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Quale mobilità fra Trentino orientale e Veneto? Il documento del Pd trentino (VIDEO)

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Il Pd della Valsugana si mobilita per una mobilità sostenibile

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Borgo Valsugana (Trento) – Lo stralcio del corridoio est-Valsugana dal Piano Urbanistico Provinciale come “alternativa al Brennero nella connessione fra i corridoi europei 4, 5 e 10” e “area sensibile di interesse sovra provinciale”, come previsto dalla Relazione introduttiva PUP; un sollecito al governo a essere coerente con la proposta del corridoio 1 e quindi disincentivare scelte di carattere contrastante, come la realizzazione della Supervalsugana in territorio veneto; la predisposizione di uno studio di fattibilità per la trasformazione della SS 47 della Valsugana in strada a pedaggio per i mezzi di Trasporto merci che la utilizzano come collegamento tra il Veneto e l’asta dell’Adige in modo da rendere meno conveniente raggiungere la A22 attraverso la Valsugana che attraverso lo snodo di Verona (ad esempio sul modello Vignette utilizzato in Austria); l’utilizzo degli introiti derivanti dal pedaggio per opere di manutenzione, aggiornamento, miglioramento della sicurezza sulla SS47 e nei territori trentini da essa attraversati, oltre che per interventi di carattere ambientale e di sviluppo socio-economico per la valle, a parziale compensazione dei danni subiti dal traffico. Sono questi gli impegni assunti dal consigliere provinciale Luca Zeni a nome della maggioranza provinciale, impegni tradotti in un ordine del giorno depositato in Consiglio nell’ambito della discussione sulla Finanziaria.

“L’incontro a Borgo, organizzato dal Circolo PD della Valsugana orientale e del Tesino, ha dato gli esiti sperati”, commenta il segretario di zona Giacomo Pasquazzo, “da mesi stiamo consolidando la rete fra Trentino, Valsugana veneta e feltrino nell’ottica di salvaguardare il territorio e proporre un piano per la mobilità a servizio di chi la valle la vive nel rispetto della Convenzione delle Alpi e per il rilancio della ferrovia e del trasporto pubblico. Un modo pragmatico di fare politica che non ha nulla a che vedere con le scampagnate in cerca di visibilità mediatica”.

L’incontro di lavoro, avvenuto nella sede della Comunità, è stato aperto dagli interventi video della vicesegretaria nazionale PD Debora Serracchiani, dell’eurodeputato Andrea Zanoni e del candidato sindaco di Bassano del Grappa Riccardo Poletto e ha visto la partecipazione del consigliere regionale veneto Stefano Fracasso e di una delegazione PD del Canale di Brenta e Bassano guidata da Marco Vanzo e Giampaolo Bergamin, delegati nell’assemblea provinciale vicentina del partito.

Per la parte trentina, oltre al circolo PD di zona, ad alcuni sindaci valsuganotti e amministratori delle due comunità di valle, presenti il senatore Giorgio Tonini, l’assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi e i consiglieri provinciali Luca Zeni e Alessio Manica (PD), Gianpiero Passamani (UPT), Chiara Avanzo (PATT), i coordinatori di valle UPT Cesare Castelpietra e PATT Renzo Sandri.

Da parte veneta è emersa la contrarietà all’ipotizzata Calstelfranco/Cismon, progetto autostradale che impatta in modo pesantissimo sul territorio, con lunghi tratti a tre corsie e un traforo di 12 chilometri sotto il Monte Grappa. Un progetto contro il quale sono state depositate 6.000 firme al Parlamento Europeo e che non corrisponde alle esigenze della popolazione: avrebbe l’unico scopo, è stato detto, di favorire i privati impegnati nel project financing riversando decine di migliaia di veicoli in Trentino.

Da qui la richiesta di procedere uniti a livello nazionale, considerando finalmente la valle nella sua interezza con interventi sostenibili e a misura delle reali esigenze del territorio: una prospettiva immediatamente raccolta da parte trentina, dal momento che, come ha avuto modo di sottolineare il senatore Tonini: “E’ del tutto evidente che il completamento della Valdastico e la Supervalsugana non sono progetti alternativi: una prospettiva che toglie a qualche politico molte illusioni. Il Trentino, dal canto suo, ha già fatto scelte di scenario vasto, con il trasferimento su rotaia delle merci e il riconoscimento di Isola della Scala a Verona come struttura intermodale di livello europea”.

Quale mobilità fra Trentino orientale e Veneto?

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