Andare in montagna è appagante: lo è in autunno quando i larici od i faggi si incendiano di mille colori, lo è in primavera quando la montagna si risveglia, lo è in estate quando la natura è al massimo della sua vigoria, lo è in inverno quando la coltre bianca copre tutto (si spera) ed attutisce i rumori
di Ervino Filippi Gilli
Trento – Si può andare in montagna in molti modi: immergendosi nei propri pensieri ad ascoltare i suoni del bosco o dei pascoli, facendo i “caciaroni” e perdendosi la magia del silenzio o dei fruscii appena accennati; si può percorrere una strada forestale, un sentiero comodo, uno più impegnativo e magari anche attrezzato con corde fisse, una via alpinistica. Tutto può essere fatto conoscendo i propri limiti e non superandoli mai in quanto la montagna può non perdonare errori o l’aver sopravvalutato le proprie capacità.
Oltre 250 «sattini» saliti sin dalle prime ore del mattino di sabato al Rifugio Sette Selle sul versante mòcheno del Lagorai (a 1.978 metri s.l.m. in cima alla Val del Laner), accompagnando alcune persone disabili con le arancioni joelettes, altri gruppi coinvolti nell’attività di «Montagna Terapia» ed alcuni appassionati della montagna ciechi o ipovedenti.
Si può andare, dicevo. Ma c’è chi per problemi fisici non può assaporare questa gioia e gustarsi queste soddisfazioni: ecco allora che quelle azioni che ricadono nell’insieme indicato con il nome Solidarietà (parola forse troppo spesso abusata) scattano e si manifestano in molti modi. Uno di questi è accompagnare in montagna coloro che da soli non possono farlo: questa è “montagna solidale” che non è solo il titolo del Congresso SAT in svolgimento in questi giorni a Pergine Valsugana, ma è anche un modo diverso di rapportarsi con gli altri.
Così sabato scorso, per manifestare la propria capacità ad essere solidali, quattordici tra soci e simpatizzanti della Sezione SAT di Primiero-Vanoi hanno risposto all’appello lanciato dal presidente sezionale e si sono presentati in Val Dei Mocheni per partecipare al terzo raduno “jolette” Trentino .
Cosa sia una Jolette è presto detto
E’ una carrozzina, ovvero un ausilio che permette di trasportare i disabili motori su sentieri non eccessivamente impegnativi ma che comunque raggiungono rifugi in quota. Per azionare il mezzo bisogna essere almeno in tre, chiaramente più si è e più si distribuiscono i turni e meno si sente la fatica. Che è comunque una “bella” fatica e non in senso di tanta ma in senso di appagante!
I quattordici, assieme ad altre 200 persone appartenenti a varie sezioni SAT del Trentino, hanno “scarrozzato” alcuni amici fino al rifugio Sette Selle dove, dopo i discorsi di rito, si è potuto pranzare tutti assieme e passare una giornata un po freddina dal punto di vista termico, ma calda dal punto di vista umano.
La Jolette che è stata utilizzata è stata messa a disposizione dall’Ente Parco Paneveggio – Pale di San Martino a cui va il nostro sentito ringraziamento.
Volutamente in queste poche righe ho omesso i nomi dei partecipanti: credo di non sbagliare quando dico che queste azioni vengono messe in atto per il piacere di farle e non per essere ricordati sul giornale. Comunque un bravi a tutti e chissà che il prossimo anno non si possa ripetere l’esperienza in altra parte del Trentino.
Una splendida giornata autunnale ha accompagnato uno dei momenti d’apertura del 123° Congresso della Società degli Alpinisti Tridentini (Sat) che entrerà nel vivo in settimana a Pergine, con un ricco programma di incontri e iniziative ispirate al tema della «Montagna Solidale».