NordEst

Record di fallimenti nell’imprenditoria del Veneto

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Aziende vittime di uno stato che soffoca chi ha voglia di fare impresa

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Venezia – “E’ un doloroso primato che descrive crudamente la drammaticità della crisi che stiamo vivendo e che rappresenta un monito all’intera classe politica italiana: così non si può andare avanti”. E’ un commento pieno di amarezza quello del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ai dati Cerved che segnalano il costante aumento dei fallimenti in Italia e pongono al primo posto per trend negativo il Veneto (insieme all’Emilia Romagna), con un incremento delle procedure di chiusura aziendale del 19% nei primi nove mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2012.

“Stiamo assistendo a un vero e proprio massacro del nostro sistema produttivo – aggiunge Zaia – e le politiche economiche e fiscali del Governo non sono più solo scoraggianti, sono decisamente distruttive della nostra imprenditoria. Sembra quasi che la logica devastante che ispira le scelte dei palazzi romani, al motto ‘muoia Sansone con tutti i Filistei’, sia quella di trascinare nel baratro anche quelle realtà economiche che hanno tenuto in piedi l’Italia in questi anni, quelle che con la loro capacità produttiva, con la loro virtuosità, sono state costrette a sopperire ai malanni combinati dalle aree dove imperano sperperi e rimborsi a piè di lista”.

“Senza riforme strutturali, senza politiche forti e mirate a sostegno dell’economia e del lavoro – ribadisce il presidente – questo Paese affonda. Che fine ha fatto il federalismo fiscale, che obbligherebbe finalmente gli spreconi ad assumersi le proprie responsabilità? Cosa si aspetta a imporre a tutti i costi standard, che garantirebbero un risparmio di una trentina di miliardi da utilizzare per abbassare la pressione fiscale sulle imprese e un costo del lavoro fra i più alti del mondo?”

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