Primiero Vanoi

Primiero, “La leggenda del santo bevitore”, mercoledì 4 dicembre 2013 ore 20.30

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Invito alla lettura scenica per due attori “La leggenda del santo bevitore!”

bevitore

 

Primiero (Trento) – In scena, come in un bistrot parigino, Giacomo Anderle e Alessio Kogoj alterneranno il racconto con musiche e canzoni “sotto i ponti”.

Mercoledì 4 dicembre 2013 ore 20.30 – Sala della Biblioteca a Fiera di Primiero

“La leggenda del santo bevitore”

L’autore di questo breve racconto semi-autobiografico, lo scrittore austriaco Joseph Roth, conosceva bene questa vita, avendola sperimentata sulla propria pelle. Roth fu un intellettuale libero e indipendente, vissuto nell’ epoca in cui l’oscurantismo culturale e la follia razzista stavano conquistando il mondo e le idee. Nato nel 1894 a Brody, in Galizia, dopo anni di fervente attività come scrittore e giornalista emigrò in Francia, nel 1933, in concomitanza con l’ascesa di Hitler al potere, prefigurandosi l’imminente sfacelo della vita politica e umana, oltre che artistica, destinato ad abbattersi sulla società del tempo: “L’Inferno comanda“,dichiarò in quell’ occasione, in una missiva ad un amico.

Mentre in patria le sue opere venivano bruciate nei roghi nazisti, in Francia Roth trascorse anni di fervente attività letteraria, oltre che di viaggi, specie nei Paesi Bassi, in un’esistenza raminga, fino a conoscere, nell’ultimo decennio della sua vita, gravi ristrettezze economiche, il cui inesorabile deteriorarsi sfociò nella sua morte, avvenuta in un ospizio dei poveri di Parigi per una polmonite, aggravata dai danni dell’alcolismo.

Lo scrittore aveva solo 45 anni. La leggenda del santo bevitore è uno dei suoi ultimi lavori, definito dai critici “una sbornia di auto-osservazione”, una specie di viaggio di introspezione alcolica dell’autore dentro se stesso e dentro la propria vicenda, con qualche nota di sentimentalismo, ma senza troppi rimpianti. La speranza che accompagna la sua prosa, specie nel finale, è quella di poter trovare, nella morte, possibilmente la pace, nonché lo stesso senso poetico che aveva animato il lavoro di tutta una vita.

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