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Stop all’Imu, via alla Service Tax

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La copertura del mancato gettito dovrebbe arrivare dalla riduzione della spesa pubblica

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NordEst –  Prima rata dell’Imu sulla prima casa cancellata, impegno ad eliminare la tassa nel 2013 e introduzione della Service Tax dal 2014. Queste le principali decisioni emerse dal Consiglio dei Ministri del 28 agosto che ora attende la conversione per entrare in vigore. Il governo ha, in questo modo, dato l’ok al decreto legge che cancella la prima rata prevista per il 2013 dell’Imu su abitazioni principali e terreni agricoli, rinviando alla legge di Stabilità anche la cancellazione del saldo di dicembre.

L’operazione Imu, ha garantito il premier Letta, verrà fatta senza modificare il saldo dei conti pubblici. La copertura per questo mancato gettito dovrebbe arrivare da una riduzione della spesa pubblica, da una tassazione sui giochi e le imprese che ruotano sul gioco e dall’Iva derivante dal pagamento per 10 miliardi di debiti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione.

Da quanto emerso nel Consiglio dei Ministri, l’eliminazione dell’Imu dal 1 gennaio 2014 dovrebbe corrispondere all’introduzione della Service Tax, la nuova tassa sui servizi comunali, che ingloberebbe anche la Tares, l’imposta sui rifiuti. Il tutto attende conferma definitiva che arriverà soltanto a metà ottobre, ovvero quando verrà formalizzata nella Legge di Stabilità.

Sempre secondo le anticipazioni emerse ieri la Service Tax sarà un’imposta ispirata ai principi del federalismo fiscale e dovrà, quindi, essere pagata ai Comuni. A coloro che temono un incremento dell’aliquota da parte dei Comuni per far quadrare il bilancio, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, assicura che la determinazione dell’aliquota sarà limitata dall’alto. La Service Tax sarà composta da l’imposta sull’immobile, sempre a carico del proprietario, la gestione dei rifiuti urbani, a spese dell’affittuario (se diverso dal proprietario) e i servizi indivisibili, questi ultimi a carico sia del proprietario (perché, spiega il governo, i beni e i servizi pubblici concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) sia degli occupanti dal momento che usufruisce dei beni e servizi locali.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, le aliquote saranno commisurate alla superficie, i parametri saranno decisi dal Comune con ampia flessibilità e in misura da garantire la copertura integrale del servizio. Per la componente che andrà a coprire i servizi indivisibili, invece, il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale.

Sono queste tutte anticipazioni che attendono conferma e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per essere definitivamente approvate.

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