L’appuntamento è fissato per le ore 20, ogni prima domenica del mese, fino a settembre, nei pressi del capitello della Peste di Pieve. “Piuttosto che far morire una tradizione è meglio bruciare un paese” recita un antico detto popolare che esprime al meglio l’attaccamento di una comunità alla propria storia. In questo caso si tratta dei residenti di Pieve che proprio nel mese di maggio hanno riesumato, dopo alcuni anni di abbandono, la storica recita delle ‘Tanie’, definizione dialettale delle Litanie
di Liliana Cerqueni
Primiero (Trento) – Un’antica manifestazione di devozione che risale ai tempi dell’ondata di peste del 1630, arrivata anche a Primiero, che indusse gli abitanti a suppliche e preghiere per essere risparmiati. La comunità pronunciò un voto per ottenere la grazia: erigere un capitello in onore della Madonna e cantare davanti ad esso le Litanie e altre preghiere ogni domenica, dalla prima di maggio alla festa di Tutti i Santi a novembre.
In effetti la popolazione uscì indenne dal flagello della peste e nei secoli successivi onorò la promessa fatta. Il capitello, edificato nel 1656, poggia sulla facciata di un edificio e venne rifatto nel 1952 per il rifacimento dello stabile, senza perdere mai, negli avvicendamenti, il suo profondo significato.
Dopo i decenni scorsi di grande affluenza – chi ricorda, parla di 50-60 persone – le ‘Tanie’ hanno affievolito il loro vigore e sono mancate le presenze negli ultimi anni tanto da indurre l’interruzione della celebrazione. Lo scorso maggio, per iniziativa di un gruppo di giovani e meno giovani, la recita e i canti votivi hanno ripreso vita. Il gruppo degli uomini e quello distinto delle donne hanno dato il meglio di sé, interpretando la propria parte con competenza vocale, partecipazione emotiva e tanta voglia di rispolverare quel lontano voto degli avi, per un attimo accantonato ma mai dimenticato.
Una volta al mese si incontreranno a recitare Litanie Lauretane, Laudate Dominum, De Profundis, Canti mariani, Canti delle anime del purgatorio, ma anche ‘Figli di nessuno’, ‘Il canto del cucù’, ‘Gli aisemponeri’, ‘Il canto dell’emigrante’, ‘Mamma mia dammi cento lire’, ‘Montagnes d’Italie’, ‘Merica, Merica’, e tanto altro: il sacro e il profano che si incontrano in serate di ricordi per i più anziani e scoperta per i più giovani. Non può mancare ‘W Pieu’, quasi un inno di questa piccola frazione coesa, in cui il senso di appartenenza è ancora straordinariamente presente.
“ Evviva Pieu se vien la neu, evviva Pieu se vien la piova, evviva pieu s’el va in malora, s’el va in malora senza pasiòn’, recita il ritornello, e questo ribadisce la voglia di affermare l’attaccamento al proprio paese, la volontà di apprezzarlo incondizionatamente. Le ‘Tanie’ continueranno, il voto sarà ancora una volta onorato, la piazzetta davanti al capitello si riempirà, confidiamo, di volonterosi ‘pievatoli’, curiosi appassionati di storia locale e chiunque apprezza momenti come questi.
L’appuntamento è fissato per le ore 20, ogni prima domenica del mese, fino a settembre, nei pressi del capitello della Peste a Pieve, nel Primiero. L’invito è a partecipare numerosi per riscoprire insieme la storia, ma soprattuto una tradizione unica, in uno dei borghi più suggestivi, tra le Dolomiti trentine.