NordEst

Raid aerei sulla Libia (LIVE)

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(Xinhua)

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Distrutti quattro carri armati del regime. Sarkozy dopo il summit di Parigi sulla situazione in Libia: ‘Abbiamo deciso di applicare la risoluzione Onu che esige un cessate il fuoco immediato e l’arresto delle violenze contro le popolazioni civili’. Navi Usa nel Mediterraneo pronte a bombardare la contraerea. Eurofighter e Tornado italiani a Trapani, antiaeree schierate nelle basi del Sud. Bombe e scontri in Cirenaica, Gheddafi minaccia Francia e Gb: ve ne pentirete. Napolitano compiaciuto dell’importante intesa raggiunta.Da dove arriverà l’attacco. Basi e aviazione: l’Italia in campo.

L’iniziativa militare aveva ottenuto il via libera sabato nel corso di un summit convocato a Parigi. ‘Abbiamo deciso di applicare la risoluzione Onu che esige un cessate il fuoco immediato e l’arresto delle violenze contro le popolazioni civili’, ha spiegato al termine del vertice all’Eliseo il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy.

‘Siamo pronti con ogni mezzo a fare rispettare la decisione del Consiglio di sicurezza dell’Onu – ha detto -. Oggi interverremo con i nostri partner per proteggere la popolazione civile contro la follia omicida di un regime che uccide la propria gente’. E ‘le nostre forze aeree si opporranno a tutte le aggressioni degli aerei di Gheddafi contro le popolazioni civili di Bengasi’. ‘Interverremo per permettere ai libici di scegliere il proprio destino. Non devono essere privati dai loro diritti dalla violenza e dal terrore’, ha detto ancora Sarkozy sottolineando che ‘c’è ancora tempo per Gheddafi di evitare il peggio e di rispondere alle richieste della Comunità internazionale’. ‘Abbiamo dovuto prendere – ha rimarcato – una grave decisione. La nostra determinazione è totale’. Di fronte al fatto che il raìs ha ignorato l’avviso di Francia, Gb e Usa ‘continuando la sua offensiva mortale contro la popolazione’.

Da Brasilia, in viaggio ufficiale, il presidente Usa Barack Obama si è limitato a dire: ‘La nostra coalizione è pronta ad agire e a farlo con urgenza. La nostra preoccupazione è forte, la nostra determinazione chiara: la popolazione libica deve essere protetta’.

Gli Stati Uniti sosterranno lo sforzo di alleati e partner per attuare la risoluzione 1973 approvata giovedì sera dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. ‘Abbiamo capacità (militari, ndr) per sostenere lo sforzo internazionale e lo faremo’, ha dichiarato il segretario di Stato Hillary Clinton, ricordando anche che, come già dichiarato da Obama, non verranno dispiegate truppe americane.

Intanto, fonti americane ed europee citate dal Washington Post spiegano che unità navali americane dispiegate nel Mediterraneo si stanno preparando a bombardare la contraerea e le piste di atterraggio degli aeroporti e delle basi in Libia. Ancora. Aerei provenienti da Francia, Gran Bretagna, Danimarca (sei F-16 danesi sono atterrati alla base di Sigonella, in Sicilia) e Emirati Arabi Uniti stanno cominciando a convergere sulle basi in Italia e intorno all’Italia, si precisa. Il comando e controllo dell’operazione sarà assunto dagli Stati Uniti dalla loro base di Napoli. Oltre a Sigonella, è già coinvolta nell’intervento contro la Libia anche da una base francese in Corsica.

Alcune batterie antiaeree Spada sono state poi schierate in questi giorni nelle basi dell’Italia meridionale come misura di prevenzione legata alla crisi libica. In particolare, apprende l’ADNKRONOS, alcune postazioni sarebbero state spostate dalla base di Rivolto (Udine) a quella di Trapani Birgi, dove sono attualmente schierati i Tornado e gli Eurofighter italiani che potrebbero prendere parte all’intervento militare nel Paese nordafricano. Il sistema missilistico superficie-aria Spada è progettato per rispondere ad aventuali minacce da parte di velivoli sullo spazio aereo nazionale.

In campo anche la Spagna che parteciperà all’operazione in Libia con sei aerei, di cui 4 F-18, una fregata ed un sottomarino. Nel frattempo si teme l’uso di scudi umani per dissuadere da raid sul territorio libico. L’agenzia di stampa libica ‘Jana’ ha riferito che numerosi cittadini libici si starebbero radunando su obiettivi di eventuali raid contro Tripoli da parte della comunità internazionale.

Il vertice della comunità internazionale per discutere le modalità d’intervento militare contro il regime si è svolto nel primo pomeriggio. Al summit di Parigi hanno preso parte il segretario della Lega Araba Amr Moussa, il segretario dell’Onu Ban-ki Moon, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea Catherine Ashtone il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, più una serie di capi di Stato e di Governo o di loro rappresentanti, in totale 18, tra cui il segretario di stato Usa Hillary Clinton e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi già arrivato all’Eliseo. Significativa anche la presenza araba, con cinque paesi: gli Emirati Arabi Uniti, l’Iraq, la Giordania, il Qatar e anche il Marocco con i ministri degli esteri. Alla riunione anche il premier canadese Stephen Harper e il norvegese Jens Stoltenberg, i cui paesi sono membri della Nato. Assente il presidente dell’Unione africana Jean Ping. Secondo quanto si apprende da fonti dell’Eliseo, l’Unione africana sarebbe impegnata a lavorare sul fronte diplomatico alla soluzione della crisi libica.

Le brigate fedeli a Muammar Gheddafi – Stanno bombardando i quartieri della zona orientale di Bengasi. Lo riferiscono testimoni alla tv araba ‘al-Jazeera’. Secondo queste fonti ci sarebbero anche diversi morti e feriti tra i ribelli in città. Le forze del colonnello, entrate questa mattina nei quartieri occidentali della città, nonostante l’impegno del governo al cessate il fuoco, sono arrivate in centro. Una forte esplosione è stata avvertita nei pressi del quartier generale dei ribelli libici.

Secondo quanto riferiscono i rivoltosi alla tv araba ‘al-Jazeera’, le forze dei ribelli si stanno concentrando nella zona orientale della città, dove si trova il tribunale. Diverse migliaia di civili scappano dai quartieri occidentali verso la parte orientale di Bengasi ancora in mano ai ribelli.

I lealisti attaccano con colpi di mortaio tutti i palazzi dove si sono rifugiati i rivoltosi. I ribelli sostengono inoltre che oggi uno dei loro caccia sia stato abbattuto dalle forze di Gheddafi. L’aereo da guerra è stato colpito mentre sorvolava Bengasi.

Il leader del Consiglio nazionale dell’opposizione, Mustafa Abdel Jalil, tramite la tv araba ‘al-Jazeera, ha lanciato ‘un appello alla comunità internazionale affinché intervenga in difesa dei civili". "Quella che stiamo vivendo a Bengasi è una tragedia – afferma – ci sono anziani e bambini che vengono usati come scudi umani dalle truppe di Gheddafi". "Il cessate il fuoco è una bugia di Muammar Gheddafi – aggiunge -, da ieri si combatte in tutto il Paese".

Ma una fonte del governo libico, citata dalla tv satellitare ‘al-Arabiya’, giustifica così l’offensiva lanciata questa mattina dalle brigate fedeli a Gheddafi per la conquista di Bengasi: "I ribelli hanno attaccato per primi le nostre forze presenti in Cirenaica". "Al momento non è in corso alcun attacco da parte nostra contro la città", ha commentato la fonte.

"Il cessate il fuoco è reale, credibile e solido", ha affermato il ministro degli Esteri libico, Moussa Koussa, in un’intervista alla radio dell’emittente ‘Bbc’. "Siamo disposti ad accogliere gli osservatori appena possibile", ha aggiunto, riferendosi alla possibilità che la comunità internazionale invii i suoi osservatori per verificare sul terreno l’effettiva interruzione delle operazioni militari contro gli insorti da parte delle truppe del colonnello.

Secondo quanto riferito da un militare citato dalla Jana, l’agenzia ufficiale libica, i militanti di al Qaeda avrebbero attaccato le forze armate di Gheddafi che stazionano a ovest di Bengasi.

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