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Fase 2, Da Primiero a Trento via Belluno e Vicenza: ecco la replica di Zaia a Fugatti sui problemi di spostamento

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La Comunità di Primiero con il presidente Roberto Pradel, è già al lavoro sulla questione sollevata da più cittadini in questi giorni. La problematica è stata sottoposta sia al Commissariato del governo di Trento che alla Prefettura di Belluno. In conferenza stampa ne hanno parlato sia il presidente trentino, Fugatti che il governatore veneto, Zaia

Il confine fra Trentino e Veneto in località Pontet (Imèr) segna anche l’inizio della Comunità di Primiero. Un vasto territorio composto dai comuni di Imèr, Canal San Bovo, Mezzano, Sagron Mis e Primiero San Martino di Castrozza (quest’ultimo nato dalla fusione fra Transacqua, Fiera, Tonadico e Siror)

NordEst – Primiero è da sempre terra di confine. Oggi in un momento di emergenza, diventa però problematico anche un viaggio a Trento in vista della fase 2, che non prevede ancora trasferte fuori regione (se non per motivi validi, si veda in basso).

Partendo da Primiero per arrivare a Borgo Valsugana o Pergine, i residenti devono per forza transitare in Veneto. Le alternative sarebbero la strada del passo Brocon (chiusa per lavori post Vaia) o il passo Rolle con un tour di alcune ore.

Il tema è quindi al centro dell’attenzione da diversi giorni sui social con interventi di molti cittadini che hanno chiesto chiarimenti e in queste ore è all’attenzione anche della Provincia di Trento e della Regione Veneto.

 

 

La questione è stata affrontata dal presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti in conferenza stampa sia mercoledì che giovedì (AUDIO)

Non si è fatta attendere la risposta del presidente veneto, Luca Zaia giovedì mattina: “Una soluzione di buon senso la troviamo”.

Fase 2 e spostamenti

Nella Fase 2, che scatta lunedì prossimo 4 maggio, sarà consentito di muoversi liberamente all’interno del territorio regionale, ma vietato trasferirsi da regione a regione. Lo ha annunciato il premier Conte. Ci si può trasferire in un’altra regione rispetto a quella di residenza, solo per comprovati motivi. Esattamente, tre motivi sono quelli autorizzati dal Governo per cambiare regione. Ecco la spiegazione nel testo del decreto.

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure: sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

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