NordEst

Regione Trentino Alto Adige, Taglio a stipendi e privilegi politici

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In virtú di questi provvedimenti, si riduce l´indennitá di funzione dei membri dell´Ufficio di Presidenza, dei Presidenti e dei membri della Giunta del 25%. Il Consiglio regionale ha quindi esaminato e respinto la proposta di mozione di sfiducia all´Assessore Robero Bizzo.

DISEGNO DI LEGGE N.51

Tutti gli articoli sono stati approvati all´unanimitá.

Art. 1 – definisce il trattamento economico e il regime previdenziale dei Consiglieri membri del Consiglio della Regione autonoma Trentino-Alto Adige che si riconnette al libero esercizio del mandato elettivo cui saranno chiamati.

Il consigliere Bruno Firmani (misto) ha preso parola per annunciare la sua non partecipazione al voto, motivandola con la mancata entrata in vigore da subito, come da lui richiesto, dei provvedimenti.

Art. 2 – prevedere la misura dell´indennitá consiliare e la possibilitá di opzione per la conservazione del trattamento economico in godimento presso l´amministrazione pubblica di appartenenza, in luogo dell´indennitá consiliare.

Art. 3 – stabilisce i rimborsi spese, attribuiti con un nuovo sistema che supererá l´aggancio automatico all´art. 2 della legge 31 ottobre 1965, n.1261, improntato su un meccanismo piú rigoroso e trasparente.

Art. 4 – stabilisce le percentuali di riferimento al nuovo trattamento economico per l´attribuzione della indennitá di funzione ai componenti dell´Ufficio di Presidenza, con una conseguente riduzione di un ulteriore 25 per cento.

Art. 5 – prevede la sospensione degli emolumenti per motivi penali

Art. 6 – regola la contribuzione obbligatoria relativa all´indennitá di fine mandato e definisce la modalitá riguardante il diritto di ottenere la stessa.

Art. 7 – disciplina il nuovo sistema previdenziale a carattere contributivo per i Consiglieri eletti per la prima volta nella XV Legislatura e nelle successive Legislature eper i Consiglieri che abbiano esercitato il mandato consiliare precedentemente a tale data e che siano successivamente rieletti.

Art. 8 – sancisce la definitiva cessazione di ogni effetto giuridico ed economico in ordine alla misure dell´assegno vitalizio che l´ulteriore esercizio del mandato dalla XV legislatura e successive legislature avrebbe potuto avere per i Consiglieri che maturano al termine della XIV legislatura e successivamente rieletti.

Art. 9 – prevede la restituzione del trattamento indennitario ai Consiglieri eletti per la prima volta nella XIV Legislatura e successivamente rieletti.

Art. 9bis – misura di riferimento per gli assegni vitalizi, norme transitorie relative al riconoscimento del valore attuale di una quota di assegno vitalizio e disposizioni comuni.

Art. 10 – determina la decorrenza degli effetti economici del trattamento economico a carattere previdenziale.

Art. 11 – stabilisce i casi di sospensione e l´art. 12 prevede che é assoggettabile a sequestro o pignoramento.

Art. 13 – norma il trattamento economico a carattere previdenziale di reversibilitá a favore dei superstiti degli eletti nella XV legislatura e nelle successive legislature e le relative aliquote.

Art. 14 – si attribuisce all´Ufficio di Presidenza l´incarico di individuare le modalitá operative per effettuare la trattenuta del contributo di solidarietá sugli assegni vitalizi e di riversibilitá in godimento, variabile fino ad un massimo del 12per cento e in relazione a scaglioni di assegno.

Art. 15 – affida all´Ufficio di Presidenza l´audizione dei regolamenti, dei provvedimenti attuativi, nonché del Testo unificato. Allo stesso é demandata altresí la determinazione dell´indennitá mensile lorda spettante ai prossimi componenti di nomina regionale in seno alla commissione paritetica per le norme di attuazione, stante che oltre che ai titolari di indennitá consiliare o parlamentare il compenso medesimo non deve competere altresí ai titolari di assegno vitalizio o reddito assimilabile derivante da tali incarichi istituzionali, qualsiasi sia l´importo da loro percepito.

Art. 16 – prevede che le norme della legge regionale vigente disciplina le indennitá e la previdenza dei Consiglieri della Regione Trentino-Alto Adige, incompatibili con quelle previste dalla presente legge, siano abrogate ed esauriscano i loro effetti alla cessazione dei rapporti giuridici precedentemente costituiti.

Rodolfo Borga (Pdl del Trentino) ha voluto sottolineare che giá prima di questa legge il Consiglio regionale é stato l´unico ad abolire i vitalizi. Ha definito il testo un buon compromesso, raggiunto grazie ad un accordo e non in seguito a pressioni o per porre rimedio a questioni. “Abbiamo rafforzato la nostra posizione nei confronti di altri consigli regionali, senza svilire il ruolo del Consiglio regionale”.

Franca Penasa (Lega Nord) ha voluto ringraziare la Presidente per la trattativa “non facile per nessuno”. La capogruppo della Lega Nord ha sottolineato come il Consiglio regionale sia stato il primo ad adeguarsi al decreto legge 13 agosto 2011, n.138. Ha voluto porre la questione, rivolgendosi al Presidente della Giunta, della necessitá di destinare il risparmio sul Fondo per le famiglie in un momento di crisi economica, invitando a prevedere che quanto economizzato possa essere destinato, attraverso la legge finanziaria, sul fondo di solidarietá.

Giudizio positivo anche da parte di Eva Klotz (Süd-Tiroler Freiheit) , che ha invitato a fare qualcosa da subito. “Con questa legge si gettano anche le basi affinché in futuro i Consigli provinciali possano disciplinare la materie delle indennitá”.

“Credo che questa sia una buona legge. Abbiamo le indennitá piú basse a livello nazionale – ha detto Roland Tinkhauser (Freiheitlichen), ringraziando la Presidente Thaler – e anche rispetto al Tirolo del Nord possiamo farci vedere e fare dei paragoni”. “Daremo il nostro voto favorevole. Quello che critichiamo é che alcune misure entreranno in vigore nella prossima legislatura, anche se alcune saranno giá in vigore a partire dal 2013”.

Roberto Bombarda (Verdi) ha ricordato il disegno di legge presentato dal suo gruppo: “Anche con la nostra proposta abbiamo contribuito a questa proposta normativa, che rappresenta un passo verso una maggiore attenzione e, speriamo, una maggiore considerazione da parte dei cittadini per il nostro lavoro”. Bombarda ha particolarmente apprezzato la cancellazione della diaria e la maggiore trasparenza.

“E´stata data una risposta ad una situazione difficile ed al contempo é stata salvaguardata la dignitá di chi svolge questo lavoro – ha detto Donato Seppi (Misto) – “La Presidente é riuscita, con umiltá non consona a nessun membro della maggioranza, a portare avanti una trattativa con tutti i membri del Consiglio, attraverso una mediazione precisa, chiara con tutti”. Il segretario questore ha voluto anche ringraziare tutti i consiglieri per aver compreso l´importanza di questo tema ed ha posto anche la questione della differenza con la Regione Lazio, alla luce di quanto accade in questi giorni, ricordando come il Consiglio del Trentino-Alto Adige fosse giá su una buona strada.

Anche Mario Casna ha voluto ringraziare la Presidente, ma anche tutti i Consiglieri: “La Regione ha dimostrato di saper elaborare disegni di legge che trovano l´accordo di tutti”. “Oggi abbiamo fatto un piccolo passo avanti nella modestia, nel risparmio della politica trentina. Abbiamo voluto dimostrare che non siamo gli ultimi a tagliarci questi privilegi che possono esserci, ma siamo i primi”. Ha auspicato che la stessa unitaritá di intenti si possa trovare anche su altri argomenti di interesse comune.

Per Mauro Ottobre (PATT) é importante “tornare ad un politica di fatti”. Ha manifestato l´approvazione al testo da parte del suo gruppo ed espresso il voto favorevole.

Elmar Pichler Rolle (SVP) ha riconosciuto alla Presidente il lavoro svolto: “Questo disegno di legge rappresenta un segnale importante e certamente ci sono altre cose che possono essere fatte”. “Riteniamo che le misure adottate diano un segnale molto forte, permettendo ai Consiglieri di svolgere il proprio mandato”.

Giorgio Lunelli (UPT) ha ricordato che “quando la Presidente e l´Ufficio di Presidenza hanno iniziato questo percorso, nulla era scontato”. “Rispetto ad un taglio lineare del 10%, la strada scelta era piú complicata e piú incisiva, abolendo la diaria, riducendo l´indennitá e introducendo per tutti il sistema contributivo”. “Siamo convinti che un meccanismo nuovo come questo richieda dei tempi tecnici e quindi l´entrata in vigore il prossimo anno sia giusta, ma esistono delle misure che si possono adottare insieme”. Ha ricordato come, con questa legge, i Consiglieri del Trentino-Alto Adige siano i meno pagati d´Italia, nonostante le maggiori competenze.

Per Luca Zeni (PD del Trentino), il clima non facile, la crisi economica, ha portato alla necessitá di fare sacrifici. “Abbiamo fatto molti passaggi che dobbiamo rivendicare: giá nella scorsa legislatura l´abolizione dei vitalizi, ed in questi quattro anni il blocco della rivalutazione dell´ISTAT ed altri tagli”. “Questo passaggio testimonia come il Trentino-Alto Adige possa essere modello per le altre regioni italiane”.

Soddisfazione e plauso per il risultato sono stati espressi anche da Luigi Chiocchetti (UAL): “La determinazione e l´impegno della Presidente Thaler e dell´Ufficio di presidenza, con il supporto degli Uffici competenti, ha portato a questo risultato che testimonia la serietá di tutte le forze politiche”. “Questo testo conclude un percorso inziato nella precedente legislatura, quando avevamo giá iniziato a rivedere l´intero meccanismo”. “Con questo provvedimento diventiamo la regione piú virtuosa da questo punto di vista”. “Non abbiamo ceduto a molta ipocrisia e molto populismo, perché l´atteggiamento é sempre stato corretto e coerente”.

“Ci troviamo nel momento conclusivo di un lungo dibattito, di una legge che abbiamo a lungo discusso” – ha detto Claudio Eccher (Civica per Divina Presidente) – “Spero che questo rappresenti un punto fermo ad una situazione. Nessuno si puó sottrarre a questo impegno. Tutti sommato la nostra Regione non ha i privilegi che hanno tante regioni italiane – ha detto citando la situazione siciliana – La situazione nazionale é cambiata: ne abbiamo preso atto e abbiamo agito. Spero che questo sia un punto fermo e si possa chiudere questa lunga sofferenza, auspicando che si possa lavorare con serenitá e sensa sensi di colpa”.

La Presidente Rosa Zelger Thaler ha voluto ringraziare tutti i presenti: “Per me non é sempre stato facile, ma é stata una buona lezione. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo disegno di legge, molti hanno dovuto fare un passo indietro e molti hanno fatto un passo in avanti per arrivare a questo testo. Forse non saremo mai in grado di dare una risposta soddisfacente per tutti. Ció nonostante abbiamo intrapreso una straad che ci permette di svolgere il nostro mandato con dignitá ed al contempo abbiamo messo in essere dei tagli significati”. Ha quindi ringraziato tutti i capigruppo e i collaboratori che hanno portato le loro proposte e hanno lavorato per arrivare a questo testo.

Il voto a scrutinio segreto ha visto il testo approvato con 58 voti a favore, 3 voti contrari e 2 astensioni.

MOZIONE DI SFIDUCIA

L´Aula ha quindi proseguito con la trattazione della mozione di sfiducia all´Assessore Roberto Bizzo,presentata dai Consiglieri regionali Penasa, Seppi, Artioli, Urzì, Klotz, Paternoster, Vezzali, Mair, Stocker S., Leonardi, Leitner, Delladio, Savoi, Casna, Civettini, Knoll, Egger, Borga, Tinkhauser, Sembenotti e Pöder, nei confronti dell’Assessore regionale Roberto Bizzo per il comportamento che ha dimostrato nella programmazione della trattazione del disegno di legge n. 15, in materia di ordinamento ed elezione degli organi dei comuni, e per la piena inopportunità di essere mantenuto alla guida di un Assessorato così importante e delicato come quello degli enti locali”.

La mozione di sfiducia, illustrata dalla Capogruppo della Lega Nord, Franca Penasa, é stata elaborata in seguito a quando avvenuto il giorno 3 luglio quando, dopo che era stata convocata una riunione dei Capigruppo per cercare soluzioni condivise in merito al disegno di legge n.15, l´assessore aveva annunciato di aver elaborato un testo nuovo, senza che peró questo fosse stato condiviso. Il giorno 4 luglio, nella seconda giornata di seduta, assente l´assessore Bizzo, il Vicepresidente Luis Durnwalder aveva informato l´aula che non c´era un testo di legge, ma degli emendamenti. La consigliera Penasa ha criticato questo modo di lavorare, definendolo una mancanza di rispetto nei confronti dell´aula consiliare.

Il Presidente della Giunta Lorenzo Dellai ha definito la mozione come “frutto di un equivoco”. “Non si é voluto mancare di rispetto – ha spiegato – né da parte dell´assessore, né da parte della giunta” . “La Giunta regionale aveva dato via libera ad una serie di ipotesi di modifiche legislative ed ha autorizzato l´assessore a contattare i consorzi dei Comuni delle due Province per una consulenza”. “Il confronto con i Comuni e la maggioranza che sostiene questa Giunta é ancora in corso. Seguirá un confronto con i capigruppo per vedere come questo potrá prendere forma come provvedimento”. “L´assessore si é trovato impegnato a Roma con il ministro in concomitanza con la seduta consiliare e forse anche questo é sembrato un atteggiame irrispettoso. Non era certo sua intenzione ”.

Donato Seppi ha definito inammissibile il comportamento dell´assessore, ricordando come il testo portato in aula dall´allora assessore Cogo fosse stata sospeso, in vista di una trattazione in Commissione e di una condivisione. “Nessun testo – ha detto – é stato presentato ai consiglieri, mentre all´ordine del giorno é previsto al punto 5.

Elmar Pichler Rolle (SVP), difendendo l´operato della giunta, ha quindi detto che un disegno di legge cosí importante come quello dell´ordinamento dei comuni non puó essere fatto senza un confronto con le minoranze politiche, anche a fronte delle misure proposte dal governo Monti. Ha quindi invitato a prendere il tempo necessario per il confronto.

A difendere l´assessore anche il capogruppo del PD del Trentino, Luca Zeni, che ha voluto ricordare il percorso del disegno di legge 15, nato ormai tre anni fa e che ha subito nel corso del tempo modifiche. Ha auspicato che si possa guardare al futuro, alla volontá di approvare un testo che possa servire ai cittadini, piú che ad una incomprensione che puó esserci stata.

Alessandro Savoi (Lega Nord) ha condiviso la posizione di Donato Seppi, sostenendo la gravitá di mettere all´ordine del giorno un disegno di legge che “non esiste, che non é agli atti e che quindi non puó essere esaminato dai consiglieri stessi”.

Rodolfo Borga (Pdl del Trentino) ha ribadito la necessitá di un metodo di lavoro serio, nel rispetto dei consiglieri.

Franca Penasa (Lega Nord) ha criticato il modo di lavorare della Giunta, ricordando che é stata avanzata la proposta senza aver consultato le minoranze ed ha invitato a sedersi a ragionare su un testo serio e condivisibile.

Hans Heiss (Verdi), pur non avendo firmato la mozione, ha dichiarato di non aver condiviso l´atteggiamento dell´assessore e quindi, rispettando la posi

Nella replica, l´assessore Bizzo, ha ringraziato la consigliera Penasa per la proposta ed ha annunciato che nelle prossime settimane sará definito il testo nell´ambito della maggioranza e che poi sará condiviso con i capigruppo. L´aula ha quindi votato per la mozione, respinta con 37 voti contrari, 19 favorevoli, 5 astensioni.

  • Via libera alle misure anticrisi – In chiusura di seduta, il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge n.50, presentato dalla Giunta regionale, che proroga le misure anticrisi. Si tratta di interventi straordinari a sostegno di coloro che per il perdurare della crisi economica perdono il posto di lavoro o vengono collocati in cassa integrazione.
  • La Regione non si scioglie – Con 52 voti contrari, 8 a favore e 1 astensione, il Consiglio regionale ha respinto il testo presentato dai consiglieri regionali appartenenti al gruppo dei Freiheitlichen, che chiedeva di sottoporre al governo di Roma la proposta di sciogliere la Regione Trentino-Alto Adige.
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