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Protocollo Finanza locale in Trentino, via libera dai Comuni: nuove assunzioni e taglio alle gestioni associate

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Approvazione all’unanimità per i nuovi provvedimenti della Provincia. Soddisfatto l’assessore competente, Mattia Gottardi. Resteranno però gli incentivi per i Comuni che collaborano

Trento – Via libera dai sindaci trentini al Protocollo di finanza locale curato dall’assessore agli enti locali Mattia Gottardi (nella foto): “Un nuovo modello perequativo – spiega – un risultato per tutto il sistema. I comuni avranno così nuovi spazi per assumere. Le gestioni associate in Trentino non saranno più obbligatorie, ne per ambito ne per funzione”.

Una decisione “politica” che aveva già ribadito più volte fin dall’inizio della legislatura anche il governatore trentino, Maurizio Fugatti (VIDEO).

L’assesore Gottardi si dice quindi soddisfatto: “Per il lavoro svolto e per la dimostrazione di unità del consiglio delle autonomie e del grande sforzo compito
dai Comuni negli ultimi anni. Dalla revisione del perequativo derivano 10 milioni per gli investimenti dei comuni. In più, nel protocollo ne abbiamo inseriti 20 per il budget dei Comuni 2020, che verranno integrati in assestamento. Ma non solo: i Comuni potranno tornare ad assumere, con alcuni criteri, anche dei nuovi segretari comunali”.

Incentivi alle collaborazioni

Dopo il via libera dal Consiglio delle Autonomie, ora il testo ora è pronto per essere allegato alla manovra di bilancio della Provincia. Salvo ulteriori variazioni, lo scheletro delle politiche fiscali è confermato.

Gli stanziamenti

Le risorse di parte corrente da destinare nel 2020 ai rapporti finanziari con i Comuni ammontano a 280 milioni, di cui 75 milioni — 2,3 milioni in più rispetto al 2019 — sono destinati al fondo perequativo (ossia il plafond che punta a mitigare le disuguaglianze fra Comuni e che l’assessore agli enti locali, Mattia Gottardi, ha riformato nei parametri, fermi al 1993). I trasferimenti destinati alla parte corrente, per le Comunità di valle il budget relativo al 2020 ammonta invece a 125 milioni, di cui 92,12 milioni per le attività socio-assistenziali.

Gestioni associate e nuove assunzioni

Sui termini del recesso dalle gestioni associate, il documento lo disciplina più nel dettaglio: se è consensuale tra i diversi municipi, si dovrà procedere con delibera per sciogliere le convenzioni. Se invece è volontà unilaterale, è previsto un periodo di sei mesi per trovare delle soluzioni. Saranno però incentivate le forme di collaborazione tra realtà vicine. I Comuni torneranno inoltre ad assumere personale, dopo un blocco che ha messo in crisi diverse realtà.

Il fondo perequativo

L’assessore provinciale Gottardi ha inoltre spiegato al Consiglio delle Autonomie, come cambierà il fondo perequativo: i Comuni che hanno maggiore avanzo avranno meno trasferimenti, che verranno ‘stornati’ verso i municipi maggiormente in difficoltà. Nella sostanza un’operazione del valore di 16,3 milioni: 13 milioni provenienti da circa 70 Comuni di medie dimensioni e 3,3 milioni ridotti in un quinquennio ai cinque grandi municipi del Trentino.

Qualche malumore è arrivato dalle grandi realtà: da Trento a Rovereto fino a Pergine. Per la mancanza di un confronto più approfondito con i Comuni sulla manovra e sulle prospettive future. In particolare il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, ha ammesso: “Non si tratta di un problema avere meno risorse – commentando le decisioni sul fondo perequativo – ma dobbiamo capire qual è il modello, quale il destino della riforma istituzionale, quali le strategie della Provincia”.

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