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Primiero, accorato appello dello storico Fiorenzo Simion: “Perché abbattere l’edificio della Scuola Media?”

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Se lo chiede lo storico locale Fiorenzo Simion, già dirigente scolastico e amministratore di lungo corso in valle, sollevando perplessità sul nuovo progetto in fase di avvio, che prevede la demozionone dell’istituto scolastico (con problemi statici) in zona Vallombrosa a Primiero e il suo completo rifacimento

In alto la scuola oggi (zona Vallombrosa a Fiera), in basso a sinistra l’edificio distrutto nel passato e a destra il rendering della nuova scuola dopo i lavori che dovrebbero iniziare a breve

 

di Fiorenzo Simion

Fiorenzo Simion

 

Primiero (Trento) – L’edificio di via Monte Grappa a Fiera, che attualmente ospita la scuola media di Primiero, sarà a breve demolito, per far posto ad un nuovo edificio scolastico. L’intervento – si dice – è dovuto alla necessità di offrire alla nostra comunità scolastica una sede più funzionale e rispondente alle norme di edilizia scolastica e di sicurezza previste dalla normativa vigente.

L’obiettivo delle pubbliche autorità di garantire ai nostri ragazzi ed al personale scolastico le soluzioni ottimali per una scuola più funzionale, non può che trovarci, naturalmente, tutti d’accordo, ma rammarica il fatto che l’edificio esistente, che già di recente è stato oggetto di un radicale intervento di adeguamento (nuovi infissi, ricostruzione del tetto, inserimento di contro soffittature per il risparmio energetico, etc.), costato ingenti risorse pubbliche, venga demolito e che di esso non rimanga più alcuna traccia.

Tale edificio costituisce, infatti, per Primiero una delle unità urbanistiche territoriali, che ci ricordano una parte importante della nostra storia. Anche per questo, a mio giudizio, l’edificio sarebbe senz’altro da salvaguardare. Esso fu fatto erigere dall’amministrazione austroungarica nei primi anni del Novecento quale panificio per la popolazione, per ovviare alla piaga sociale della pellagra, una malattia assai diffusa nelle zone montane, dove l’alimentazione quotidiana era costituita quasi esclusivamente dalla polenta di granoturco.

Allo scoppio della prima guerra mondiale, gli Austriaci, prima di ritirarsi da Primiero nel maggio del 1915, lo diedero alle fiamme, per non lasciarlo in mano agli Italiani. Questi ultimi lo ricostruirono, per utilizzarlo, fino all’ottobre del 1917, a scopi militari.

 

A seguito della disfatta di Caporetto, le truppe italiane presenti in Valle furono costrette a ritirarsi, ma prima di ritirarsi sulla linea del Piave, a loro volta, minarono l’edifico e lo fecero saltare in aria, per renderlo inutilizzabile agli Austriaci. Dopo la prima guerra mondiale, verso la fine degli anni ’20 e gli inizi degli anni ’30, fu acquistato e ricostruito da una istituzione umanitaria israelita di Trieste, per destinarlo a centro pneumologico (sanatorio) per i minori di quella città.

La gente locale lo chiamava più semplicemente con il nome di “colonia triestina” e per l’epoca divenne un centro riabilitativo d’avanguardia, la cui attività, a seguito dell’introduzione delle leggi razziali e poi a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, venne purtroppo interrotta. Soltanto nel Dopoguerra la struttura riprese la sua operatività, seppure più come colonia montana, che come centro riabilitativo.

L’edificio, essendo dotato di infermeria, durante il periodo fascista ed anche per molto tempo dopo, fino ai primi anni ’60, fu anche annualmente utilizzato in occasione delle visite militari di leva per i coscritti di tutti i paesi della Valle.

Negli primi anni ’60 del secolo scorso, fu infine acquistato dagli allora 6 Comuni della bassa Valle di Primiero, per ospitare la nuova scuola media istituita nell’anno scolastico 1962/63. Come scuola media funzionò poi fino ai primi anni ’80 del ‘900, quando gli alunni della scuola, divenuti negli anni assai numerosi, furono trasferiti nel più moderno e funzionale edificio scolastico fatto nel frattempo costruire dai Comuni in località “Fossi” a Transacqua.

Nel secondo decennio degli anni 2000, quando la popolazione scolastica della scuola media, per la diminuzione delle nascite, si assottigliò di molto, mentre erano nel frattempo aumentati gli alunni della scuola superiore, che da alcuni anni era stata istituita anche a Primiero e che come sede era subentrata nell’edificio della ex-scuola media, la scuola superiore fu trasferita ai “Fossi” e la scuola media inferiore tornò ad occupare l’edificio di via Monte Grappa.

E’ quindi un edificio che, almeno sotto il profilo della storia locale, meritava maggior attenzione da parte delle autorità, prima che ne venisse decretata definitivamente la demolizione.

Mi rendo conto che le esigenze di oggi non sono più quelle di ieri, ma trovare una soluzione alternativa, che mantenga per memoria storica la tipologia esterna dell’edificio, tenuto anche conto che è stato ristrutturato di recente e che non è poi così bisognoso – sotto il profilo scolastico – di tante altre modifiche, per essere mantenuto tale nella sua destinazione di edificio a servizio della nostra Comunità, ritengo che, con un po’ di buona volontà, possa ancora essere possibile.


 


 

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