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Tabaccaio sparò e uccise ladro: condannato. Zaia: “Riformare la legge”

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Il presidente della Regione “Subito riforma della legittima difesa interpretando il sentimento popolare”

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Venezia – “Come scriveva Rousseau nel contratto sociale, è il Popolo che delega le Istituzioni a rappresentarlo. Il sentimento popolare della legittima difesa va quindi riconosciuto fino in fondo, ma in Italia leggi confuse e colabrodo non vanno certo in questa direzione e così ci troviamo di fronte a situazioni come quella di Francesco Birolo o quella, finita in tragedia, di Ermes Mattielli”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, intervenendo in trasmissione a Radio Padova, ha commentato la condanna inflitta al tabaccaio padovano che aveva sparato, uccidendolo, a un rapinatore che stava dando l’assalto al suo negozio.

“E’ inutile discutere all’infinito sulla Magistratura – ha aggiunto Zaia – perché il problema sono le leggi. Va immediatamente ripresa in mano quella sulla legittima difesa in modo che sia chiaro che, se entri a casa mia suonando e chiedendo permesso sei il benvenuto, se lo fai sfondando la porta devi sapere che dietro può esserci una brava persona che difende sé stessa, i suoi beni, la sua famiglia. Invece oggi abbiamo leggi sulla base delle quali è bene sapere che non si sarebbero potuti incarcerare nemmeno i criminali dell’Audi gialla, perché non ce ne sarebbero stati i presupposti giuridici”.

Zaia ha sottolineato anche di essere “pienamente d’accordo con le valutazioni proprio in materia di legittima difesa pubblicate recentemente dal Procuratore Aggiunto di Venezia Carlo Nordio”.

“Tutta la materia – ha detto il Governatore – va riformata con urgenza interpretando una volta per tutte le richieste della gente. Servono subito – ha concluso – leggi chiare, certezza della pena e carta bianca alle Forze dell’Ordine”.

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