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Soccorso Alpino Trentino, successo per le attività degli speleosub del Cnsas al XXXIII “Under ice 2018” a Lavarone

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Anche quest’anno lo splendido lago ghiacciato di Lavarone, in provincia di Trento, è stato scelto per ospitare un evento unico nel suo genere, il XXXIII “Under ice 2018”, lo stage d’immersione sotto il ghiaccio organizzato dall’Anis, l’Associazione nazionale istruttori subacquei

Lavarone (Trento) – Dopo il tradizionale taglio del ghiaccio avvenuto venerdì 26 gennaio, sono seguiti due giorni di lezioni teoriche ed esaltanti immersioni nelle acque del lago ghiacciato per gli appassionati subacquei accorsi da tutta Italia. Domenica 28 gennaio, altre immersioni e un interessante convegno con molti ospiti d’onore e sponsor.
Alla manifestazione hanno partecipato, in rappresentanza del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e della Commissione Speleosubacquea del CNSAS, presieduta da Duilo Cobol, due tecnici speleosub, Luca Vincenzi e Giorgio Graglia. Presenti anche i sommozzatori della Polizia di Stato, Guardia Costiera, Carabinieri Subacquei, Guardia di Finanza, Polizia locale di Milano e Croce Rossa Italiana.

Diversi i temi trattati durante il convegno, con le testimonianze delle diverse realtà operative, tra le quali quella degli speleosub del CNSAS che hanno peraltro assistito alle spettacolari immersioni nel lago ghiacciato, presenziando durante le attività in acqua dei colleghi degli altri corpi e dei numerosi sub che hanno partecipato all’evento.

Le squadre speleosub del CNSAS sono le uniche in Italia specializzate a portare soccorso ad alte profondità in siti ipogei, con operazioni che possono svilupparsi ben al di sotto dei -40 metri, con punte raggiunte in esercitazione vicine ai -100 metri.

La Commissione Speleosubacquea del CNSAS, nata nel 1984 per sviluppare e perfezionare tecniche di immersione in ambienti ipogeo, conta oggi una trentina di tecnici distribuiti su tutto il territorio nazionale. Tecnici specializzati che hanno come teatro d’operazione tutti gli ambienti acquatici in acque confinate o libere: sifoni, found de trou, risorgenze, relitti, laghi, fiumi, opere artificiali. Nell’ambito di questa specializzazione operano anche dei tecnici dei sanitari in grado di operare direttamente nei luoghi dell’incidente anche su patologie legate alla medicina iperbarica.

 

 

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