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Primiero non dimentica Dino Buzzati: il sentiero a lui dedicato compie 40 anni

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Chi sia Dino Buzzati è presto detto: un artista, uno scrittore, un alpinista che ha amato le montagne, le Dolomiti in particolare. Sabato 9 settembre escursione con la SAT

Il Cimerlo, montagna percorsa dal sentiero attrezzato Dino Buzzatti

 

di Ervino Filippi Gilli

NordEst – Nato a Belluno il 16 ottobre 1906 e morto a Milano il 28 gennaio 1972 , è stato un Intellettuale con la I maiuscola: giornalista per il Corriere della Sera, fu anche pittore, drammaturgo, scenografo, costumista e poeta.

La sua carriera letteraria è ricca di opere importanti: nel 1933 esce Barnabò delle montagne, nel 1935 il segreto del Bosco Vecchio (restituita in veste cinematografica dal regista Ermanno Olmi, pellicola che verrà proiettata la sera del 7 settembre presso la sede centrale della SAT a Trento in Via Manci), ma è del 9 giugno 1940 il capolavoro intitolato Il deserto dei Tartari dal quale il regista Valerio Zurlini trarrà l’omonimo film.

Quello che oggi mi piace ricordare è il Dino Buzzati alpinista che, nel secondo dopoguerra, frequentò con regolarità le Pale di San Martino accompagnato dalle guide Lino Zagonel e Giacomo Scalet (1946) e, dal 1948 al 1964, da Gabriele Franceschini.

Ed è forse proprio durante le arrampicate e dalle narrazioni di quest’ultimo (Buzzatti fu legato a Franceschini da una profonda amicizia) nacque il racconto breve “Notte d’inverno a Filadelfia” nel 1948 contenuto nella raccolta Le Montagne di vetro (Vivaldi editore) di cui si trascrive solo la parte iniziale “Ai primi di luglio 1945 la guida alpina Gabriele Franceschini salito da solo nell’alta Val Canali, …, scorse ad oltre 100 metri dalla base delle rocce, una cosa bianca appesa ad una gobba strapiombante. Guardato bene capì che era un paracadute e si ricordò come in gennaio un quadrimotore americano di ritorno dall’Austria fosse precipitato da quelle parti: sette otto aviatori erano calati incolumi a Gosaldo. Altri due, portati via dal vento, erano stati visti scendere dietro le creste del gruppo della Croda Grande e non se ne era più saputo nulla.” Questo racconto pare quasi una premonizione di quello che di lì ad un decennio sarebbe successo: la sciagura del Neptune americano che si schiantò sulla parete sud della Fradusta.

Buzzatti e le Pale

Come detto Dino Buzzatti ha arrampicato molto nelle Pale di San Martino: per ricordarlo, quarant’anni orsono, fu tracciato il sentiero a lui dedicato sul Cimerlo. All’inaugurazione tenutasi allo Chalet Piereni in quel lontano 10 settembre 1977, parteciparono i famigliari, il Presidente del Senato Amintore Fanfani, Rolly Marchi ed altre 300 persone.

Questo sentiero aveva un tratto chiave rappresentato da una stretta fessura costituita da due pareti di roccia distanti meno di un metro sbarrate in alto da un grosso masso; originariamente si percorreva il camino sul fondo quasi pianeggiante avanzando con fatica e strisciando contro le pareti fino a raggiungere una scaletta metallica che permetteva il superamento del tratto; da alcuni anni questo passaggio è stato abbandonato e la fessura si aggira all’esterno con un passaggio abbastanza impegnativo.

Segnavia indicante il sentiero attrezzato Dino Buzzatti

Primiero non lo dimentica

Ora, a quarant’anni dall’inaugurazione, la locale Sezione della Società degli Alpinisti Tridentini vuole ricordare quel giorno ripercorrendo il 747, il sentiero attrezzato “Dino Buzzatti”.

La partenza dell’escursione è fissata alle ore 10 di sabato 9 settembre dallo Chalet Piereni dove le Aquile di San Martino ed i volontari SAT accompagneranno gli intervenuti lungo il sentiero fino al rifugio Velo della Madonna.

Qui alcuni membri della Commissione Cultura della SAT offriranno una serata di letture degli scritti di Buzzatti. Al mattino del giorno successivo, sempre accompagnati dalle guide, si rientrerà allo Chalet Piereni.

I riferimenti per iscriversi alla manifestazione, a cui vi aspettiamo numerosi, sono quelli del presidente della locale sezione SAT, Johnny Zagonel (348 3887101) mentre il costo, comprensivo di accompagnamento delle guide e mezza pensione al rifugio è fissato in 60 euro.

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