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Treni, Disagi a Nordest: controlli a tappeto sui biglietti anche in Valsugana

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De Berti: “Molto rimane da fare, ma il servizio dal 2015 è migliorato”. Controlli sulla linea della Valsugana per scovare gli evasori

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Nordest – Verifiche a terra e a bordo di 342 Regionali fra i più sensibili al fenomeno dell’evasione, individuate oltre 4.000 persone non in regola, 1.187 biglietti venduti sui treni per un importo di oltre 10mila euro, 140 verbali di accertamento emessi per un importo di quasi 13mila euro, allontanate prima di salire a bordo 2.805 persone non in regola. È il bilancio di due settimane di attività antievasione, suddivisa in due tranche, condotta sulle linee del Veneto e del Trentino, da Trenitalia Regionale e da Protezione Aziendale con il supporto di un team nazionale di controllori.

Riscontrata una percentuale di irregolari diversa nelle due settimane: nella prima sono stati il 7,2%, nella seconda il 6,7%. I controlli hanno evidenziato alcune differenze fra le varie linee. Tassi più alti si sono registrati sulla Verona – Mantova (12,67%), sulla Trento – Bassano (10,91%) e sulla Verona – Trento (10,78%).

Disagi Trenitalia a Castelfranco

“Capisco e condivido il disappunto di chi è rimasto a terra e per raggiungere in tempo il luogo di studio o di lavoro è stato costretto a utilizzare altri mezzi oppure si è dovuto accontentare di prendere il treno successivo. Abbiamo puntualmente segnalato questo disservizio a Trenitalia, chiedendo che simili disagi per i pendolari non si ripetano. Ma va anche riconosciuto che, pur essendo sempre spiacevoli questi episodi, dal 2015 a oggi sulla tratta Montebelluna-Padova la situazione è migliorata, in particolare per quanto riguarda la puntualità dei treni”.

Interviene così l’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti, relativamente a quanto accaduto lunedì scorso a numerosi passeggeri di Castelfranco (Tv) che non sono riusciti a salire sul treno delle ore 7.25 diretto a Padova, in quanto a causa di un guasto, il convoglio originale è stato sostituito con uno meno capiente. “Ho chiesto a Trenitalia di spiegarmi le cause di tale inefficienza – continua De Berti – e mi è stato spiegato che in conseguenza dell’improvvisa e imprevedibile rottura c’erano solo due soluzioni: o utilizzare un altro treno meno capiente, oppure rinunciare al servizio per cause di forza maggiore. Si è scelta la prima, ritenendola meno penalizzante per l’utenza”.

“Credo sia doveroso contestare chi non assicura un servizio adeguato e rispettoso delle norme contrattuali – prosegue l’assessore – e che vada salvaguardato il diritto dei passeggeri, degli studenti e lavoratori che quotidianamente utilizzano il treno, di viaggiare in condizioni almeno dignitose e di essere prontamente avvisati quando si presentano degli imprevisti. Ma sarebbe ingiusto non rilevare i miglioramenti che in questo periodo ci sono stati anche sulla Montebelluna-Padova, dove la puntualità nel 2016 si è assestata su un valore del 91% contro l’82% del 2015.

Nello specifico, Trenitalia mi ha comunicato che quest’anno il treno delle 7.07 da Montebelluna è arrivato a destino puntuale nel 91% dei casi, per due volte ha subito un ritardo importante per cause non imputabili al gestore del servizio e non è mai stato cancellato”. “Detto questo, ritengo si possa e si debba ancora migliorare la qualità del nostro trasporto locale – conclude l’assessore De Berti – ed è quello che io personalmente e la Regione siamo impegnati a fare”.

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