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Sicurezza, Zaia: “In Veneto ormai serve la security per difendere anche le pizze”

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Segnalati anche danni, urla, sporcizia e nessun controllo in centro a Belluno

polizianotte

Venezia – “Una volta la security privata serviva per difendere le grandi ricchezze, le banche, le gioiellerie importanti, adesso un commerciante in Veneto è costretto ad usarla anche per difendere l’incasso di una pizzeria. Siamo di fronte all’ennesimo atto d’accusa verso uno Stato incapace di difendere i suoi cittadini e colpevolmente sordo ai loro appelli e a quelli di chi, come me, è chiamato a rappresentarli”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia punta l’indice sulla “grave insicurezza” che, a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, ha spinto un commerciante ad assumere un vigilante privato, a causa di “troppi episodi di criminalità, con la gente che ha paura e con una specie di coprifuoco che scatta dalle 19”.

“A Roma – aggiunge Zaia – non si vergognano nemmeno più. Ogni tanto si limitano a diffondere dati trionfanti che indicano reati in diminuzione, magari di qualche decina su decine di migliaia, ma nessuno che muova un dito, mentre servirebbero più forze dell’ordine, meglio equipaggiate e coadiuvate dall’esercito a far da deterrente anche con la sola presenza sul territorio”.

“Segnalo anche – insiste Zaia – i danni economici che questo clima provoca, non solo con i colpi veri e propri dei delinquenti, ma anche causando nuove spese per chi è costretto a tentare di difendersi da solo come ingaggiare una security, e perdite di guadagno a causa della gente che oramai, dopo certe ore, ha paura ad uscire. Danni che nessuno considera, ma che ci sono e fanno molto male ai bilanci di commercianti e aziende, che dovrebbero essere risarciti proprio da quello Stato che non riesce a difenderli.”.

“Il Presidio del territorio – conclude Zaia – quando va bene e occasionale, quando va male manca del tutto. Lo testimoniano non solo furti e rapine, ma anche gli atti di vandalismo e bullismo, ultimo esempio dei quali il centro di Belluno, dove le cronache riferiscono di danni, urla, sporcizia e nessun controllo. Distaccata e lontana, Roma guarda, ma qui nessuno ha intenzione di arrendersi”.

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