edizione, lo spazio destinato alle infrastrutture dedicate alla ciclabilità che passa dai 6,46 metri equivalenti ogni 100 abitanti della passata edizione agli 8,67.

Tra gli indicatori in cui Trento eccelle, c’è anche il verde urbano (secondo posto con 399,5 metri quadrati per abitante), il solare pubblico (14,29 kw su edifici pubblici ogni mille abitanti), la dispersione idrica contenuta (15 per cento, quinto posto).


In breve

Da lunedì 8 novembre la discarica di Monclassico in valle di Sole ha riaperto con i primi conferimenti, nelle prosime ore toccherà anche a Imèr. A Monclassico si lavora per accogliere i rifiuti che la Provincia ha deciso di smistare qui, visto il non utilizzo forzato  – è troppo piena – di Ischia Podetti (la discarica di Trento). Le 30mila tonnellate anno, per due anni, di rifiuti solidi previsti si sono ridotte a 25mila in un solo anno. Qualcosa, poi,  il Comune guadagnerà: 30 euro a tonnellata. Alla fine dei conti una somma considerevole: 750.000 Euro. In più la discarica l’anno prossimo dovrebbe essere dichiarata chiusa per sempre con la naturalizzazione dell’area, come chieesto anche dal Primiero per Imèr.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *